Tassa di soggiorno, Federalberghi: no mano libera a comuni

Federalberghi Lombardia esprime “grande preoccupazione” per l’ipotizzato sensibile aumento generalizzato dell’imposta di soggiorno previsto in un decreto ancora in fase di bozza: per una camera di un hotel a tre stelle si pagherebbero 10 euro a notte fino ad arrivare a 25 euro negli alberghi extralusso.

“Già all’incirca un anno fa – ricorda Fabio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia – avevamo messo in guardia sull’intenzione del Comune di Milano di voler portare l’imposta a 10 euro e di poterne usare gli introiti non soltanto in ambito turistico. Ora rischiamo una situazione generalizzata molto simile con un sostanziale ‘mano libera’ a tutti i Comuni. L’imposta di soggiorno, specie per aziende che applicano tariffe non alte, può incidere notevolmente sulla spesa del singolo, di una coppia o di una famiglia per ciascun pernottamento. Ci sarebbe inoltre un aggravio di costi per gli operatori che devono pagare le commissioni delle carte di credito e dei POS quando si incassa l’imposta di soggiorno. Anche su questo punto chiediamo che ci sia o un’esenzione totale dei costi o un aggio come avviene in altre situazioni di raccolta dei tributi per conto della pubblica amministrazione. La possibilità generalizzata da parte dei Comuni di poter aumentare l’imposta di soggiorno rischia poi di innescare una corsa all’emulazione nei vari centri lombardi con effetti negativi in prospettiva per il turismo”.

La precisazione del Ministero del Turismo che, per quanto di propria competenza, non ha ancora concluso le interlocuzioni con le associazioni di categoria, non rassicura più di tanto.

“Il turismo sostiene la crescita del Pil e dell’occupazione, il Governo non aumenti la pressione fiscale. A chi ha la responsabilità di definire la politica nazionale chiediamo – afferma Primerano – di imporre una corretta disciplina di bilancio agli enti locali, anziché fornir loro gli strumenti per fare cassa e peggiorare la situazione. Le attività ricettive hanno, inoltre, da poco rinnovato il Contratto collettivo nazionale di lavoro: scoraggiare i turisti per gli importi eccessivi dell’imposta costituisce un freno al turismo e non aiuta certo le imprese e i lavoratori del settore”.(MiaNews)