Quello che era un timore, ora è una certezza: Whirlpool lo scorso aprile ha dato mandato di vendita di tutte le sue attività produttive, di ricerca e commerciali nell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa).
La conferma arriva da un documento pubblicato da MarketScreener secondo il quale, con un accordo firmato il 17 agosto 2022, la società avrebbe incaricato il vicepresidente esecutivo e presidente della divisione Emea, Gilles Morel, di chiudere l’operazione di dismissione delle attività in Europa entro e non oltre il 30 giugno 2024.
L’intesa è da ricondurre al piano di revisione strategica della regione Emea annunciata dalla società ad aprile. In base a quanto previsto dall’accordo, conclusa la transazione, Morel riceverà dalla società un bonus di 3 milioni di euro. L’incentivo sarà pagato in due rate: il 35% della somma complessiva sarà erogato alla data di chiusura dell’operazione che segnerà la dismissione delle attività Emea. Il restante 65% sarà pagato il 30 giugno 2024. Nel caso in cui l’operazione di cessione dovesse naufragare, o se fosse chiusa dopo il 30 giugno 2024, Morel non riceverebbe nemmeno un euro.
L’accordo verrà depositato come allegato alla relazione trimestrale della Società per il trimestre terminato il 30 settembre 2022.
In questo contesto, lo scorso 9 agosto, l’agenzia di rating Fitch ha rivisto l’outlook di Whirlpool, portandolo da positivo a stabile. Tra i motivi alla base della variazione, Fitch cita la firma dell’accordo con Emerson Electric per l’acquisizione di InSinkErator per 3 miliardi di dollari, la continua pressione sui margini dovuta all‘inflazione dei costi e le incertezze sulla conclusione della revisione strategica di Whirlpool delle sue attività Emea.
Sull’ultimo aspetto, in particolare, Fitch spiega che: “nell’aprile 2022, la società ha avviato una revisione strategica della propria attività Emea e prevede di concludere la valutazione nel terzo trimestre del 2022. Il potenziale risultato di questa revisione potrebbe variare dal mantenimento della proprietà del segmento alla dismissione completa, secondo la direzione. Il segmento ha contribuito per circa il 23% ai ricavi totali dell’azienda e per il 4% all’EBIT rettificato dell’azienda (prima delle elisioni aziendali) nell’esercizio 2021”.
“Benché Whirlpool abbia a più riprese dichiarato la propria intenzione di rivedere le sue strategie in Europa e abbia perfino prospettato la cessione di tutte le sue attività, il Governo italiano è rimasto stranamente indifferente e non ha nemmeno risposto alle nostre numerose sollecitazioni”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici.
“Insieme alle altre organizzazioni sindacali, stiamo sollecitando un incontro da mesi – specifica Ficco – e abbiamo organizzato iniziative su tutti i territori su cui insistono gli stabilimenti di Whirpool. Si badi che siamo partiti ben prima della crisi di Governo, ammesso che questa possa rappresentare una valida scusa per l’inerzia delle Istituzioni”.
“Nonostante i 5.000 occupati della multinazionale in Italia – sottolinea – al Ministero del Lavoro e al Ministero dello Sviluppo economico nessuno fino ad ora si è mostrato minimamente interessato. Da ultimo si è appreso a mezzo stampa che Whirlpool avrebbe incaricato il vicepresidente esecutivo e presidente della società Whirlpool Emea, Gilles Morel, di chiudere l’operazione di dismissione delle attivita europee entro il 30 giugno 2024. Speriamo che almeno questa notizia risvegli i nostri politici, che forse fino ad ora non hanno voluto credere agli allarmi lanciati dai lavoratori”.
“L’indifferenza delle nostre istituzioni verso il destino di una multinazionale fortemente impegnata in Italia – conclude Ficco – è un pessimo segnale non solo per i 5.000 lavoratori italiani di Whirlpool, ma per l’intero Paese che sembra guidato da un gruppo dirigente politico sempre meno attento alle vicende della economia reale. Indifferenza, miopia e lassismo hanno indebolito negli ultimi decenni il grande apparato industriale italiano e rischiano di essere ferali nell’era incerta e pericolosa in cui siamo entrati. Preoccupano, o per lo meno dovrebbero preoccupare, non solo le scelte preannunciate da Whirlpool, ma anche le motivazioni addotte, vale a dire una sfiducia per le generali prospettive economiche dell’Europa. Noi faremo come sindacato la nostra parte e la nostra battaglia per difendere i lavoratori, ma queste sono sfide che l’Italia può sostenere solo con il concorso di tutti, a partire dalle Istituzioni”.
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