Nel weekend del 22 e 23 aprile si tornerà a visitare le Fabbriche del Gusto con l’edizione primaverile 2023 di WeFood, nella quale saranno protagoniste proprio le aziende di eccellenza dell’enogastronomia italiana. Continua così la collaborazione fra ItalyPost e Touring Club italiano, la più importante associazione nazionale per la promozione del turismo e dei territori, che insieme promuovono la manifestazione.
Le realtà d’eccellenza dimostrano come, nonostante le difficoltà nell’ultimo anno non siano mancate, l’aumento dei costi di produzione su tutte, il food Made in Italy abbia resistito e si sia continuato a proporre come un asset fondamentale della nostra economia. A testimoniarlo è il fatto che nel 2022 la filiera enogastronomica ha potuto vantare un valore di 580 miliardi di euro e come l’agroalimentare del Paese ricopra quasi un quarto del Pil nazionale. Ma anche i più recenti dati sul turismo nel nostro Paese mostrano come sempre più italiani scelgano le mete da visitare sulla base della cultura culinaria che le caratterizza. L’edizione primaverile di WeFood torna allora come fondamentale occasione di scoperta di prodotti di altissima qualità e tecniche di lavorazione tanto tradizionali quanto contemporanee delle materie prime dei nostri territori. Sabato 22 e domenica 23 aprile sarà infatti possibile visitare le migliori cantine, distillerie, birrifici artigianali, caseifici, laboratori di cioccolato e dolci tipici sparsi per i territori coinvolti.
Dopo l’ultima edizione autunnale WeFood torna così il 22 e 23 aprile con un’edizione primaverile che comprenderà visite guidate, showcooking e degustazioni, anche grazie al contributo del partner Lattebusche.
Per prenotare le visite e vedere gli eventi digitali, è sufficiente consultare il sito www.wefood-festival.it.
Ecco le Fabbriche del Gusto che apriranno le loro porte per WeFood
I sapori del Veneto tra vini, dolci, olio e distillati
In Veneto, i partecipanti disporranno di una lunga serie di tappe per scoprire i tanti prodotti d’eccellenza del territorio. L’Antico laboratorio San Giuseppe, ad esempio, rappresenta una delle eccellenze di questa regione: qui la produzione artigianale di liquori e amari rispetta totalmente la tradizione e la storia di questo liquorificio, che inizia nel 1928 a Bassano del Grappa. I sapienti liquoristi utilizzano solamente materie prime biologiche e a km zero, selezionate accuratamente e lavorate a mano per produrre L’Amaro, il Liquore San Giuseppe e la nuova linea di infusi in edizione limitata “Come una volta”. Anche nella Distilleria Poli, fondata nel 1898 a Schiavon (VI), la parola chiave che identifica tutto il suo ciclo di produzione è “tradizione”. Infatti, da quattro generazioni l’azienda opera con un antico alambicco completamente di rame, fra i pochissimi ancora esistenti, che permette di produrre grappe e distillati caratterizzati da un ricercato equilibrio di carattere ed eleganza. L’edificio in cui risiede la Distilleria è considerato di interesse storico-ambientale per la sua struttura a porticato tipica delle antiche abitazioni rurali venete.
In regione si potranno scoprire i segreti dei vigneti e del buon vino attraverso il tour enologico con Maeli, cantina di Baone (PD), nel cuore del Parco Regionale dei Colli Euganei, che ha valorizzato un vitigno del territorio, il Moscato Giallo, vinificandolo in cinque versioni differenti: da spumante dolce a metodo tradizionale brut nature, da vino che rifermenta con i propri lieviti in bottiglia a vino fermo secco fino al passito. L’amore per la Natura, l’approccio agro-ecologico alla coltivazione delle uve e l’utilizzo dei lieviti indigeni per favorire il più possibile fermentazioni spontanee rendono i vini Maeli un’autentica espressione del territorio.
