Taxi, sciopero nazionale martedì 5 e mercoledì 6. Manifestazione a Roma.

Parcheggi vuoti dei taxi a Napoli dove i tassisti, da oggi in assemblea "spontanea e permanente" in attesa degli esiti della riunione che si svolgerà domani a Roma, al ministero dei Trasporti, hanno sopseso il servizio in luoghi nevralgici quali Aeroporto di Capodichino, Stazione Garibaldi e Molo Beverello, 20 febbraio 2017. ANSA / CIRO FUSCO

Nessun passo indietro, nessuna resa: serve  solo lo stralcio dell’articolo 10 del ddl Concorrenza. E’ un fronte  comune, amplissimo, quello dei tassisti che oggi hanno confermato lo  sciopero per il 5 e il 6 luglio prossimi e che martedì saranno in  piazza della Repubblica a Roma per far sentire la propria voce. “Lo sciopero farà da spartiacque riguardo al destino dei tassisti. E’ una  risposta ferma e irremovibile indirizzata a chi pensa di svendere il  nostro lavoro e la funzione di servizio pubblico che svolgiamo”, si  legge in una nota firmata dalle 14 associazioni di categoria, Usb-taxi – Uti – Ugl-taxi – Un’impresa – Fast Confsal – Satam – Tam –Claai –  Unica Cgil Taxi – UilTrasporti –Uritaxi – Or.S.A.-Taxi -Federtaxi  Cisal. In quelle 48 ore dobbiamo dimostrare, come categoria che non siamo  disponibili a nessun passo indietro, a nessun tipo d’accordo, a  nessuna resa e che ci batteremo fino all’ultimo respiro, contro tutti  quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica. La risposta che deve arrivare in quei due giorni dovrà esser chiara e  inequivocabile. La Presidenza del Consiglio, la Politica e tutti i  soggetti coinvolti, dovranno sentire fin dentro i loro “rifugi” che i  tassisti di tutta Italia sono pronti a battersi senza esitazioni per  lo stralcio dell’articolo 10 del ddl Concorrenza .Probabilmente anche in questa occasione la comunicazione asservita al potere dirà che siamo il “vecchio” contro la “modernità”, che siamo  dei privilegiati che ostacolano il mercato, e tutta un’altra serie di  falsità, lo faranno anche in questa situazione, mentono sapendo di  mentire. La realtà ,proseguono le 14 sigle sindacali, è che la nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione  finanziaria, ma anche la difesa dell’utenza di un sevizio pubblico  contro meccanismi come algoritmi e libero mercato che li andrebbero a  strangolare nel momento del bisogno”. E al premier Mario Draghi  mandano a dire: “gli incontri fatti con le multinazionali, così come  la negazione del confronto con i lavoratori, e la sua intenzione di  devastare il nostro lavoro, non rimarranno senza risposta, e in quelle 48 ore saranno i tassisti di tutta Italia a consegnargliela”.