Sea, Brunini: in 2 anni persi 200 milioni, variante omicron freno alla ripresa, ora problema costi energia.

foto IPP/giorgio rossi linate 14-01-2019 conferenza stampa sul turismo nella foto armando brunini amministratore delegato di sea aeroporti

“Nel primo mese dell’anno l’ondata Omicron ha colpito nuovamente il settore aeroportuale. Attualmente viaggiamo al 50% del traffico pre Covid”. Lo ha spiegato Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, la società che gestisce il sistema aeroportuale milanese, oggi nel corso della commissione consiliare Partecipate del Comune. “Questa nuova ondata non ha però provocato il crollo registrato in passato, ma il calo c’è stato, anche perché noi siamo una realtà che ha costi fissi molto forti” ha aggiunto Brunini.

“Nel 2020, il primo anno della pandemia, abbiamo registrato una riduzione di un quarto dei passeggeri. I primi mesi del 2020 sono stati buoni, ma il complessivo sull’anno ha registrato un calo del 75% con punte minime che si aggiravano intorno allo zero. L’anno che si è appena concluso è stato un anno di parziale ripresa, con un calo del 61%. L’inverno scorso ha visto un calo dell’85%, in estate c’è stato un bel rimbalzo che è rimasto buono fino a dicembre quando abbiamo iniziato a rivedere nuovi segnali di scricchiolii”, ha precisato Brunini.
Un buon segnale invece riguarderebbe il settore merci.

“Il settore merci sta crescendo molto: +35% nel 2021 rispetto al 2019. Una crescita che si registra anche per quanto riguarda la quota di mercato. Il 70% delle merci transitano da Malpensa che ha anche avuto un ruolo importante durante i mesi più duri della pandemia. Registriamo anche una crescita del segmento dei business jet che vede un incremento dell’11% quest’anno. Sono elementi importanti ma da soli non riescono a compensare le perdite”, ha spiegato l’amministratore delegato di Sea che ha anche poi ricordato che “Sea è entrata nella crisi causata dalla pandemia come azienda solida: la crescita media era del +6% del traffico nel periodo 2017-2019. Era solida la sua situazione patrimoniale e finanziaria con ottimi risultati economici. Il debito era, considerato il fatturato e la profittabilità, considerato sostenibile”.

“Stimiamo un ritorno ai livelli di traffico passeggeri pre Covid nel 2024”. Lo ha affermato Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, oggi nel corso della commissione consiliare Partecipate del Comune. “Gli studi sul settore”, ha spiegato Brunini, “indicano una ripresa nel 2025 ma noi crediamo che le caratteristiche del territorio su cui operiamo ci consentono di anticipare di un anno il ritorno alla normalità”, ha precisato. “Quest’anno sono tendenzialmente ottimista che si possa uscire dal tunnel della pandemia. Ma accanto alla questione del Covid sul settore impatterà anche l’aumento dei costi legati all’energia. Questo impatterà fortemente. Inoltre ci aspettiamo un mercato diverso. In parte lo è già oggi. La pandemia ha favorito i vettori low cost perché i segmenti coperti sono stati meno colpiti dalla pandemia. Le lunghe percorrenze e i passeggeri business, al contrario, sono i segmenti più colpiti e tarderanno a tornare ai livelli pre Covid. Quando torneremo a volumi simili al 2019 avremo dei pesi diversi della clientela di riferimento”, ha concluso Brunini.

“In questi due anni di pandemia abbiamo ‘bruciato’ più di 200 milioni di euro di cassa”. Lo ha fatto sapere Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, la società che gestisce il sistema aeroportuale milanese, oggi nel corso della commissione consiliare Partecipate del Comune.

“Nel 2019 l’utile netto dell’azienda era di 124 milioni, mentre nel 2020 è stato di -129 milioni. Per il 2021 ci aspettiamo un risultato ancora pesantemente negativo, ma meno negativo di quello del 2020, grazie in parte al recupero e in parte alle azioni di contenimento costi che abbiamo messo in campo”, ha spiegato l’amministratore delegato.

“Quanto al debito, nel 2019 ammontava a 451 milioni, diventati 627 nel 2020 e per il 2021 la stima della società è di 675. A causa della pandemia si sono dimezzati anche gli investimenti, passati da 124 milioni nel 2019, metà dei quali in sviluppo, a 62 milioni nel 2020 e a 52 attesi per il 2021. Oggi stiamo investendo praticamente solo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria su cui ovviamente non lesiniamo perché è fondamentale mantenere le infrastrutture in ottimo funzionamento, anche per salvaguardare la sicurezza dei passeggeri e del personale. L’organico negli ultimi due anni è lievemente diminuito, passato da 2.723 unità nel 2019 a 2.644 del 2021”, ha precisato Brunini.

Per quando riguarda la strategia di ripresa, l’amministratore delegato ha parlato del contenimento dei costi: “Ridurremo i costi fissi per affrontare un mercato che fluttua in modo molto forte. L’efficienza è il primo elemento su cui lavorare. Ma non giochiamo solo in difesa. Siamo pronti a cogliere delle nuove opportunità. Stiamo infatti già lavorando per accompagnare quei segmenti che sono in crescita come per esempio il cargo. Su questo aspetto stiamo adattando le nostre infrastrutture alle esigenze dei vettori low cost che così continueranno a scegliere Malpensa”, ha aggiunto.

“Guardiamo anche a nuove opportunità di business che siano però sempre coerenti con il nostro lavoro. Noi crediamo che i veicoli elettrici a decollo verticale inizieranno a svilupparsi a partire dal 2024 per decollare poi nel 2030”.

Brunini è intervenuto anche sulla questione dell’esternalizzazione di 60 lavoratori dei sistemi informatici Ict di Sea a Malpensa e Linate: “Nessuno ha lasciato qualcuno senza reddito. Queste 60 persone andranno a lavorare per dei top player. Non è la prima operazione di questo genere che viene fatta in Italia. In tutto il processo abbiamo seguito la legge e dialogato con i sindacati. Noi esploreremo la possibilità di aggiungere delle garanzie, faremo il possibile per avere garanzie aggiuntive”, ha concluso.(MiaNews)