Unione Artigiani: decreto Cura Italia INPS: no follia burocratica.

L’INPS ha comunicato che la presentazione delle domande per richiedere la prestazione del bonus da 600 € da parte di artigiani e commercianti avverrà secondo gli usuali canali telematici dell’INPS.

Si tratta di una ipotesi grave e impraticabile.

La gran parte degli artigiani e commercianti non sono in possesso del PIN personale per poter svolgere la domanda. Gli uffici dell’INPS sono chiusi e chiederlo per posta richiederebbe molti giorni, sempre che l’INPS sia in grado di gestire milioni di richieste. Gli Uffici di Patronato che potrebbero fare da intermediario, specie nel nord Italia, sono chiusi al pubblico e lavorano a distanza anche in ottemperanza delle direttive del decreto “Cura Italia”.

 

Ricordiamo che nel caso dovesse essere confermata la necessità del pin INPS DISPOSITIVO, questo si può richiedere direttamente agli sportelli INPS, che purtroppo ad oggi, per via dell’emergenza, sono sono chiusi.
Un altro modo è richiede il pin tramite il sito INPS: una parte del pin sarà fornito subito e un’altra parte sarà fornita via posta. Inoltre, bisognerà fare un ulteriore passaggio, occorrerà trasformare il pin in DISPOSITIVO, che comporta fare una richiesta sul sito INPS, stampare il pdf, apporre la firma del cittadino e allegare la domanda corredata del documento di riconoscimento. Il pin DISPOSITIVO sarà attivo solo dopo un paio di giorni, ovvero sarà in grado di inviare le domande alle sedi Inps.

Questo senza tenere presente che si da per scontato che tutti abbiamo a portata di mano un computer, una stampante e uno scanner a casa. Attrezzature informatiche che la maggior parte di artigiani ha in bottega, che sono chiuse per via del decreto “Cura Italia”.

 

Se la procedura burocratica sarà confermata, ciò significa rendere difficilissimo se non impossibile a milioni di aventi diritto la presentazione della domanda, oltre che  esporre gli Uffici di Patronato a rischio intasamento con rischio certo di agevolare la diffusione del virus.

Invitiamo l’INPS a predisporre una procedura semplificata, anche perché l’Istituto di previdenza è già in possesso di tutti i dati del potenziali richiedenti i quali potrebbero limitarsi a comunicare con il proprio Codice Fiscale le coordinate del proprio conto corrente bancario dove riceve l’accredito del bonus: le banche hanno i dati del correntista, compreso il codice fiscale, che può essere facilmente incrociato informaticamente, senza incorrere in alcuni rischio di frode.

Invitiamo l’INPS a comprendere che in tempi di eccezionale emergenza deve prevalere la praticità ed il buon senso. In caso contrario si generebbe caos, gravissimo malcontento che potrebbe accrescere la rabbia degli artigiani e commercianti già provati da una situazione difficilissima senza dimenticare i rischi per la salute pubblica creando assembramenti davanti agli Uffici di Patronati e CAF ed intermediari in genere.