“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” scriveva nel 1825 il gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin. Dopo quasi due secoli questa idea è attuale come non mai, proprio perché le scelte di consumo a tavola sembrano rispecchiare appieno i trend e i cambiamenti sociali che la recente crisi pandemica ha contribuito ad alimentare. Tra lockdown, maggiore tempo trascorso in casa e una crescente propensione a fare scorte alimentari, nel biennio scorso si è registrato un boom di consumi di prodotti surgelati in tutti i segmenti merceologici, tanto che nel 2020, per la prima volta, sono stati superati in Italia i 15 kg di consumo pro-capite annuo. Oggi, la quasi totalità dei nostri connazionali (98%) consuma surgelati e ciò vale per tutte le classi d’età, aree geografiche e tipologie di famiglia, senza esclusioni. Ma cosa c’è nel freezer degli italiani? Rispetto a prima della pandemia, ci sono prodotti nuovi e che non consumavamo? L’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, in collaborazione con la società di ricerca BVA-DOXA, ha fotografato i nuovi trend del comparto, per svelare come sia cambiato, nell’ultimo biennio, il freezer degli italiani e l’approccio al consumo di frozen food, anche in base alle diverse tipologie di famiglie e fasce d’età.
Dal 2020 ad oggi, oltre la metà degli italiani (54%) ha aumentato il consumo di surgelati (18% notevolmente e 36% moderatamente) e questa evidenza è emersa in modo più marcato al sud che al nord Italia e fra i giovani e nelle famiglie con figli piccoli. E proprio queste ultime, insieme agli under 35, risultano essere gli user più frequenti di prodotti sottozero: li consumano in media più di 2 volte a settimana (circa 2,44).
Un dato così eclatante da aver spinto sempre più famiglie a cambiare il proprio freezer o frigorifero, a favore di un elettrodomestico più capiente: +32,3% di nuovi freezer nel 2020 e +40% di frigoriferi di grandi dimensioni[1].
“Nell’ultimo biennio, si è rafforzata la nostra relazione di fiducia con i prodotti surgelati, di cui ormai riconosciamo l’alta qualità e sicurezza. Si è diffusa di fatto una ‘cultura del surgelato’, che lo ha integrato maggiormente nella nostra routine come alimento che può aiutare scelte salutari, anche per l’alimentazione dei bambini, e che ci permette di rispettare con maggiore frequenza pure i dettami della nostra dieta Mediterranea. Se la varietà è la prima regola di un’alimentazione sana, non c’è dubbio che il surgelato abbia contribuito a riportare nel quotidiano di molte famiglie alcuni alimenti che, per caratteristiche di preparazione o costo (si pensi al pesce o a un minestrone), venivano consumati meno di quanto la scienza nutrizionale consigli. Le qualità intrinseche dei prodotti sottozero oggi li hanno resi alleati imprescindibili per i consumatori di tutte le età, aree geografiche e tipologie di famiglia, senza eccezioni, perché permettono di avere sempre a portata di mano i prodotti che amiamo, limitando (o addirittura azzerando) gli sprechi, con un bel risparmio economico”, commenta Giorgio Donegani, Presidente IIAS.
Cresce la voglia di prodotti nuovi. VEGETALI I PIU’ SCELTI DAI SINGLE, ITTICO DA FAMIGLIE CON FIGLI
L’incremento dei consumi di surgelati si riflette anche in un aumento della varietà: 3/4 degli intervistati (74%) dichiarano di aver messo nel proprio freezer prodotti sottozero mai provati prima, assaggiando un po’ tutte le tipologie: dai vegetali agli snack, dalle pizze al pesce e ai piatti pronti.
Verdure, pesce e pizze surgelate si confermano i prodotti “must have”, sempre presenti nei nostri freezer, anche post Covid. Ma con alcune differenze: i vegetali sottozero risultano i più amati dai single e dalle coppie senza figli (44%), mentre i prodotti ittici in versione frozen hanno conquistato sempre più spazio sulle tavole delle famiglie con bambini (40%) e al centro Italia.
