L’ osteria “Silvano” ha celebrato un mese dall’apertura con un evento esclusivo organizzato dai proprietari Vladimiro Poma e Cesare Battisti.
Il pre-serata è dedicato alla preparazione di cibi e bevande fatte in casa.
Il sottotitolo di Silvano è “vini & cibi al banco”.
Nel team Federica Battisti e Caterina Poma che con personalità hanno precedentemente realizzato e pensato alla carta dei vini del Ratanà ( locale molto noto a Milano).
La Sommelier del locale è Martina Peron.
In cucina regna sovrano lo chef e proprietario Vladimiro Poma, fratello di Caterina.
È stato sous chef di Cesare Battisti all’osteria Ratanà e prima ancora lavorò per un lungo periodo in Perù (da Astrid Y Gaston) e nel primo triennio dell’Erba Brusca (2011-2014).
Vladimiro Poma non sarà solo in cucina ad affiancarlo, Carola Carboni (anche lei ex Ratanà) .
“Silvano” è di fatto una sorta di osteria con forno.
L’insegna è stata così pensata e idealizzata perché era un nome di battesimo molto diffuso in città tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, il trentennio che ha preparato la Milano da Bere.
Inoltre titolano così due canzoni di Enzo Jannacci e Cochi e Renato, artisti i simbolo della città milanese.
In cucina non esiste alcun fuoco o piastra a induzione, ma solo un forno enorme.
Da qui, in principio, usciranno baguette e focacce, impastate all’inizio con l’aiuto di panificatori amici.
“Ci approcciamo con umiltà al mondo della panificazione, pani e focacce saranno naturalmente conditi al ragù, al sugo di scoglio o alla salsa tonnata” afferma Poma e Battisti.
Una cucina strettamente tradizionale.
Un’altra bocca del forno sputerà di continuo veri e propri piatti: insalate russe arrosto, verdure, lasagne, parmigiane di melanzane o zucchine. E ci sarà sempre in carta almeno un piatto di crudo: le tartare di fassona di Pregiate Carne Piemontesi e i ceviche di Poma, cintura nera di pesce marinato vista la lunga militanza peruviana.
A completare l’offerta, salumi selezionati, i formaggi di capra del Boscasso, giardiniere e pinzimoni con bagna cauda.
Entrati nel locale ad angolo, arioso e luminoso con grandi vetrine in ferro battuto sulla strada, colpisce il lungo bancone demodé in mogano, sotto grandi lampade d’antiquariato verde acqua.
Il locale ospita una quindicina di sedute, cui si aggiungono un’altra trentina di coperti ai tavolini.
All’entrata si può inoltre ammirare uno spazio dedicato all’esposizione di diverse bottiglie di vino proprio per simboleggiare e dar valore ai buon vini proposti e ricercati, che accompagneranno il menù presentato.
La serata è stata stata cosi intitolata “4 Salti da Silvano” con un dj set d’eccezione: Francesco Gianni ed è stata poi aperta al pubblico alle ore 19 .
Una serata all’insegna della condivisione e del divertimento.
Possiamo infine affermare che quella di “Silvano” è una cucina dove il piacere di «fare scarpetta» resta fondamentale. “Uno dei piatti che secondo noi diventerà cult con il pane (ottimo) e il ragù di scoglio” afferma il team.
Un team affiatato, unito e collaborativo che sicuramente sotto la visione di Vladimiro Poma e Cesare Battisti, crescerà e contribuirà a rendere il locale, un locale unico.
Sara Maria Labidi