Per quanto riguarda la produzione olearia, fiore all’occhiello del Veneto è sicuramente il frantoio La Contarina, visitabile in occasione di WeFood. Nasce sui primi pendii della Vallata di Mezzane e lambisce le terre di Illasi. La Contarina produce olio extravergine direttamente da olivi e frantoio di proprietà, seguendo tecniche innovative e usando varietà tipiche locali, tanto da essere riconosciuta da Slow Food come presidio della Regione del Veneto. Dalla sua produzione escono quattro oli con sensazioni gustative diverse e destinati a palati e piatti diversi. Il frantoio propone visite guidate che comprendono la degustazione guidata, con racconti dei cicli produttivi, della storia degli antichi olivi e del casale dove si trova il frantoio che risale alla metà del Seicento. Un vero e proprio incontro di cultura, fascino e realtà esistenziale.
La tradizione dolciaria è il “miglior ingrediente” della pasticceria Loison, che partecipa a questa edizione primaverile di WeFood 2023 portando i visitatori alla scoperta di un’azienda che da tre generazioni sforna un’ampia gamma di dolci e che nel tempo è diventata una realtà presente in più di cinquanta Paesi. Per quanto la varietà di dolci prodotti sia ampia (si va dalle colombe alle focacce ai biscotti), il protagonista indiscusso di casa Loison rimane il panettone, che negli anni ha ottenuto più di 15 importanti riconoscimenti.
Per quanto riguarda la produzione vinicola un’eccellenza veneta è rappresentata dall’azienda Astoria Wines, che dal 1987, dalla passione di una storica famiglia di viticoltori, è ad oggi il primo vinificatore privato del Conegliano-Valdobbiadene DOCG e i suoi vini sono stati celebrati dai più importanti concorsi enologici. La Tenuta Val del Brun è il cuore pulsante di Astoria: quaranta ettari di vigneti immersi tra le scenografiche Colline del Prosecco, un paesaggio unico riconosciuto Patrimonio Mondiale dall’Unesco nel 2019 che l’azienda protegge anche attraverso l’adesione al protocollo Vignes fleuries (2014) e la certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata, 2018). L’azienda propone una visita guidata presso l’Astoria Wine Store di Crevana con una degustazione di 3 Vini (il Millesimato Valdobbiadene DOCG Millesimato; Casa Vittorino Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG; RoséMina Rosé Veneto IGT) accompagnati da salumi e formaggi della zona.
Un’altra Fabbrica del Gusto che punta sulla produzione artigianale è il Birrone, birrificio Artigianale Agricolo nato nel 2008 a Isola Vicentina per la produzione di birre artigianali, naturali, di altissima qualità, non trattate termicamente né chimicamente. La sua missione è quella di creare birre felici che rendano felici chi le beve, portando allegria e spensieratezza a tutti i clienti. L’utilizzo di ingredienti del territorio, in buona parte coltivati nei propri campi, permette di creare birre non solo eccezionali, ma anche sane, naturali e salutari. Grazie alla sua lungimiranza e tenacia, Birrone è cresciuto fino a posizionarsi tra i primi 20 birrifici in Italia per volumi e tra i più premiati.
Prosegue il tour enologico con la Corte Capitelli, della Famiglia Marchesini che, tornando alle sue antiche origini di coltivatori, decide di intraprendere un’avventura importante: la produzione di vino puntando all’eccellenza del proprio territorio. Si tratta di un’azienda giovane situata a Selva di Montebello, che si rifà però alle proprie radici, che indaga le potenzialità del suo territorio e dei suoi prodotti migliori, che vuole portare nuove energie ed entusiasmo all’interno di una storia agricola millenaria.
Qualità del prodotto italiano, passione per il proprio territorio e per le tradizioni locali, sguardo aperto sul mondo e sull’accoglienza: ecco Frantoio Bonamini, uno degli esempi simbolo di unione tra storia ed evoluzione. Situato nel veronese conta quasi 60 anni di sfide e ad oggi comprende 5.200 olivi coltivati su 21 ettari, raggiungendo una produzione di 270.000 bottiglie l’anno, distribuite in Italia e all’estero. Un’azienda giovane e dinamica, con un forte senso della sperimentazione e della continua ricerca, un cammino che profuma di antico e mantiene un rispettoso legame con le tradizioni e l’ambiente locale. Filosofia che ha reso questo brand uno dei più riconosciuti e premiati nel mercato oleario al mondo e che continua ad essere punto di forza di questa famiglia.
