Con la fine degli aiuti Covid rischia grosso l’artigianato di Milano e Monza-Brianza. Secondo le stime di Unione Artigiani, circa 78mila imprenditori del comparto (sui 67mila attivi a Milano e i 21mila di Monza) devono riprendere i pagamenti di 4 miliardi di prestiti, con una media di 51mila Euro ciascuno.
A pesare sono i 2,9 Mld Euro di finanziamenti pre-Covid usciti dai “congelatori” dalle moratorie terminate il 31 dicembre scorso (2 mld Milano e 950 milioni per MB) e 1 mld di prestiti Covid garantiti dal Fondo PMI per i quali inizia ad aprile a scadere il periodo di preammortamento (650 mln Milano e 350 mln per MB).
Al conto, già salato, vanno aggiunti anche la crescita verticale dei costi delle materie prime e dell’energia, della ripresa dei pagamenti delle rate delle cartelle esattoriali e l’assenza di liquidità per i tanti artigiani edili con i crediti fiscali dei bonus edilizi “imprigionati” nelle maglie del Dl Antifrodi. Un quadro ulteriormente appesantito dalla situazione dei contagi che sta impattando in particolare sulla ristorazione.
“Gli artigiani non hanno scelta: senza un’adeguata pianificazione finanziaria e dei flussi di cassa molte nostre imprese andranno dritte contro un muro – commenta Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani – Quasi tutti i nostri imprenditori si stanno rimettendo in carreggiata ma i bilanci portano ancora le ferite dei lockdown e gli aiuti dell’era Covid non torneranno. Per superare questa fase le uniche misure indispensabili sono i finanziamenti agevolati per la ristrutturazione dei debiti. In questo modo le aziende in grado di stare sul mercato potranno sicuramente farcela”.