Una serata di contaminazioni e visioni è andata in scena al Circolo Magnolia di Segrate (Milano), dove gli inglesi Benjamin Clementine e James Holden si sono esibiti di fronte a circa 1500 persone. Ad aprire il cartellone l’italiano Venerus, che con l’R&B elettronico di brani come ‘Non ti conosco’ ha preparato alla poesia pianistica di Clementine. Reduce da Umbria Jazz, il musicista londinese arriva accompagnato da un batterista e un bassista – tutti e tre rigorosamente a piedi scalzi – che lo seguono nei meandri del suo secondo disco, ‘I Tell a Fly’, dove il minimalismo jazz e classicheggiante delle sue canzoni si è aperto a più ricche tessiture.
Dopo la preghiera sintetica di ‘Ave Dreamer’ e l’intreccio di sincopi e dissonanze ‘One Awkward Fish’, Clementine torna alle origini con ‘Nemesis’, uno dei brani che nel 2013 lo rese popolare dopo una giovinezza da senza fissa dimora a Parigi, la prima occasione di mostrare un talento spiccato da improvvisatore.