A tenere alta la qualità della produzione vinicola e olearia veneta è anche la società agricola Piovene Porto Godi Alessandro, a Toara di Villaga (VI), località nota fin dal 1500 per la coltivazione della vite. I vigneti sono riparati in un affettuoso abbraccio dentro un anfiteatro naturale formato dalla parte sud dei Colli Berici, nel cuore della zona DOC. La superficie vitata è di 40 ettari e l’azienda vinifica solo uve di propria produzione. Dal 2018 l’azienda è biologica con certificazione ICEA. La famiglia produce vino e olio a Toara. La scelta da sempre è per le uve del territorio, come il Tai Rosso. Mentre in bottiglia è il rispetto del tempo il segreto per ottenere vini di grande qualità. L’azienda offre anche ospitalità. Chi cerca l’esperienza di vivere in una dimora di campagna tra le colline di Vicenza, potrà fermarsi nel vecchio mulino o nella colombara della casa.
Spostandosi nel veronese troviamo una produzione di riso senza eguali, quella dell’azienda Riso Melotti, che ne è produttrice dal 1986. Da oltre 2 generazioni sono impegnati nella produzione di un prodotto sano, genuino e nel rispetto dell’ambiente. Una passione trasmessa con entusiasmo da padre in figlio e alimentata dalla generosità e dal fascino della pianura a Sud di Verona, dove la natura ha profuso in abbondanza acque limpide e sostanze preziose per la risicoltura. La particolare cura ed attenzione prestate nella coltivazione e lavorazione, fanno di questo prodotto un fiore all’occhiello del territorio, spicca tra tutti il pregiato Riso Vialone Nano Veronese.
Nella stessa provincia, precisamente a Sant’Ambrogio di Valpolicella, uno dei 5 comuni che insieme a Fumane, San Pietro in Cariano, Marano e Negrar identificano la zona originaria e più antica di produzione della denominazione Valpolicella e che autorizza l’uso della specificazione “classico” sorge la Società Agricola Eleva. L’azienda è compresa di diciotto terrazze sostenute dai tradizionali muretti a secco della Valpolicella chiamati “marogne” e circondate dal bosco e digradanti verso la pianura. Sei ettari in un corpo unico coltivati a vigneto e in parte a uliveto, incastonati in una culla naturale che si affaccia sulla valle forgiata dall’Adige. Raffaella Veroli e Davide Gaeta, coltivano le vigne biologiche, nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo che vive il territorio o che lo viene a visitare e nella continua ricerca della valorizzazione della naturale vocazionalità del luogo.
In Emilia-Romagna aziende aperte alla scoperta di vini, liquori e aceto
La provincia di Modena è da sempre patria dell’aceto balsamico, a esaltare le caratteristiche di questo prodotto d’eccellenza l’Acetaia Giusti, che ne presenterà la propria produzione. Dal XVII secolo la famiglia Giusti cura il suo Aceto Balsamico, tramandando una ricetta che si traduce in complesse armonie di gusto e in prodotti d’eccellenza apprezzati in tutto il mondo. Ottenere un grande aceto balsamico dipende dalla competenza, esperienza e sensibilità di chi lo produce e dal tempo lungo di maturazione e invecchiamento. Orgogliosa di un saper fare affinato in oltre quattrocento anni di storia, Acetaia Giusti affianca al rispetto per la tradizione una filosofia produttiva moderna e sostenibile, che valorizza le persone e il territorio in cui opera. All’interno dell’azienda è presente il Museo Giusti che traccia la storia dell’aceto balsamico di Modena e del suo incontro con la famiglia Giusti. All’interno sono esposte botti secolari, come ad esempio la botte “A3” con cui Giuseppe Giusti si presentò a Firenze nel 1861 in occasione dell’Esposizione Italiana indetta dai Savoia, ottenendo una medaglia d’oro per un balsamico di 90 anni.
