Le principali associazioni di professionisti e aziende del comparto panificazione si uniscono in un appello al Ministero della Salute per chiedere che si faccia promotore di una campagna di comunicazione a sostegno del pane di qualità: un alimento da sempre al centro della nostra dieta e patrimonio della nostra tradizione e cultura, oggi vittima di una ingiustificata demonizzazione e disinformazione con gravi effetti sui consumi e sui destini di tutta la filiera.
L’obiettivo della campagna “Il Pane Buono Non Fa Male”, promossa dal Panificatore Italiano con Fippa, Assipan, Richemont Club, Panificatori Milanesi, Italmopa, Confartigianato Veneto, è fornire ai consumatori una corretta informazione sulle caratteristiche e qualità nutritive di un buon pane artigianale, così come sul valore di andare a comprarlo direttamente da chi lo produce con sapienza, passione, sacrificio.
In gioco, accanto alla sacralità di un prodotto non solo buono e sano ma dai forti connotati anche simbolici, c’è la sopravvivenza di un mestiere nobile e antico che merita di essere tutelato con strumenti adeguati. In gioco ci sono migliaia di posti di lavoro, messi a forte rischio da una crisi che ha già causato la chiusura di diversi molini oltre alle tante cessioni di attività registrate. Per questo emerge la chiara necessità di un intervento delle Istituzioni a vari livelli, compreso il sostegno per mettere un argine al proliferare di fake news sui presunti effetti nocivi del pane. L’appello al Ministero della Salute sarà supportato da una raccolta firme rivolta a tutti i panificatori e gli operatori del settore.
L’iniziativa “Il Pane Buono Non Fa Male” verrà presentata e prenderà ufficialmente piede nel corso del convegno Bakery 3.0 – Gli Stati Generali dell’Arte Bianca, a Milano il 10 novembre (bakery.italiangourmet.it), dove le associazioni promotrici si confronteranno tra loro ma anche con artigiani, esperti, aziende, consumatori, media.