a cura di Albi Hoxa
Il successo di Milano, sono sempre stato convinto, sia in gran parte determinato dall’abilità che presenta, di promuovere costantemente le proprie risorse e valorizzare la moltitudine che la costituisce.
L’identità internazionale che caratterizza la città, favorisce i molteplici meccanismi e processi orientati a generare attrattiva e promuovere il territorio attirando talenti, imprenditori ed investitori di valore da tutto il globo, avendo cura di offrire loro il massimo potenziale del territorio.
Un polo strategico, nel centro dell’Europa, con un ruolo sempre più riconosciuto nella mappa dell’innovazione internazionale.
Lo testimonia Arieli Capital, società di investimento statunitense con sedi a New York Londra e Tel Aviv che si occupa di investimenti e sviluppo di progetti ad alto impatto economico, sociale e soprattutto tecnologico, che ha lanciato StartFashionTech, un programma ricco ed articolato volto a sostenere la crescita delle startup in portafoglio e a valorizzare l’ecosistema locale milanese, favorendo l’incontro, la collaborazione e alimentando l’innovazione peer-to-peer.
Al progetto hanno collaborato partner autorevoli come Accenture, Milano&Partners, ShapeNext, IntelIgnite, Microsoft for startups Founders Hub, Dentons Italia, Ministero dell’Economia e dell’Industria Amministrazione del Commercio Estero e Fondazione Giacomo Brodolini, contribuendo attivamente alla realizzazione e al buon esito dell’iniziativa.
Il tutto si è svolto in quattro giornate di incontri one-to-one, ai quali hanno partecipato leader del settore, startupper e investitori, alimentando e innovando l’ecosistema dell’industria della moda italiana.
Ho partecipato all’iniziativa ed incontrato Or Haviv, partner e Direttore Innovazione di Arieli Capital, per saperne di più. Buona lettura!
- Qual’è stata la visione che ha stimolato il lancio del programma StartFashionTech?
L’industria della moda ha un impatto su ogni essere umano, poiché ogni persona indossa abiti.
In primo luogo, stabilisce degli standard per i modelli e il fisico, il che ha un drastico effetto psicologico, in particolare sui giovani adulti, sulla loro autostima, sull’immagine di sé e sulla salute mentale.
L’industria della moda ha anche un notevole impatto ambientale. Come ogni altro settore, anche quello della moda deve dare priorità alla sostenibilità della produzione per ridurre energia, rifiuti e inquinamento.
Questa attenzione all’ambiente lungo tutta la catena di fornitura regola il rapporto con i consumatori, il processo di consumo, la logistica e altro ancora.
Il comportamento dei consumatori e gli eventi globali hanno ridefinito in modo significativo le tendenze.
Per esempio, il COVID ha provocato un’impennata degli acquisti online, ma una volta che le chiusure si sono attenuate, le persone hanno iniziato a comprare nuovamente nei negozi fisici.
Oggi l’attenzione si concentra sul phygital, la combinazione tra fisico e digitale, che è ciò che i consumatori cercano. Ci sono molti modi per unire lo shopping in negozio a quello digitale ed i percorsi di innovazione rendono il mondo phygital molto interessante per i marchi di moda.
Arieli Capital partecipa attivamente all’innovazione del futuro dell’industria della moda, promuovendo valori quali la responsabilità globale e climatica, l’impegno verso la comunità, l’aumento del valore aziendale e i processi, con l’obiettivo di arricchire gli ecosistemi globali ed esplorare nuove opportunità di investimento.
- Quali opportunità uniche offre Milano per le startup fashion-tech rispetto ad altre?
Milano rappresenta un polo internazionale per l’industria della moda, in quanto raccoglie e ospita i principali marchi della moda e del lusso del mondo. È la sede dei migliori stilisti, marchi e influencer.
Inoltre, Milano è sede delle più importanti istituzioni accademiche e di ricerca nel campo della moda e del design, il che consente alle startup della città di accedere direttamente ai migliori designer, grafici e tecnologie della moda. Infine, Milano vanta e forma costantemente un’ampia rete di professionisti, attirando i migliori talenti da tutto il mondo.
Gli stipendi medi sono ancora relativamente bassi rispetto ad altri poli globali della moda e alle principali città del mondo come New York, Tel Aviv, San Francisco e Londra, ma il potenziale di crescita è molto interessante.
- Come vedi il rapporto tra moda e tecnologia nei prossimi anni e in che modo il programma si configura con le tendenze?
L’evoluzione della moda e della tecnologia è molto interessante. La moda ha scopi diversi.
Che si tratti di moda funzionale o di moda di design, quindi guidato da metriche di stile, fiducia in se stessi, visibilità, alla fine tutti vogliono apparire e sentirsi al meglio attraverso gli abiti, quindi le tendenze sono fondamentali.
La tecnologia permette al settore di adattarsi molto rapidamente ai cambiamenti delle situazioni geopolitiche. Ad esempio, quando è scoppiato il COVID-19, il settore ha dovuto cambiare e adattarsi molto rapidamente. La Settimana della Moda di Milano infatti, si è svolta interamente online.