Continua il tour alla scoperta dell’aceto con la visita presso l’Acetaia Aula Mater, che fa parte del Consorzio per la tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. La produzione rispetta la tradizione secolare dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., seguendo i metodi propri di questo antichissimo processo, prestando attenzione alla durezza dei legni, gestendo al meglio i mosti e le botti. Questo prodotto si differenzia dall’Aceto Balsamico IGP, che ha un processo di invecchiamento più veloce e realizzato in botti di grossa dimensione, quindi destinato a quantitativi molto più grandi, utilizzando come materia prima una miscela di mosto di uva concentrato o cotto e aceto di vino. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., invece, è frutto di solo mosto cotto per lunghissimo invecchiamento in piccole botti in batteria. E l’Acetaia di Bosco di Medolla rappresenta un luogo dove si respira sapienza e storia.
Nella stessa provincia, riconosciuta in tutto il mondo, è la produzione di Lambrusco. E la Cantina della Volta è nata proprio da questa passione per il vino locale dall’iniziativa di un gruppo di amici appassionati di vino che hanno chiesto a Christian Bellei di condividere un nuovo progetto nel settore vinicolo: dare continuità alla produzione di vini del territorio modenese secondo il Metodo Classico, ampiamente utilizzato in Francia, meglio noto come Metodo Champenoise, cioè quello della fermentazione naturale in bottiglia. I vini della Cantina si ottengono dall’attenta vinificazione delle migliori uve di Lambrusco di Sorbara DOC, e dalle uve di Pinot Nero e Chardonnay. Le uve sono soggette a pressatura soffice e il mosto fermenta in tini d’acciaio a temperatura controllata. Dopo un’attesa di almeno sei mesi, il vino è addizionato di lieviti selezionati per la presa di spuma e l’imbottigliamento.
Il tour enologico prosegue poi con l’azienda vinicola Marchesi di Ravarino che nasce nel 2009 contestualmente alla fondazione dell’azienda agricola “I Monti” da parte di Angelo Marchesi coadiuvato dal figlio Nicola, sullo storico podere denominato “Castel Crescente”, appezzamento nel cuore del Sorbara Doc, unico nel suo genere in quanto composto da quattro “monti” che sono quanto di miracolosamente rimasto di un antichissimo accampamento romano e da sempre vocato alla coltivazione della vigna. I vini sono ottenuti da uve provenienti da una rigorosa coltivazione biologica, raccolte a mano e vinificate in purezza secondo il metodo ancestrale, tecnica enologica che prevede la naturale rifermentazione in bottiglia.
Infine, sempre nel modenese, sorge la distilleria Roteglia 1848, nel centro dell’Emilia, per opera di una famiglia di origini svizzere, abili nel commercio di spezie, nella preparazione di distillati e liquori. Dal Nocino al Sassolino, la produzione di liquori artigianali, infusi alcolici e bagne per dolci, realizzati secondo le antiche ricette, è stata tramandata di padre in figlio fino ai giorni nostri. Una storia nella creazione di liquori che oggi continua a vivere grazie a noi, Roteglia 1848, una società composta da giovani sassolesi fortemente legati alla storia locale, che con coraggio e perseveranza continua la tradizione. Passione ed innovazione sono gli ingredienti necessari nella produzione di liquori ed infusi, realizzati rispettando le ricette tramandate e condividendo la scelta di mantenere una produzione artigianale, di alta qualità, dal sapore genuino.
In Friuli-Venezia Giulia il fine settimana è ricco di dolci tradizioni e sapori decisi
Gli amanti della tradizione dolciaria potranno rivolgersi alla cioccolateria Adelia di Fant, “veterana” della manifestazione, situata nel pieno centro di San Daniele del Friuli (UD), dove la produzione si basa sulla ciclicità delle stagioni e dei loro frutti. Partendo dai distillati, l’azienda si è poi distinta per la produzione di cioccolato e, più nello specifico, delle Praline alla Grappa. In occasione dell’edizione primaverile di WeFood 2023, Adelia di Fant propone turni di visite guidate al laboratorio con degustazione dei prodotti tipici, in primis le praline stesse, ma poi anche mendiants, tartufi, organette e tavolette di cioccolato, tutti prodotti artigianalmente, mantenendo saldi i legami con la tradizione.
