Furgoni e tir in coda all’esterno del centro logistico di Amazon in via Vincenzo Toffetti e le forze dell’ordine a gestire il traffico.
È il risultato del presidio organizzato, questa mattina, ai cancelli del centro dai lavoratori della multinazionale chiamati allo sciopero nazionale dai sindacati FILT CGIL, FIT CISL e UIL Trasporti.
I sindacati chiedono: verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti nella filiera Amazon, verifica e contrattazione dei turni di lavoro, corretto inquadramento professionale del personale, riduzione dell’orario di lavoro dei driver, buoni pasto, adeguato importo dell’indennità di trasferta, clausola sociale e continuità occupazionale in caso di cambio appalto o cambio fornitore, per tutti, premio di risultato contrattato, indennità Covid per operatività in costanza di pandemia, danni e franchigie, salute, sicurezza e formazione e stabilizzazione tempi determinati e lavoratori interinali.
“Noi vogliamo aprire con Amazon una discussione sul tema dei carichi di lavoro, sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dell’occupazione – ha spiegato Stefano Malorgio, segretario generale nazionale FILT CGIL -. Con questo sciopero vogliamo segnalare nuovamente la necessità che l’azienda riconosca i sindacati. La risposta allo sciopero di questa mattina è molta alta ed è il primo nella storia in Europa”.
“Speriamo che l’azienda dopo questo sciopero apra un tavolo. Sappiamo benissimo che sono molto restii a riconoscerci, questo si vede in tutto il mondo, però in Italia la questione è diversa, con noi si deve fare i conti”. Ha aggiunto Giovanni Abimelech, segretario generale Lombardia FIT CISL.(MiaNews)