“Le nostre stalle non sono industrie o fabbriche. Il Parlamento europeo, a grande maggioranza, ha bocciato la follia ambientalista della Commissione UE che voleva strozzare gli allevamenti bovini paragonando l’impatto dell’agricoltura a quello di insediamenti inquinanti. Grazie a Coldiretti e alla sua campagna di sensibilizzazione in Italia e in Europa, è stata anche evitata l’applicazione di nuovi oneri per la suinicoltura e per gli allevamenti avicoli”. Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, commenta così il voto del Parlamento UE che ha escluso la zootecnia dalla direttiva sulle emissioni industriali.
Il testo approvato oggi dal Parlamento UE boccia la proposta della Commissione di considerare gli allevamenti di bovini da 150 capi in su soggetti alla direttiva emissioni, un aggravio burocratico che avrebbe portato – spiega la Coldiretti interprovinciale – alla chiusura di molte aziende agricole, minando la sovranità alimentare del nostro Paese ed il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Stati che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’Unione.
“Il voto del Parlamento europeo – continua Alessandro Rota – rappresenta un ostacolo sulla strada di chi avrebbe approfittato della penalizzazione delle stalle per spingere verso lo sviluppo di cibi in provetta, a cominciare dalla carne e dal latte. Grazie all’impegno di Coldiretti e dei nostri europarlamentari è stato riconosciuto lo sforzo degli allevatori italiani che, grazie alla loro esperienza e alle nuove tecnologie, sono impegnati a migliorarsi sempre di più, a tutelare la biodiversità e a difendere il territorio. Già adesso la nostra agricoltura – conclude il presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – è la più green d’Europa e viene presa da esempio a livello mondiale”.