Un altro dolce tipico friulano è ovviamente la Gubana, fatta di pasta dolce lievitata, avvolta a mano su sé stessa fino a prendere la caratteristica forma a chiocciola, con all’interno un ripieno fatto di noci, uvetta, pinoli, mandorle, cubetti di arancia e nocciole. La produzione di questo dolce è affidata alle sapienti mani dei pasticceri di Dorbolò Gubane, che già negli anni ’30 sfornava deliziosi prodotti grazie alla gestione di Antonia Onesti e che si potrà visitare in occasione di WeFood.
Gli amanti dei prodotti “forti” potranno godere dell’apertura della Distilleria Ceschia, la cui produzione di grappa segue la stessa ricetta da quasi centoquarant’anni. Risale infatti al 1886 la storia di questa distilleria di Nimis, in provincia di Udine, quando Giacomo Ceschia iniziò a girare per il paese a raccogliere frutta da distillare poi nel suo alambicco autocostruito. Oggi le tecniche sono state ovviamente affinate e la preparazione della grappa è condotta in maniera scientifica ma utilizzando sempre il metodo di distillazione artigianale.
Per quanto riguarda i vini, il prodotto di punta friulano è sicuramente il Ramandolo, la cui diffusione fuori regione, avvenuta circa cinquant’anni fa, si deve all’impegno di Giovanni Dri. L’Azienda Agricola Giovanni Dri Il Roncat, visitabile in occasione del WeFood festival, è riuscita a trasformare un terreno impervio e in forte pendenza in un fruttuosissimo vigneto da cui si ricavano tre versioni di Ramandolo e Sauvignon, oltre che grappe ed acquaviti. Dal 2002 l’azienda produce olio extra vergine di oliva dal proprio oliveto di duemila piante.
Nell’ampio panorama dei prosciuttifici di San Daniele del Friuli, La Glacere rivendica il vantaggio di essere posizionato a metà del colle su cui sorge la cittadina friulana e di poter godere sia della ventilazione frizzante e secca, che da Settentrione scende lungo il Tagliamento, che di quella ricca di salmastro e umidità che risale dalle zone marine della Bassa friulana. Questo connubio permette a La Glacere di presentare un prodotto con le caratteristiche classiche del San Daniele, un prosciutto crudo, asciutto, artigianale e profumato. La Glacere, oltre al San Daniele, si distingue per la produzione di ottimi salumi come prosciutto crudo affumicato, salame, sopressa, pancetta, lonza e culatta, i quali potranno essere degustati durante il tour gastronomico che l’azienda propone.
Infine in provincia di Pordenone, per il settore del food e della ristorazione, sorge Casato Bertoia che rappresenta 5 generazioni di storia ed è oggi un complesso aziendale immerso nella natura della campagna friulana. Innumerevoli sono le attività e ciò che propone, dalla viticoltura alla coltivazione biologica a pieno campo di ortaggi e frutta, dalla trasformazione del prodotto fresco bio in confetture extra di frutta, sott’olio, agrodolce, creme vegetali, composte ed altri prodotti biologici che esprimono sapori intensi ed un’elevata qualità, mantenendo che caratteristiche organolettiche. Tanti gli eventi dedicati all’arte, alla musica, al cinema, ai motori, alla letteratura, ai concerti, ai meeting. Dispone inoltre di un’Area Shopping, di una nuova ed attrezzata Area Camper, di un Parco Verde fruibile ed interamente recintato.
In Lombardia il tour enogastronomico è alla scoperta dei formaggi locali
Nel comune di Caselle Lurani, in provincia di Lodi, si potrà invece visitare il Caseificio Carena di Angelo e Figli, che inizia nel 1925 la sua attività per opera del fondatore Angelo Carena con una produzione di formaggi tipici della zona Lodigiana, quali pannerone, gorgonzola e mascarpone. Con il tempo, la produzione di formaggi si è ampliata notevolmente, andando a comprendere taleggio, crescenza, fontal, primo sale, caciotta, italico e ricotta.
