Sciopero nazionale dei taxi oggi 21 maggio. Dalle 8 alle 22 le auto bianche si fermeranno in tutta Italia.
Verrà comunque “garantito il servizio di trasporto sociale per anziani, portatori di handicap e malati”, fanno sapere i sindacati.
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria Unica CGIL – FAST – UGL – UTI – TAM – CLAAI Unione Artigiani – SATaM – Or.S.A. Taxi – Uritaxi – ATLT – ATI Taxi – SITAN/Atn – USB Taxi – Unimpresa – Federtaxi CISAL contro “il riassetto del trasporto pubblico non di linea previsto dai decreti attuativi recentemente presentati dal Ministero dei Trasporti, con particolare riferimento alle disposizioni che dovranno regolamentare le piattaforme digitali di intermediazione”. Quello che preoccupa maggiormente i tassisti è infatti l’ingresso delle multinazionali e della politica degli algoritmi.
“Chi sale su un taxi – sottolinea il coordinatore nazionale di Unica Taxi Filt Cgil, Nicola Di Giacobbe – sa che il corrispettivo della corsa è fissato da un tassametro, che applica tariffe fissate dalle autorità competenti e non da un algoritmo” e “non vogliamo consegnare gli utenti a un finto mercato dominato da pochi attori multinazionali, con prezzi al posto di tariffe”. Per Di Giacobbe, per migliorare la disponibilità di taxi basterebbe applicare le leggi esistenti che “consentono da sempre alle amministrazioni l’emissione di nuove licenze”.
E soprattutto “l’attacco ai taxi è anche un attacco al lavoro, mirato a creare rider del volante. Finti lavoratori autonomi, dai quali ricavare laute commissioni lasciando loro costi e incertezze. ci opponiamo alla cosiddetta ‘uberizzazione’ del lavoro, sanzionata già varie volte dalla magistratura, che ha anche parlato di ‘schiavitù’. Contro la retorica della modernità e della concorrenza, che serve solo a mascherare sfruttamento e precarizzazione”.
A Roma in Piazza Santi Apostoli si terrà un sit-in di protesta dalle 11 alle 17.