Il settore edile in provincia di Varese tira ancora. Questo, finora, grazie anche ai bonus
edilizi, ma cosa accadrà dopo? Se si guardano i numeri l’andamento del settore, a luglio 2023, fa registrare una crescita del 4,75% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Altro andamento positivo, dovuto alle code dei bonus, è il numero degli addetti con un + 3,82 % rispetto allo stesso periodo del 2022, ma il campanello d’allarme che sta iniziando a suonare è che rispetto a giugno 2023, si registra una flessione del -2 %.
E la stessa diminuzione si ha anche in relazione a numero delle imprese che in entrambi i confronti segna un – 2% circa.
<<Riteniamo che il ritorno a numeri considerevoli del settore delle costruzioni in Provincia di Varese, sostenuto dai vari Bonus Edilizi, sia di vitale importanza per il tessuto economico-produttivo del Territorio. La nostra attenzione – dichiara Annunziato Larosa, Responsabile Settore Edile della FENEALUIL Alta Lombardia – è rivolta alla flessione della curva per quanto riguarda il numero di addetti e di imprese da giugno a luglio 2023. Non vorremmo che questa sia il preventivato inizio di un andamento costante che riporti il settore al buio degli anni di crisi. Esattamente come abbiamo fatto in piazza il 1° aprile scorso rivendichiamo fermamente un’attenzione maggiore della Politica in merito ai
Bonus Edilizi, ai temi dell’abitare e alla rigenerazione urbana>>.
Paragonando le ore dichiarate presso la Cassa Edile di Varese a luglio 2023 con lo stesso mese dell’anno 2022, si constata un aumento delle ore lavoratore di circa il 4 % e, inversamente alla diminuzione delle ore di malattia, un aumento del + 11,4 % delle ore di infortunio. CIG quasi quadruplicata con 6686 ore.
Rapportando tali ore dell’intero settore Provinciale al numero degli addetti risulta che ogni lavoratore, al netto di ferie, festività e permessi, ha una media nel luglio 2023 di 123 ore di lavoro effettivo e 5 ore di infortunio/malattia.
<<I numeri parlano chiaro – continua Larosa – l’aumento delle ore di infortunio e dunque la media di 5 ore a lavoratore, vale a dire mezza giornata al mese, di infortunio/malattia sono un campanello d’allarme. Troppi sono gli infortuni registrati e chiara è la responsabilità della volontà di anteporre alla vita il profitto, ribadiamo nuovamente la proposta
espressa più volte di istituire una PROCURA SPECIALE che affronti i casi di infortuni soprattutto mortali nonché l’estromissione dai bandi di imprese colpevoli di omicidi sul lavoro accertati>>.
A Varese il settore ha una media di 4 lavoratori per azienda e più di 1/3 del settore inquadrato al 1° livello retributivo.
<<Questa frammentazione – conclude Larosa – e il basso riconoscimento salariale alle lavoratrici e ai lavoratori fanno si che ci sia un allontanamento da questa professione da parte delle nuove generazioni, che procura, così, una crisi nel reperimento di nuovi addetti e una fuga delle maestranze già formate magari verso il confine Elvetico. A tutto questo si
prova a porre rimedio tramite la Contrattazione Nazione e Provinciale (da poco siglata) e attraverso gli strumenti nati con questa, tenendo come temi principali formazione e sicurezza, qualificazione del settore e salario affinché al comparto venga riconosciuta l’importanza che merita>>.
NOTA FONTI: Dati statistici messi a disposizione della Cassa Edile di Mutualità ed Assistenza della Provincia di Varese