Ritrovarsi a casa, mostra fotografica per i 100 anni dell’Opera Cardinal Ferrari.

L’Opera Cardinal Ferrari compie 100 anni.

Lo storico centro di accoglienza per persone in difficoltà, uno dei simboli dell’assistenza e della
solidarietà milanese, dal 1921 ogni giorno apre le sue porte a chi non ha casa, non solo per
rispondere ai bisogni più immediati e concreti, ma per restituire loro quello che più manca: la
dimensione di una casa.


Una storia lunga un secolo raccontata da una mostra fotografica che si terrà a Milano
nell’isola pedonale di via Dante dal 22 settembre all’8 ottobre 2021: un percorso
all’aperto tra il passato e il presente dell’Opera


Sei fotografi contemporanei hanno fissato le immagini della vita quotidiana del centro diurno
creando un dialogo con le immagini di archivio. La mostra è curata da Giuseppe Frangi,
giornalista di “Vita” e Presidente dell’Associazione Giovanni Testori. E i fotografi sono: Marina
Alessi, Isabella Balena, Marta Carenzi, Francesco Falciola, Valentina Lai e Giovanni
Battista Righetti.


Un lungo lavoro di ricerca d’archivio ha permesso di selezionare alcune immagini che
rappresentano vari momenti della storia centenaria dell’Opera e che raccontano anche
una parte della storia della città. La prima sede in via Mercalli, le feste di Natale, le gite, i
volontari, la mensa, i volti degli ospiti che il Cardinal Ferrari chiamava Carissimi, l’attuale sede
in via Boeri.


«È stata una lunga e appassionata storia quella dell’Opera Cardinal Ferrari. Ma una storia si
carica ancor di più d’importanza se va oltre il passato e vive in un presente. È il caso
dell’Opera che girata la boa dei 100 anni, ha patrimonializzato l’esperienza accumulata nel
tempo dimostrando di saperla declinare rispetto ai bisogni dell’oggi. Proprio all’oggi
dell’Opera hanno dedicato la loro attenzione e il loro sguardo sei fotografi, che hanno
documentato, ciascuno con un personale approccio, la vita all’interno della struttura di
via Boeri» dice il curatore della mostra. «Facendo passare queste immagini ci si rende conto di come alla fine non si assista tanto alla celebrazione di un’istituzione, quanto della bellezza che  contraddistingue il suo presente. Bellezza che è bellezza innanzitutto delle persone: utenti o  operatori, non c’è differenza. È la bellezza di un’umanità che si sente a casa, in quanto accolta  oppure in quanto realizzata nel suo “donarsi”».

Ciascun fotografo è stato ispirato da un aspetto particolare che caratterizza la vita
all’Opera. Come la mensa, luogo simbolo della quotidianità all’Opera Cardinal Ferrari, che non
ha chiuso neppure un giorno neanche durante la fase più critica del primo lockdown nella
primavera dello scorso anno. Ritrovarsi ogni giorno attorno a questa tavola è davvero come
sentirsi a casa. C’è tanta luce, le piastrelle colorate comunicano allegria, ogni dettaglio rivela
una cura meticolosa, come racconta lo scatto di Marta Carenzi.

Marina Alessi ha concentrato la sua attenzione sui volontari e sulle attività che svolgono. Le
foto sono state scattate durante la pandemia e per questo i soggetti delle foto appaiono con le  mascherine. Sempre i volontari sono i protagonisti delle foto di Giovanni Battista Righetti
che restituisce una dimensione inattesa del loro impegno: l’allegria. Aiutare gli altri, dare
risposte concrete alle fragilità delle persone è esperienza che riempie di significati la vita.

Isabella Balena ha puntato il suo obiettivo su due donne che vivono nel Padiglione dal Cielo
Stellato, uno spazio dell’Opera che offre una casa, per un medio-lungo periodo, a donne in
grande difficoltà. Valentina Lai si concentra sulle storie d’amore nate tra i Carissimi
all’interno dell’Opera con delicatezza e rispetto. Francesco Falciola ritrae l’arrivo della notte
dalle vetrate del Padiglione dal Cielo stellato e chiude la mostra con un’immagine simbolica,
piena di speranza e di futuro.


Dice il Presidente dell’Opera Cardinal Ferrari Pasquale Seddio: «Non perdere la memoria
significa salvare la vita dalla rapacità del tempo. Non bisogna ripiegarsi su sé stessi, cedendo
alle difficoltà piccole e grandi. Ma reagire e guardare avanti. E l’Opera, insieme alle migliori
energie della città di Milano, ha voglia di farlo. Sono proprio gli eventi del centenario, così come  sono stati pensati e organizzati, a dare l’idea dello spirito innovativo con cui si ripensa al  passato, si riflette sul presente per poi proiettarsi nel nuovo secolo. Valorizzare questi primi  100 anni per l’Opera significa quindi mantenere il passo dello “stare nel mezzo della
contemporaneità” con intelligenza e lungimiranza».


