8 marzo, intitolato Giardino via dell’Orso a Carla Lonzi

L'intitolazione del giardino in via Broletto angolo via dell'Orso (foto Mianews)

Critica d’arte, attivista, femminista. Carla Lonzi ha rivestito diversi ruoli nella sua esistenza. A una delle fondatrici del femminismo in Italia è stato intitolato il giardino tra via Broletto e via dell’Orso.

Allo svelamento dell’intitolazione dello spazio verde presenti sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, il presidente del Municipio 1 Mattia Abdu, la consigliera comunale Pd Monica Romano, la consigliera comunale Pd e presidente della commissione Pari Opportunità Diana de Marchi, la responsabile del fondo Carla Lonzi Annarosa Buttarelli, il figlio di Carla Lonzi, Battista Lena e le rappresentanti della Casa delle donne di Milano.

“Siamo in un crocevia nel cuore di Milano. – ha ricordato l’assessore Sacchi – Inauguriamo un giardino intitolato a questa figura straordinaria che ha segnato il panorama culturale italiano del Ventesimo secolo e l’attivismo in favore delle donne. L’8 marzo riflettiamo sul contributo di una donna che ha sfidato le convenzioni”. L’assessore ha continuato ricordando la vita di Carla Lonzi, nata nel 1931 a Firenze: “Ha tracciato un percorso di vita unico e notevole. È cresciuta in una famiglia numerosa. Ha trovato ispirazioni nelle biografie delle sante cercando l’essenziale nella vita. Nel 1970 insieme ad altre donne coraggiose, come l’artista Carla Accardi e la giornalista Elvira Banotti, fondò il gruppo Rivolta femminile. La sua visione audace ha ispirato generazioni. Oggi non solo celebriamo una pioniera del femminismo italiano, critica d’arte, scrittrice, una teorica, poetessa, ma ribadiamo il nostro impegno per una società più giusta e inclusiva. Le iniziative in programma come la tavola rotonda e le tre lezioni curate da Annarosa Buttarelli, autrice della prossima biografia su Carla Lonzi, fanno parte del ricco palinsesto Milano città delle donne. Nella direzione della creazione di una città che valorizza le voci femminili integrandole nel tessuto di Milano. La donna, diceva Carla Lonzi, non va definita in rapporto all’uomo”. “Questo luogo è un punto storico importante. Il primo punto fuori porta, fuori le mura romane, passavano esattamente qui vicino. Anche finalmente dare un nome a un luogo che fino a 50 anni fa erano ruderi, tra i tanti palazzi abbattuti dalle bombe ai tempi di guerra, poi ora area verde. Dare un nome all’area verde da un senso maggiore rispetto al recupero della memoria di un nome. Anche il luogo ha una storia ed è denso di significato”, ha spiegato il presidente di Municipio 1 Mattia Abdu. Il giardino si trova vicino alla casa dove ha vissuto Carla Lonzi a Milano, come ha ricordato il figlio Battista Lena: “Questo era proprio il nostro quartiere. Abbiamo vissuto in via Verdi, cento metri più in là. Nella prima casa di via Verdi ogni sera c’erano artisti. Poi in via Monte di Pietà c’era un grande stanzone dove iniziarono queste grandi riunioni sul femminismo. È interessante che sia Milano la prima ad aver dedicato un luogo a lei. Non è una via, è un giardino ed è molto significativo: corona un periodo molto importante per l’opera di mia madre, legato anche alla ripubblicazione di tutte le opere”. L’attualità del messaggio di Lonzi è sottolineata dalla consigliera Monica Romano: “Nella primavera del 1970 inizia la sua avventura con il movimento Rivolta femminile, testo storico che segnò l’inizio del femminismo italiano. Rileggendolo oggi è di straordinaria attualità. La donna che emerge era un soggetto imprevisto: si trattava di scrivere una nuova storia liberata dalla violenza, dalla guerra e dal controllo maschile. Abbiamo ricominciato da poco a parlare di patriarcato pubblico e lo stiamo facendo con le giovani generazioni. Abbiamo l’occasione di riprendere a parlare di temi come un sistema che troppo spesso è fatto a misura di uomo e non di donna. Ripartiamo da Milano oggi da uno spazio dedicato a Lonzi”. “Carla Lonzi rappresenta un modello importante – ha ricordato anche Diana de Marchi – una donna che ha sfidato tutto il mondo nel suo periodo storico. Quello che ha proposto come rivolta ancora sta vivendo nel nostro tessuto sociale. Sono orgogliosa che la mia città le abbia dedicato un giardino che significa rinascita e rigenerazione. Le sue parole devono fare questo: farci rinascere”.(MiaNews)