Avrà inizio lunedì, al Centro congressi “Stella Polare” di Rho Fiera, il 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, con il titolo “Camminare insieme sulla via degli ultimi”.
Da lunedì 20 a giovedì 23 giugno, l’appuntamento è Rho Fiera. Avrebbe dovuto svolgersi nella primavera 2020, la pandemia da Covid ne ha imposto il rinvio di due anni. Saranno ospiti della Caritas Ambrosiana 539 delegati (direttori, operatori professionali, volontari) da 161 diocesi di tutta Italia, con un’ampia rappresentanza di giovani “under 35” (130, quasi un quarto della platea degli iscritti).
I lavori del Convegno cominceranno lunedì pomeriggio; tra i saluti istituzionali, quelli dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e del cardinale Matteo Zuppi, neo-presidente della Conferenza episcopale italiana. Interverranno anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Nell’apposita sezione del sito Caritas.it sono presenti contenuti, obiettivi, documenti e programma del Convegno; il comunicato stampa diffuso in data odierna da Caritas Italiana contiene anche le indicazioni per ingresso e accreditamento dei giornalisti.
«Come rendere la nostra rete d’ascolto e osservazione, e tutti i servizi, i progetti, le opere e i percorsi formativi di matrice Caritas, sempre più aderenti alla causa degli ultimi, ma anche sempre più evangelici e creativi? Durante i quattro giorni di Convegno – riepiloga Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e delegato regionale Caritas della Lombardia – ci interrogheremo su questo, insieme agli amici e ai colleghi di tutta Italia. Dopo due anni di pandemia e guerra, l’Italia e il mondo sono profondamente cambiati. E il solco delle povertà e le fratture sociali si sono approfonditi. Anche in un territorio in fondo ricco, come è quello della nostra diocesi. Per questo ci interessa un confronto aperto ai confini nazionali e planetari: l’azione solidale delle Caritas, e i suoi connaturati risvolti pedagogici, va ricalibrata a Milano e non solo, per dare autentico protagonismo sociale ai poveri e agli esclusi, per affascinare e dare un senso alla quotidianità di tanti giovani, per immaginare una società più giusta e coesa, dunque più conforme al Vangelo».(MiaNews)