Un mercato biologico con gli artigiani del cibo, circa mille posti a sedere in uno spazio che sarà anche un laboratorio di produzione e diffusione di cultura, dalla musica all’arte. Aprirà ad aprile, la data prevista è l’8, all’interno della Stazione Centrale, il Mercato Centrale Milano.
L’esperienza di Milano, presentata oggi nel corso di un evento in quello che è ancora un cantiere, arriva dopo quella di Firenze e Roma e dal progetto dell’imprenditore Umberto Montano.
Il mercato biologico dove i viaggiatori e non solo potranno comprare e mangiare cibo avrà un caseificio, botteghe di specialità cinesi e americane (con cotture a bassa temperatura), una cantante jazz che venderà fiori, uno spazio per verdura e frutta gestito da un giovane che farà anche frullati. E chi lo desidera, potrà far funzionare il frullatore producendo energia pedalando su una bicicletta. Poi ci sarà una macelleria di sola carne chianina.
Il Mercato Centrale si inserisce nel più ampio progetto di riqualificazione della zona della stazione Centrale di Milano, che ha ancora problemi di degrado. “Andremo avanti a riprendere in mano ogni singolo angolo della città, ad avere cura della città, di ogni strada, di ogni palo storto – ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – e lo faremo sempre di più. Dalla stazione Centrale passano 145 milioni di passeggeri all’anno, ma questo è anche un quartiere di Milano con i suoi problemi, ha quasi una stigma addosso come la hanno le periferie. Per risolvere le cose ci vuole tempo ma questi sono esempi su cosa bisogna fare”.
Il Mercato Centrale Milano sarà anche un progetto culturale con Alessio Bertallot, dj, musicista e conduttore radiofonico.
Negli spazi del Mercato ci sarà uno studio radiofonico, inoltre con il progetto Mi-Side si potrà andare alla scoperta di Milano attraverso le voci di artisti e musicisti.
Nella Stazione Centrale “abbiamo lavorato e stiamo lavorando alla ristrutturazione – ha detto Alberto Baldan, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail – e abbiamo voluto coniugare questa nuova visione degli spazi con l’offerta di servizi di qualità che fossero all’altezza delle nuove esigenze di chi attraversa quotidianamente questi luoghi”.