Un ulteriore viaggio alla scoperta dei prodotti caseari sarà quello nel milanese, al Caseificio LaViaLattea, con una visita che si terrà presso il Giardino della Casa del Custode delle Acque. Nella fantastica cornice del Giardino di Vaprio d’Adda, i visitatori saranno accompagnati in una verticale di formaggi caprini e ovini, raccontati direttamente dal produttore, circondati dalle lussureggianti sponde dell’Adda, inoltre è possibile, previa prenotazione, combinare la degustazione con una visita a San Colombano, alla Riviera del Naviglio Martesana e Ville di Delizia con storia di Vaprio, del Ponte tra Vaprio e Canonica, nonchè dell’importantissima presenza di Leonardo da Vinci a Vaprio. E, previa prenotazione, ci sarà l’opportunità di visitare la Galleria Interattiva Leonardo in Adda e la Rassegna del Fumetto. Il caseificio rappresenta per il territrio un piccolo spazio artigianale a conduzione familiare che produce formaggio di capra a latte crudo senza conservanti e addensanti. Il caseificio offre oltre 100 varietà di formaggi diversi e la produzione è aggiornata giornalmente rispetto al tipo di latte, per esaltarne le caratteristiche specifiche.
Il progetto Academy diventa internazionale: a WeFood studenti da tutta Europa
Le Fabbriche del Gusto 2023 non solo apriranno le loro porte al pubblico per le visite guidate ma dedicheranno inoltre un tour esclusivo agli studenti del progetto Academy, che tradizionalmente dalle Università di tutta Italia si sposteranno per visitare alcune fra le aziende che meglio rappresentano il settore. E da questa edizione il progetto si espande e diventa internazionale: parteciperanno anche studenti esteri, provenienti da varie zone d’Europa. Ad aprire a turisti e studenti saranno la Distilleria Poli e l’azienda agricola Dri Roncat.
In modalità esclusiva per tutti gli studenti internazionali aderenti al progetto Academy saranno aperte e visitabili aziende come Amorim Cork Italia, nel trevigiano, leader italiana nella produzione e vendita di tappi in sughero che vanta una produzione che supera il milione. Il circolo virtuoso generato dal sughero trova oggi pieno compimento grazie al progetto Suber, che rappresenta la realizzazione di un sogno, quello di prendere una materia nobile, una volta considerata un rifiuto, per trasformarla in una bellezza unica e irripetibile, proprio come la Natura sa essere. A dare forma a questo sogno la fortunata combinazione di ingegni, che ha dato vita a una linea di opere di alto design, realizzate con sughero proveniente dal recupero e dalla macinazione dei tappi usati, per rispondere a un mercato attento alla qualità dei prodotti. A puntare l’attenzione sull’ambiente, sul territorio, non solo come rispetto della natura ma anche della popolazione che nasce e vive nelle valli del Noce, e del Trentino in generale è il Consorzio Melinda, che produce ogni anno circa 400.000 tonnellate di mele nelle valli di Non e Sole. Oltre all’organizzazione e alla gestione di tutte le attività successive alla raccolta (stoccaggio, frigo-conservazione, selezione, confezionamento, spedizione, promozione, vendita, amministrazione, acquisti, gestione del personale). L’azienda mostrerà agli studenti del progetto Academy le sue famose celle ipogee. Il tour in Veneto continua con le visite guidate presso la Distilleria Schiavo, una piccola distilleria a conduzione familiare fondata nel 1887, a Vicenza, che è stata condotta di padre in figlio per cinque generazioni. La grappa Schiavo è oggi riconosciuta come una delle migliori della regione, che conta la maggior concentrazione di distillerie. Utilizzando ancora l’antico sistema discontinuo in alambicchi di rame, con vapore a bassa pressione, l’azienda è in grado di produrre una grappa di nicchia di altissima qualità, imbottigliata in vetri eleganti che si distinguono per la loro immagine raffinata, adatta a ristoranti ed enoteche.
