Scala, 10 minuti di applausi per Boris Godunov di Musorgski. Complimenti da Mattarella e Meloni. Sgarbi contro Meyer: la Scala deve dirigerla un italiano.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il compagno Andrea Giambruno (foto Mianews)

Applausi convinti dal pubblico, per oltre dieci minuti, per la rappresentazione dell’opera Boris Godunov di Modest Petrovič Musorgski che ha aperto la stagione della Scala, da poco conclusa.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutti gli ospiti del Palco Reale si sono alzati in piedi per tributare l’applauso al maestro Riccardo Chailly che ha diretto l’opera.

“Rispetto agli ucraini credo che Milano sia stato molta generosa e attenta: non reputo giusta la loro richiesta di cancellare l’opera”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, entrando al Piermarini per la Prima, in merito alle proteste in piazza della Scala della comunità ucraina per la rappresentazione dell’opera russa Boris Godunov.

“La cultura non dovrebbe essere coinvolta in questo genere di polemiche”: lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana al suo arrivo al Teatro alla Scala commentando le polemiche delle scorse settimane sulla programmazione del Piermarini che apre questa sera la stagione con l’opera russa Boris Godunov. Fontana ha aggiunto “Fa piacere che ci siano il presidente Mattarella, la premier Meloni, la presidente von der Leyen, mostra la centralità della nostra Regione e della nostra città, che riescono a smuovere queste personalità”.

“Moltissimo”: così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del primo atto del Boris Godunov ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se gli stia piacendo l’opera. Mattarella ha lasciato il palco reale durante l’intervallo e, come da consuetudine, si è recato a salutare il maestro Riccardo Chailly e le maestranze del teatro .

“Un’opera avvincente, non era facile lasciare le persone ‘incollate'”: così la premier Giorgia Meloni al termine dell’opera Boris Godunov che ha aperto la stagione scaligera. “Sono stati tutti molti bravi, anche i bambini”, in scena ha proseguito lasciando il Teatro. E a chi le chiedeva se tornerà il prossimo anno, Meloni ha risposto “vedremo”. Hanno già lasciato il Teatro, al termine dell’opera anche il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana che ha definito l’opera “bellissima”.

“Per la prima volta ho sentito questa parola dura, ‘straniero’, mi ha fatto pena. Io non faccio commenti su questo, io sono in Italia da 30 anni e la prima volta che sono venuto alla Scala era il 1980. Non mi sono mai sentito uno straniero. E mi sento a casa laddove si fa cultura. Sono stato accolto qui sempre molto bene da 35 anni. Sono presidente di varie giurie e sono sempre stato accolto a braccia aperte. Mi fa pena essere considerato adesso come un cattivo straniero che non sa fare il suo lavoro. Sono 32 stagioni che dirigo l’Opera di Parigi, l’Opera di Vienna e adesso la Scala. Ho rispetto per questa persona che non conosco ma che credo non conosca il mio lavoro”. Lo ha detto il sovrintendente della Scala Dominique Mayer entrando al Piermarini, al suo arrivo alla Scala per la Prima, commentando le dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che chiedeva di nominare un sovrintendente italiano.

“Meyer è un maleducato. La parola ‘pena’ associata a me è insolente, me ne ricorderò. L’opera lirica è in gran parte in lingua italiana quindi l’Italia deve avere una sovrintendeza italiana alla Scala. Farà pena chi ha mancanza di ragionamenti: mi sembra singolare che per tre mandati la Scala sia stata diretta da sovrintendenti stranieri”. Lo ha detto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, intervistato da Repubblica Matropolis, replicando alle parole del sovrintendente della Scala Dominique Meyer. (MiaNews)