“È giusto porre il problema dell’attrattività, ma occorre anche valorizzare la grande componente manifatturiera”. E’ quanto evidenzia con un intervento sul Corriere della Sera, Alessandro Spada, presidente di Assolombarda.
“Caro direttore, ha perfettamente ragione Dario Di Vico che, sulle pagine del Corriere della Sera, ha rilanciato la vocazione di Milano come città aperta, in occasione del Salone del Mobile e del Fuorisalone, senza nascondere le contraddizioni e i problemi di una grande metropoli europea. Due principalmente – scrive Spada nel suo intervento -. Da un lato l’impennata dei prezzi che, in particolare, in questa settimana diventano stellari e che comunque seguono un trend generale di rialzo dei costi che fa della nostra città una meta talvolta inaccessibile da visitare e da vivere. Esattamente l’opposto della ricetta ambrosiana che storicamente ha fatto dell’inclusività la sua fortuna. Così rischiamo davvero di perdere i giovani e depredare Milano del suo futuro.
Dall’altro lato – secondo Spada -, la città deve recuperare e valorizzare la sua vocazione industriale. Infatti, le imprese sono l’anima del Salone del Mobile, così come lo sono di altre importanti manifestazioni cittadine: è questo saper fare che va promosso. Basti pensare che Milano concentra ben il 30% di tutto il valore aggiunto industriale della Lombardia, più che Bergamo e Brescia insieme. Inoltre, è la prima provincia d’Italia sia per numero di realtà manifatturiere – 23mila – sia per addetti manifatturieri, pari a 208mila lavoratori”.
Per il presidente di Assolombarda, quindi, “è importante quindi che lo sviluppo vada nella direzione propria del Dna della città: non solo un luogo di eventi, di ristorazione, di turismo – che si sostanzia con il sistema delle “week” – ma anche un territorio capace di valorizzare la propria componente manifatturiera, attraverso grandi progetti di innovazione, ricerca e rigenerazione urbana sul modello di Mind. Un luogo, Mind, su cui abbiamo scommesso l’anno scorso come sede della nostra Assemblea Generale e che segue il filone della «rigenerazione», inaugurato nel 2021 con le assise nelle ex aree Falck, che proseguirà anche quest’anno con una nuova location, ulteriore simbolo del coraggio di rinnovarsi.
Oggi – prosegue Spada – noi tutti, pubblico e privato, dobbiamo ripensare in questa chiave l’aspetto strategico dello sviluppo di Milano, con l’obiettivo di rendere la nostra città più aperta e vivibile, condividendo una visione di lungo periodo per rispondere ai bisogni delle persone, dei lavoratori e delle aziende. Ora abbiamo una grande opportunità: istituzioni e imprese, insieme, devono progettare e vincere le importanti sfide di una città internazionale. Spetta a noi lavorare di squadra affinché Milano, senza rinunciare alla sua vocazione orientata all’attrattività, rimetta al primo posto la creatività, il lavoro e la sua grande tradizione imprenditoriale. È questa la formula per rendere la città sempre più competitiva e accogliente. Perché Milano vive, cresce e rafforza i suoi primati se ha il coraggio di fare le scelte, rispondendo a un interesse generale, per cambiare ed evolversi senza tradire il proprio Dna”.(MiaNews)