L’adattamento alle tendenze del mercato per gli acquirenti più giovani, che utilizzano gli smartphone e i social media per fare acquisti, richiede flessibilità e un costante progresso tecnologico da parte dei marchi. Come dimostra il modello phygital, la combinazione del mondo digitale e di quello fisico.
Il mercato in crescita dell’e-commerce e dei processi digitali, come l’autenticazione e la blockchain, è molto importante da implementare per i marchi, soprattutto quelli di lusso, poiché i consumatori vogliono essere sicuri che i loro prodotti non siano contraffatti.
Il nostro programma mette in contatto startup di tutto il mondo con l’ecosistema milanese; esperti, marchi, ricerche e studi accademici, per soddisfare le tendenze del mercato e stabilirne di nuove, assicurando loro l’incontro con le migliori tecnologie.
- Quali sono i criteri di selezione per le startup che partecipano al programma? Qual è il supporto e le risorse che le startup si aspettano di ricevere durante il processo di accelerazione?
I criteri di selezione sono costituiti da ciò che rende la startup rilevante per il settore e ciò che le rende rilevanti per gli investitori e l’ecosistema locale.
Per l’industria – il livello di maturità della startup – cioè le startup hanno bisogno che la loro tecnologia sia validata per dimostrare che si tratta di un prodotto realmente funzionante, il rapporto con i lpotenziali clienti, che la convalida commerciale sia presente – che abbiano già venduto il prodotto, che i potenziali clienti e l’industria siano interessati, il che risolve un problema reale per loro, che sono disposti a pagare il prezzo per il prodotto che la startup sta facendo.
Per gli investitori, invece, contano la forza, l’esperienza e le capacità del gruppo di lavoro, i finanziamenti, la valutazione attuale e futura dell’azienda, la proprietà intellettuale e gli altri asset finanziari di cui dispone.
Infine, l’adattamento all’ecosistema locale. Le startup devono dimostrare la volontà di espandere la loro presenza a Milano, stabilire relazioni, scalare, ottenere introduzioni a potenziali investitori e clienti, nonché lo sviluppo del business e il follow-up one-to-one da parte del team di Arieli per far progredire le relazioni commerciali e aiutarle a maturare in accordi reali e garantire gli investimenti.
- In che modo il programma facilita le connessioni tra le startup e gli stakeholder?
Le startup si confrontano con leader del settore ed investitori, mentre il nostro team lavora quotidianamente per comprendere le esigenze delle startup e per migliorare l’efficienza del settore.
Durante il programma, le startup si mettono alla prova in diversi modi; attraverso incontri individuali, presentazioni, mostre, contesti formali e non, azioni che aiutano i leader a scoprire e conoscere meglio le startup, le tecnologie costituenti, le personalità e le caratteristiche tecniche e commerciali.
- Milano è rinomata per l’industria della moda. Come sfruttate questo fattore per favorire le startup del programma?
Mettendo in contatto le startup con i giusti investitori: La capacità di valorizzare gli investimenti consiste nel comprendere che non si tratta di un processo tecnico o finanziario, ma in persone che si relazionano con altre persone, quindi l’obiettivo è creare compatibilità con le società in portafoglio ed i profili degli investitori.
- In che modo il programma aiuta le startup a ottenere opportunità di investimento?
Le startup sono state meticolosamente selezionate dai nostri esperti, il che garantisce un filtro di qualità.
Grazie ai dati raccolti, inoltre, si creano anche dei siti, aiutando così gli investitori a conoscere meglio le startup.
Inoltre, Arieli Capital rappresente il primo potenziale investitore, dunque grazie al programma, le startup sviluppano un rapporto diretto con il nostro team, incrementando le probabilità di ricevere investimenti.
- Quali casi di successo sono emerse dalle precedenti operazioni di Arieli?
Abbiamo gestito molti programmi di innovazione internazionali in diversi settori che hanno utilizzato il nostro modello consolidato e mirato con una proposta di valore persistente, come ad esempio Start FashionTech.
Un caso di successo ed innovazione è Wander, startup guidata da donne, che ha aderito al programma “Onboard”, incentrato sul settore TravelTech, svoltosi in Israele. E’ stata messa in contatto con clienti ed investitori ed a seguito del programma, ha fatto crescere la sua attività, ottenendo un processo di due diligence e ricevendo un investimento da Arieli Capital.
Un altro caso è quello di Nanomnia, startup italiana operante nel settore agricolo, una delle prime storie di successo del programma di accelerazione di startup del governo italiano guidato da Arieli.
Dopo aver completato con successo il programma, Nanomnia è entrata a far parte del programma di scaleup agricolo, Start AgriTech, in collaborazione con il Centro per l’innovazione agricola “Frontiera”, ed ha stipulato accordi per la sperimentazione commerciale e gli investimenti globali.
