Incontro, il festival di Vidas

Una rassegna animata da dialoghi, laboratori esperienziali per adulti e bambini, installazioni e performance, un viaggio tra scienza e neuroscienza, sport estremo e letteratura, arte e filosofia, antropologia e psicanalisi. È INCONTRO, festival culturale promosso da VIDAS dal 18 al 20 ottobre 2024 al Teatro Franco Parenti di Milano. L’ingresso è libero e gratuito, previa prenotazione dal sito vidas.it.
Il filo conduttore di questa edizione, la terza, è il binomio “paura e libertà”. Cosa accade quando la battuta d’arresto e lo slancio entrano in connessione? Che forma prende la paura della libertà? Quando ci concediamo di essere liberi di aver paura?
Attraverso una molteplicità di voci ed esperienze, il festival INCONTRO indaga le possibili risposte a questi interrogativi così attuali, che fanno da sempre parte del cammino di VIDAS, da oltre 40 anni impegnata ad assistere i malati inguaribili e le loro famiglie. Un evento culturale senza pretesa di mettere punti fermi ma con la volontà di stimolare riflessioni sui temi cruciali del rispetto della fragilità, del diritto alla cura e della dignità fino all’ultimo, per realizzare, nell’incontro con l’altro, la nostra umanità più autentica.
Tanti gli ospiti presenti: Massimo Recalcati, Vivian Lamarque, Jonathan Bazzi, Ferruccio de Bortoli, Amalia Ercoli Finzi, Vittorio Lingiardi e Michela Giraud, solo per citarne alcuni. Anche dieci giovani atlete professioniste della FGI di ginnastica artistica, protagoniste di un’esibizione unica e non convenzionale che celebra la vulnerabilità e l’imperfezione del corpo. Non mancano, inoltre, installazioni e mostre d’arte che hanno coinvolto bambini e ragazzi chiamandoli a esprimere la propria personale e comunitaria visione di paura e libertà. C’è persino il lancio del primo podcast di VIDAS, realizzato in collaborazione con Chora Media. Si chiama L’unica cosa certa e intende infrangere il tabù delle parole lutto e morte.
Il programma completo di INCONTRO è disponibile sul sito vidas.it
 
Il presidente di VIDAS, Ferruccio de Bortoli, invita i cittadini a partecipare numerosi: “La libertà è responsabilità, non può essere declinata solo nella percezione individuale dei nostri desideri. Attraverso la riflessione critica e momenti di condivisione emozionale INCONTRO si rivolge, per il terzo anno, alla società civile contribuendo ad accrescere i valori di pensiero, partecipazione e pluralismo sottesi al mandato di cura e assistenza che VIDAS persegue dal 1982”.
“Quest’anno INCONTRO allarga ancora di più l’orizzonte con un binomio di tematiche che riguardano tutti noi da vicino, in ogni età della vita – aggiunge Raffaella Gay, direttrice comunicazione e discipline umanistiche di VIDAS -. Un orizzonte che, in questa terza edizione, parte dalle generazioni più giovani, con la giornata di apertura dedicata agli studenti delle scuole superiori, per raccogliere le loro voci, i loro pensieri, il loro sguardo. Uno spazio, ancora una volta per Incontrarsi, creando ponti superando barriere, aprendo dialoghi, grazie anche alla varietà degli ospiti, per discutere con serenità di temi troppo spesso considerati inaffrontabili”.
INCONTRO è possibile anche grazie al sostegno di Fondazione Alia Falck. Così Riccardo Sorichetti, direttore generale, commenta le ragioni dell’impegno: “Abbiamo scelto di continuare a sostenere VIDAS – attraverso l’iniziativa del festival INCONTRO – perché riteniamo cruciale affrontare le paure e i tabù per costruire una società più libera e incoraggiare generazioni più consapevoli. II fil rouge di quest’anno – paura e libertà – ci sono sembrati particolarmente rilevanti per il pubblico dei più giovani, per attivare una relazione più stretta attraverso una giornata a loro dedicata. La paura può rappresentare un freno e un ostacolo, limitando il nostro potenziale; ma anche un potente motore di slancio, se correttamente affrontata e interpretata. Promuovere attraverso il festival questa consapevolezza, per Fondazione Alia Falck, significa costruire le basi per un dialogo aperto e per le complesse sfide sociali che ci troviamo a fronteggiare”.