Nella sua poliedrica carriera di artista Raimondo Vianello è famoso soprattutto per i suoi successi televisivi. E’ invece meno riconosciuto il suo rilevante impegno cinematografico: 80 film fra il ’46 e il ’68 con il suo debutto sul set praticamente sconosciuto. A mettere ‘una pezza’ a questa lacuna è il docu-film ‘Cine-Vianello’ realizzato dall’attore e storico del cinema Franco Longobardi che verrà proposto a Milano al Museo interattivo cinematografico (Mic) domenica prossima, alle 17, a 8 anni dalla scomparsa.
Realizzato per la Fondazione cineteca italiana, in 75 minuti si tratteggia il divertente e irriverente itinerario sul set del comico. Nel capitolo, per esempio, ‘Il debutto’ si scopre che ‘I due orfanelli’ del ’47 con Totò non fu il suo esordio davanti alla macchina da presa come viene creduto. Questo avvenne, invece, l’anno prima in ‘Partenza ore 7’ con Alberto Rabagliati e Carlo Campanini dove Vianello, che non fu accreditato nei titoli di testa, assunse il ruolo di antipatico.