Pizze, snack e patate fritte ottengono il 26% delle preferenze di tutti, che sale al 29% al Nord-est e al 30% nei nuclei familiari con figli piccoli. Non mancano nel freezer degli italiani anche i piatti pronti (13%), alimenti pratici che continuano ad essere scelti anche dopo la prima fase di pandemia e che risultano più presenti nei freezer dei single senza figli (16%) e al centro Italia (15%). Nel freezer delle famiglie con figli grandi, invece, c’è posto per tutti i prodotti surgelati in ugual misura: il 30% compra dagli ittici ai vegetali, dalle pizze agli snack. Quattro italiani su dieci (43%), infine, dichiarano di congelare autonomamente anche alimenti per fare scorte (come pane, carne, sughi o altre preparazioni casalinghe): lo fanno soprattutto al Nord-est.
PRATICI, VERSATILI, NUTRIENTI E ANTI-SPRECO: ECCO PERCHE’ I SURGELATI RIEMPIONO IL CARRELLO DELLA SPESA
Per tutte le categorie merceologiche sottozero, il principale driver d’acquisto per i consumatori italiani si conferma la praticità (70%): lo pensano soprattutto le donne, al Nord-est e nella fascia d’età tra i 35 e i 54 anni.
Seguono la possibilità di variare il menù (37%), come dichiarano in particolare le famiglie con figli piccoli, e di ridurre gli sprechi (25%), a cui mostrano grande attenzione le coppie senza figli. Rilevanti anche il contenuto nutrizionale: il 22% considera i surgelati analoghi ai prodotti freschi sotto questo profilo e la convenienza (22%), soprattutto al Sud e nelle famiglie con figli. Infine per il 17% del campione, i frozen food sono anche un aiuto a risparmiare: lo confermano in particolar modo gli under 35 e i single senza figli.
CON LA PANDEMIA, RECORD DI ACQUISTI ON LINE: NEL 2021, QUASI +21% DI SURGELATI
A inizio pandemia (nel 2020), l’Italia è stata tra i Paesi europei dove l’e-commerce nel grocery è cresciuto di più: circa il 60%. La spesa online di prodotti alimentari venduti dai supermercati è raddoppiata, superando la quota del food delivery (cresciuta del +46%) e raggiungendo il valore di 921 milioni di euro[2].
Per quanto riguarda specificamente i prodotti surgelati, le vendite on line nel 2020 hanno toccato cifre record: +145% a volume e +152,4% a valore. E il trend positivo è proseguito anche nel 2021, in cui si è registrato un aumento del +20,6 delle vendite a volume e del +17,4% a valore[3].
[1] Dati Osservatorio Findomestic
[2] Dati dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano
[3] Dati IRI 2021- 2022
#1. “CONGELATO” E “SURGELATO” NON SONO LA STESSA COSA
La surgelazione è una tecnica industriale che porta in poche ore un alimento a una temperatura pari o inferiore a -18° C. I prodotti surgelati subiscono, dunque, un trattamento con il freddo intenso, ultra rapido ed efficiente, che determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando nel prodotto pressoché intatte le proprietà nutrizionali. La congelazione, invece, avviene a temperature meno basse (da -7° C a -12°C) e in tempi più lunghi. Al momento dello scongelamento, i prodotti congelati sono pertanto soggetti a una parziale perdita dei valori nutritivi e organolettici.
#2. A CASA NON SI PUO’ “SURGELARE”
La surgelazione è una tecnica prettamente industriale. A livello domestico è possibile solo congelare. Non bisogna dimenticare, però, che le qualità organolettiche e nutrizionali di un cibo congelato sono inferiori rispetto a quelle del surgelato, che invece conserva a pieno le caratteristiche originali, la struttura e il sapore del prodotto fresco.
#3. I SURGELATI NON CONTENGONO CONSERVANTI AGGIUNTI AI FINI DELLA CONSERVAZIONE
In un prodotto surgelato, per legge, non si può aggiungere nessun conservante allo scopo di prolungarne la vita. È proprio il freddo a garantire la lunga conservazione di questi prodotti, mantenendo la loro temperatura costante a -18° C.
