Tredici titoli d’opera, di cui nove nuove produzioni e tre spettacoli di altri teatri che mai hanno realizzato rappresentazioni a Milano, faranno parte della stagione sinfonica 2021-2022 del Teatro alla Scala, che si aprirà il 7 dicembre con il Macbeth di Verdi diretto dal maestro Riccardo Chailly.
La nuova stagione è stata presentata questa mattina alla stampa in presenza del sindaco Giuseppe Sala, del Sovrintendente della Scala Dominique Meyer e al direttore musicale Riccardo Chailly.
“La scelta di repertori e interpreti”, ha spiegato Meyer, “è improntata a un principio di varietà ed equilibrio per permettere al pubblico di ascoltare e vedere un’ampia gamma di opere e artisti. Si conferma la centralità della tradizione italiana con otto titoli dal Settecento al Novecento, ma si ascolteranno anche capolavori del repertorio francese, russo, austriaco, tedesco, inglese.
Due sono le opere che vengono rappresentate alla Scala per la prima volta, Thaïs di Massenet e The Tempest di Adès. Giuseppe Verdi è l’unico compositore presente con tre titoli, gli altri ne hanno uno per ciascuno, e anche tra interpreti solo pochi artisti ricorrono in diverse produzioni. Accanto al Direttore Musicale Riccardo Chailly nel prossimo anno saranno alla Scala grandi Maestri come Daniel Barenboim, Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann”.
“Tornano interpreti autorevoli come Ottavio Dantone, Evelino Pidò e Tugan Sokhiev. Sono particolarmente lieto della presenza di due trentenni di grande talento, Lorenzo Viotti e Michele Gamba, e di una lunga lista di debutti che include Thomas Adès, Alain Altinoglu, Marco Armiliato, Giampaolo Bisanti, Michael Boder, Frédéric Chaslin, Pablo Heras-Casado, e Speranza Scappucci. Tra i registi debuttano invece Marco Arturo Marelli, Adrian Noble e Olivier Py. I cast presentano un panorama completo delle più grandi voci del nostro tempo ma offrono spazio anche ai migliori giovani cantanti che si affacciano alla professione”, ha aggiunto ancora il Sovrintendente.
“Il Direttore Musicale Riccardo Chailly dirige due nuovi allestimenti di titoli verdiani: il Macbeth inaugurale di Stagione con la regia di Davide Livermore e un cast che schiera Anna Netrebko, Luca Salsi, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov e Un ballo in maschera con Sondra Radvanovsky, nuovamente Francesco Meli che prosegue nella sua galleria di grandi personaggi verdiani alla Scala, e Luca Salsi: occasione per il debutto registico di Marco Arturo Marelli, apprezzato nei teatri europei per lo stile elegante ed essenziale”, ha spiegato ancora Meyer.
Per il balletto, oltre a “Sylvia”, “La Bayadere” e “Giselle”, tre classici del balletto, ci sarà una data dedicata alla danza contemporanea e una serata evento per ricordare Carla Fracci.
Mentre per quanto riguarda la programmazione “tra settembre e novembre, prima dell’inizio della nuova Stagione, la Scala presenta 5 produzioni d’opera delle quali 2 sono nuove e una è stata vista per una sola sera”, ha annunciato Meyer. “La Scala”, prosegue, “riapre con l’esplosione di allegria di tre capolavori buffi di Rossini mettendo in scena uno spettacolo storico come l’Italiana di Ponnelle diretta da Dantone, una novità di rilievo come Il barbiere diretto da Riccardo Chailly con la regia intelligente e poetica di Leo Muscato e l’allestimento del Turco di Roberto Andò diretto da Diego Fasolis andato in scena per una sola rappresentazione prima del lockdown.
L’allestimento de La Calisto di Francesco Cavalli firmato da David McVicar con la direzione di Christophe Rousset porta per la prima volta al Piermarini questo fondamentale compositore della scuola veneziana inaugurando un progetto sul Barocco italiano che si svilupperà nei prossimi anni. L’opera è nata in Italia e i primi secoli della sua storia offrono una ricchezza musicale e teatrale inesauribile. Ultimo titolo d’opera è la ripresa dell’Elisir d’amore diretta da Michele Gamba. Tra i progetti più importanti cancellati dalla pandemia nel 2020 c’è senza dubbio la prima assoluta di Madina, frutto della collaborazione tra il compositore Fabio Vacchi e il coreografo Mauro Bigonzetti. Madina sarà ripresa nel mese di ottobre con l’étoile Roberto Bolle e la direzione di Michele Gamba”, ha concluso Meyer.
Mentre Riccardo Chailly ha spiegato:”La scelta di Macbeth è una conseguenza,neanche una scelta. È nato da sette anni fa quando ho iniziato con Giovanna D’Arco, portando avanti l’idea di un trittico giovanile, poi è arrivato Attila, e finalmente di compie il trittico del giovane Verdi con un capolavoro come Macbeth. Quindi è la conseguenza di un progetto, sono contento che avvenga con un allestimento importante e un cast eccellente, nella seconda versione scritta da Verdi per Parigi. Quindi sarà un momento importante anche perché il Macbeth è la quarta volta che dal 1952 inaugura la stagione del 7 dicembre”. “Rossini”, invece ha spiegato anche Chaylli, è uno dei grandi autori che ha segnato la storia di questo paese, quindi mi fa piacere dopo l’ultimo Barbiere di Siviglia di nuova produzione di 15 anni fa di Alfredo Arias, portare per la prima volta in Scala come debutto un grande capolavoro”.
Il sindaco Giuseppe Sala ha affermato:”Milano è cultura ma è anche organizzazione ed è laboriosità: il non fermarsi vuol dire aver continuato a programmare e riprogrammare la stagione, aver avviati progetti importanti come la nuova torre di via Verdi, aver rivisto tutti i contratti, per cui noi abbiamo lavorato tantissimo. Questo è milanese. C’è una grande voglia, ora, di vedere ancora la Scala piena e quindi il pubblico renderà più facile tutto”.(MiaNews)