Poi c’è Jama, una startup israeliana che si occupa di salute mentale e genitorialità. Ha partecipato a Start WellTech, il nostro programma di innovazione per la salute e il benessere negli Stati Uniti, che ha assicurato a Jama un investimento da parte di Arieli Capital.
Inoltre il caso di Diamante, una startup italiana fondata da donne, per il settore della salute e del benessere. Ha partecipato al nostro terzo Italy-Israel Innovation Program, l’acceleratore ufficiale per le startup italiane guidato da Arieli e dal governo italiano, ed è stata selezionata al programma scaleup negli Stati Uniti, ove Diamante ha completato il processo di due diligence e ha ricevuto un investimento da Arieli Capital.
9. Quali metriche utilizzate per valutare l’impatto delle startup partecipanti?
Misuriamo il successo delle startup con tre KPI: Innanzitutto, l’impatto locale, quindi le connessioni con l’ecosistema del territorio. Quanto le startup si impegnano a collaborare con gli attori milanesi, come gestiscono le connessioni con gli hub locali, i centri di innovazione, i leader del settore e l’assunzione di persone provenienti dall’ecosistema locale.
Poi c’è l’Industria, cioè quante startup entrano in studi clinici, piloti, sviluppano anche connessioni, accordi commerciali, ottengono clienti, si espandono e distribuiscono.
E infine gli investimenti, ovvero quanti investimenti vengono attuati, attraverso lettere di intenti e investimenti da parte di investitori privati, VC e industria.
- Considerata la rapida evoluzione della tecnologia, come fate a garantire che il vostro programma risponda alle tendenze ed alle sfide emergenti?
Nel tempo Arieli ha acquisito esperienza nel settore moda e tecnologia, dunque avendo una società Fashion in portfoglio, abbiamo deciso di esplorare ed ampliare le nostre competenze anche in questo settore.
Tuttavia, da allora, le tendenze del mercato sono cambiate rapidamente.
Una cosa che abbiamo cambiato è la durata del programma; ora si svolge di persona ed è più breve.
Prima del COVID, gli imprenditori ed i fondatori delle startup, dedicavano più tempo ai roadshow invece.
Mentre oggi i fondatori delle startup sono molto efficienti con il loro tempo: necessitano e richiedono operazioni più snelle in tempi più decisamente più rapidi.
La domanda internazionale verso i programmi di accelerazione è aumentata notevolmente da quando ci siamo fatti notare nella disciplina. Abbiamo raccolto un grande interesse a livello globale, sviluppando e adattando i modelli di programma ai territori, garantendo un elevato impatto per i nostri partner, l’industria, il governo e gli investitori.
- In che modo il programma promuove la diversità e l’inclusione all’interno dell’ecosistema moda?
L’impegno nell’inclusione consiste nel fornire l’accesso a tecnologie ampie ad imprenditori provenienti da contesti diversi. Poiché la tecnologia varia, le startup si concentrano su una serie di verticali, tra cui la produzione di abbigliamento, i biomateriali, l’autenticazione, il digitale, le vendite online, l’AI, la blockchain e altro ancora, con una gamma diversificata di tecnologie.
Dunque le startup provengono da luoghi diversi; al programma FashionTech hanno partecipato startup provenienti da nove Paesi, molte delle quali guidate da donne.
- Quali sono le aspirazioni di Arieli per il futuro di Milano?
Arieli immagina Milano come leader mondiale in grado di attrarre investitori e industrie internazionali, che porteranno sul territorio potenza e capitali disponibili.
Il capitale attualmente investito nelle startup italiane è notevolmente basso rispetto ad altri ecosistemi, ma è in rapida crescita.
Milano è un hub centrale per le startup e le imprese italiane, con un grande potenziale di crescita che Arieli riconosce e vuole contribuire a sviluppare. In qualità di società di investimento con sede negli Stati Uniti e con programmi di innovazione dislocati in varie località, come gli uffici di New York, del Regno Unito e di Tel Aviv.
Arieli è presente in alcuni dei principali hub mondiali che producono il maggior numero di startup e unicorni multinazionali di successo, come Tel Aviv e New York, e in quanto tale apporta all’ecosistema milanese la competenze, esperienze, connessioni ed i suoi programmi di crescita e scalata.
Facciamo i nostri investimenti tenendo conto della strategia: cerchiamo di fare investimenti redditizi, ma allo stesso tempo ci assicuriamo che creino un impatto nel mondo.
Stiamo attivando partnership a lungo termine che contribuiranno a generare cambiamenti positivi e impatto nei settori dell’agricoltura, del clima, del benessere, della salute mentale e fintech.
Prevediamo di espandere la nostra attività a Milano ed in Italia, consolidando le relazioni con il sistema Paese ed innovando i settori che caratterizzano l’ecosistema italiano.
Un ringraziamento speciale ad Or, Cris, Neta, Ariella, Michael, Nataf ed a tutto il gruppo di Arieli Capital.
www.arielicapital.com / www.startfashiontech.com
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