Alla mostra e alla storia dell’Opera Cardinal Ferrari è dedicato un catalogo edito da Silvana
Editoriale. 
La mostra fotografica è stata resa possibile grazie al generoso sostegno di Fondazione Bracco,  da sempre impegnata in ambito sociale e attenta al territorio. In particolare, Fondazione Bracco  ha scelto di essere al fianco dell’Opera Cardinal Ferrari sostenendo le attività del Centenario,  tra cui la mostra “Ritrovarsi a casa” di cui è Main Partner.

Grazie al sostegno di Azimut Capital Management, Pirelli e Rotary Club Buccinasco San
Biagio – Centenario.

Con il contributo di Regione Lombardia, Cassa Lombarda

I FOTOGRAFI

MARINA ALESSI

La mascherina dei volontari

«La foto deve cercare di farsi racconto. Persone che hanno semplicemente scelto di fare la

differenza. E di essere
generatori di umanità».
Marina Alessi
specializzata in ritratti ha colto, attraverso il suo obiettivo, i protagonisti del
mondo del teatro, del cinema, della televisione e della cultura come ritrattista e fotografa di

scena.
Un lungo e intenso percorso professionale che l’ha portata a essere oggi una delle più
importanti ritrattiste italiane.


ISABELLA BALENA

Serenità nella complessità

«Le mie foto cercano sempre di dare un messaggio anche politico, nel senso proprio del termine, 
ovvero rivolto alla polis in quanto cittadini».
Isabella Balena
fotoreporter indipendente da molti anni, ha lavorato con alcuni dei principali
periodici italiani e esteri. Da alcuni anni cerca di approfondire tematiche legate alla storia

contemporanea e alle dinamiche sociali.
Nata a Rimini, lavora a Milano.

MARTA CARENZI

I luoghi dell’Opera

«Il modo con cui avrei potuto raccontare con le mie fotografie il lavoro dell’Opera
Cardinal Ferrari, era attraverso la rappresentazione dei luoghi, nei quali affiora
silenziosamente la dedizione al bisogno altrui».

Marta Carenzi è nata a Busto Arsizio. Ha realizzato campagne fotografiche di musei e
architetture. Dal 2012 è entrata a far parte del team di fotografi di Mondadori Portfolio. In
occasione di Expo 2015 ha realizzato le foto per il catalogo ufficiale di Expo e per il
volume “Milano 2015. La città ai tempi dell’Expo”. Vive e lavora a Milano.


FRANCESCO FALCIOLA

Il Cielo sopra il Padiglione

«Ho sempre ricercato immagini della Natura che raccontassero la sua capacità di accoglienza
che restituissero un senso di benessere e di armonia, mantenendo un forte attaccamento a  quello che ci circonda».
Francesco Falciola
. nato a Milano, ha sempre amato la fotografia fin dai tempi della pellicola
inseguendo liberamente i soggetti preferiti.
Ha sempre visto l’elemento naturale come qualcosa  che non è in contrasto con l’opera umana, ma la completa. Vincitore di premi importanti “Milano Meravigli, La città in una foto” , Premio Arte Cairo ha partecipato a collettive nello  Spazio Tadini e a Palazzo Reale. Nel 2019 la sua personale “Naturalmente MilanoIl sublime a  chilometro zero”.

VALENTINA LAI

Amori all’Opera

«Rasserenando gli ultimi e integrandoli, li si legittima di una casa, nel senso più profondo della

parola».

Valentina Lai
è nata e vive a Milano, dove lavora come ritrattista e fotografa di
moda.
Formatasi all’ICP e alla Panumbra Foundation di New York, la sua ricerca orbita intorno
alla figura umana e alla sperimentazione di nuovi media e tecniche fotografiche

ottocentesche
. Ha partecipato come emergente alla Biennale di Video Fotografia di Alessandria

GIOVANNI BATTISTA RIGHETTI
La riscoperta della felicità

«I volontari hanno la possibilità di riscoprire, donando il loro tempo, quell’unione con il

prossimo che è alla base
della felicità di ognuno di noi».
Giovanni Battista Righetti nasce a Genova il 28 dicembre 1988. Da sempre appassionato di
fotografia, muove i primi passi cercando di cogliere lo straordinario nell’ordinario, affascinato

dal lavoro dei celebri reporter eu
ropei. Nel 2014 inizia il suo percorso professionale come
assistente di Giovanni Gastel, affiancando a questo collaborazioni con
testate e brand di musica, moda e design. Vive e lavora a Milano.