Nonostante la proclamazione dello sciopero da parte delle OO.SS: Uiltrasporti, Fast, Orsa, Faisa sia stato comunicato lo scorso 19 luglio per il 6 settembre, il management di Trenord, non ha ritenuto opportuno convocare le OO.SS per cercare di trovare un accordo alle tante problematiche esistenti. E’, evidente, che la Società pensa di poter scaricare la responsabilità del disagio che subirà l’utenza verso i promotori dello sciopero.
La realtà racconta invece che ci si trova davanti a una dirigenza, cieca, che in questi anni ha cercato di scaricare ad altri responsabilità proprie.
<<La struttura aziendale di Relazioni Industriali – sottolinea il segretario Uil Trasporti Lombardia Angelo Cotroneo – anziché trovare soluzioni alle tante criticità per svelenire il clima e avvicinare le posizioni aziendali a quelle sindacali, ha preso parte al gioco ed è più volte entrata nelle dinamiche di natura sindacale tra i sindacati ed ha acuito ancor di più le distanze senza garantire pari dignità tra le rappresentanze dei lavoratori. Il 24 luglio scorso abbiamo inviato una nota a firma UIL e Uiltrasporti Lombardia al Presidente della Regione Lombardia, per conoscenza all’Assessore ai Trasporti e alla Commissione di Garanzia, visto che Regione Lombardia è la committente del servizio svolto da Trenord, nella quale abbiamo denunciato l’atteggiamento irresponsabile del Management rispetto al primo sciopero avvenuto il 23 giugno del 2023. Inoltre, abbiamo auspicato l’intervento di Regione Lombardia affinché si intervenisse verso il management aziendale per la ricerca delle possibili soluzioni. Purtroppo, il nostro appello, ci sembra di aver capito, che al momento non ha prodotto i risultati sperati>
Lo sfogo del segretario Uil Trasporti va oltre e arriva a Roma. <<Pensavamo inoltre – continua Cotroneo – che il Ministro Salvini, sempre particolarmente attento, a suo dire, alle dinamiche delle aziende controllate dalla Regione Lombardia, sua terra di origine e base del consenso elettorale, fosse attento anche alla qualità del servizio offerto ai cittadini. Da colui che tra le altre cose si è auto-definito “garante della risoluzione delle vertenze del settore ferroviario” in seguito agli scioperi di Trenitalia e NTV ci saremmo aspettati un significativo intervento. Mi pare che servano decisioni “forti”. Lo stallo politico e l’immobilismo manageriale a cui stiamo assistendo ci obbliga ad utilizzare, nel rispetto delle regole, l’unico strumento a nostra disposizione, lo sciopero, nelle speranza di poter sbloccare la situazione e risolvere una serie di problematiche lavorative che incidono anche sulla qualità del servizio erogato ai cittadini>>.