#4. SCONGELARE UN PRODOTTO SURGELATO A TEMPERATURA AMBIENTE È SCONSIGLIATO
Il modo migliore per scongelare un prodotto ‘sotto zero’ è direttamente in cottura o in alternativa riponendolo qualche ora in frigorifero (oppure se si ha molta fretta, imbustato sotto l’acqua corrente). È sconsigliato, invece, lo scongelamento con acqua calda e quello a temperatura ambiente, per evitare lunghe soste del prodotto surgelato a una temperatura non controllata.
#5. UN PRODOTTO SCONGELATO PUÒ ESSERE RICONGELATO AD UNA SOLA CONDIZIONE: CHE VENGA PRIMA COTTO
In linea generale, non si può ricongelare un prodotto scongelato, ma c’è un’unica eccezione: è possibile farlo a patto che il cibo venga prima cotto e successivamente raffreddato rapidamente, prima di essere riposto di nuovo in freezer.
#6. LE VERDURE SURGELATE SONO ANALOGHE A QUELLE FRESCHE IN TERMINI DI VALORE NUTRITIVO
Le verdure surgelate sono paragonabili a quelle “fresche” perché passano solo poche ore dal momento della loro raccolta a quello della surgelazione. Le verdure surgelate conservano al meglio non solo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali (vitamine, minerali e macronutrienti), ma anche la stessa struttura e il sapore dei prodotti “freschi” originali, fino alla data di scadenza.
#7. IL PESCE FRESCO E QUELLO SURGELATO HANNO LO STESSO VALORE NUTRITIVO
Le proprietà nutrizionali del pesce surgelato sono identiche a quelle del pesce fresco: anche il pesce surgelato è infatti una fonte naturale di macronutrienti (tra cui proteine nobili e acidi grassi omega-3), ma è anche ricco di micronutrienti come vitamine (A e D) e sali minerali (iodio e selenio). I prodotti ittici surgelati, inoltre, vengono pescati nelle zone più vocate del mondo, lontano dalle coste e nei mari più profondi e puliti, e subito lavorati (decapitati, eviscerati, spellati, sfilettati) e, in molti casi, surgelati direttamente a bordo, evitando al consumatore onerose procedure casalinghe che determinano forti scarti di questo prezioso prodotto.
#8. I PRODOTTI ITTICI SURGELATI SONO SICURI AL 100%
In questo settore merceologico le normative di riferimento hanno imposto regole molto rigide, che fanno del pesce surgelato un emblema di sicurezza a 360°. Anche l’imballaggio contenente il prodotto è un modello di trasparenza totale, riportando l’area di pesca, il momento della prima surgelazione, la scadenza, le valenze nutrizionali, il produttore, e così via.
#9. PER UN CORRETTO USO DEI PRODOTTI SURGELATI È IMPORTANTE LEGGERE BENE L’ETICHETTA
Prima di consumare un prodotto surgelato, è fondamentale prendere visione di quanto riportato in etichetta e rispettare tutte le indicazioni consigliate, che sono indispensabili per il corretto utilizzo e consumo dei prodotti ‘sotto zero’.
#10. I SURGELATI RIDUCONO GLI SPRECHI ALIMENTARI E “FANNO BENE” ALL’AMBIENTE
Numerose ricerche concordano sul fatto che l’uso dei surgelati in cucina possa contribuire al contenimento degli sprechi e, quindi, ad un marcato risparmio familiare, nonché a conseguenze positive per tutto il pianeta. I motivi sono molto semplici: la lunga durata di conservazione dei surgelati permette di utilizzarli prima che si deteriorino; un maggior controllo nelle porzioni e nelle quantità consente di utilizzare solo ciò di cui si ha davvero bisogno; la quantità acquistata corrisponde a quella che si mangia: niente sbucciature, spinature, lavaggi; pochi scarti in casa: si consuma tutto ciò che si acquista e diventa più facile fare anche la raccolta differenziata dei rifiuti; si riduce il consumo di acqua nelle case dei consumatori: tutti gli ortaggi sono già lavati e puliti; c’è un minore spreco di risorse energetiche per la cottura dei cibi: i tempi di preparazione sono nettamente più brevi; infine, le materie prime utilizzate vengono raccolte, pescate e lavorate nelle zone più vocate.