A guidare gli studenti tra prodotti organici e biologici è l’azienda di San Pietro di Morubio (VR), FOMET, che produce e commercializza fertilizzanti organici e speciali dal 1973. Sin dal principio si sono voluti applicare su scala industriale metodi e sistemi di lavoro naturali. Metodi che prevedono ancora oggi il ritiro controllato di matrici organiche di letami selezionati, la maturazione con processo monitorato di essiccazione – concentrazione – umificazione per molti mesi e la conseguente formulazione di fertilizzanti per soddisfare le più diverse e difficili esigenze di campagna. Pertanto uno degli obiettivi dell’azienda è quello di realizzare prodotti che apportano al terreno anche attività biologica e componenti uniche al fine di contrastare il sempre maggiore declino produttivo dei terreni, la loro progressiva destrutturazione e difficoltà di lavorazione. L’intera gamma di prodotti comprende la più qualificata scelta tra fertilizzanti organici, organo – minerali, correttivi, sia per l’agricoltura convenzionale, integrata che biologica. L’impiego ottimale di tali formulazioni consente il rilascio graduale degli elementi nutrizionali, la possibilità della concimazione in periodi anche autunnali senza perdite di elementi nutritivi e un’azione migliorativa sulla fertilità fisica del terreno e sulla qualità ambientale. Si potrà inoltre scoprire il settore del caffè, molto importante in territorio trevigiano. A Conegliano, i Conti Caballini rilevano la Dersut Caffè nel 1949, in un periodo, quello del dopoguerra, in cui il caffè rappresentava un lusso per pochi. Negli anni l’azienda cresce sempre di più, arrivando ad operare a livello nazionale. Il 2010 è l’anno dell’inaugurazione del Museo del Caffè a Conegliano, il racconto di una storia d’azienda, di settore e di città. 600 metri quadrati, quattro sezioni e una sala degustazione e formazione: il Museo del Caffè Dersut è un percorso alla scoperta dell’espresso. Trasporta il visitatore lungo l’intera filiera, dal chicco alla tazzina, passando attraverso le macchine che hanno reso l’espresso quello che è oggi. La struttura stessa merita una visita: si tratta di un edificio storico, ubicato nei pressi dell’azienda. L’ex essiccatoio Bozzoli, realizzato negli anni Trenta, è un perfetto esempio di archeologia industriale, intrecciato alla storia di Conegliano. Un’altra Fabbrica del Gusto che condurrà giovani studenti da tutta Europa alla scoperta di prodotti tradizionali sarà l’azienda vinicola Cielo e Terra che da quattro fenerazioni è in grado di offrire un prodotto innovativo con uno sguardo rivolto alla qualità, dalla vigna alla bottiglia. Situata a Montorso Vicentino (VI), vanta il primato d’essere la prima azienda vinicola in Italia ad aver introdotto il lean management in un’ottica di cambiamento e miglioramento. Migliorare significa rispettare le persone e l’ambiente che ci circonda: in questo ambito si inserisce il progetto di economia circolare.
Gli showcooking
Anche per questa edizione di WeFood 2023 sono previsti degli showcooking, per essere coinvolti nella creazione, dall’inizio alla fine, di alcuni dei prodotti più gustosi dei nostri territori. Fra le altre aziende che partecipano, in provincia di Piacenza troviamo NOVO Osteria. L’edificio ha una storia lunga e travagliata che risale ai primi anni dell’undicesimo secolo: originariamente un convento, parte di una chiesa e poi locanda con la posta per il cambio dei cavalli, quando venne costruita la diga del Molato (una della prime dighe idroelettriche sorte in Italia) nel 1928, assunse il nome “Locanda Impero” che poi rimase fino alla chiusura fissandosi nella memoria dei cittadini. Negli anni del dopoguerra divenne il luogo in cui gli artisti, le ballerine e lo staff del vicino teatro Capitol erano soliti soggiornare con la conseguenza di diventare simbolo della “Dolce vita” piacentina. Negli anni 2000 la Locanda fu chiusa e così rimase fino a quando Gianni Maini, imprenditore di Seminò e anima del progetto, decise di riportarla a nuova vita coronando il suo sogno di restituire a Borgonovo un edificio di valore simbolico rimettendo in funzione la locanda che oggi si compone di una struttura ricettiva con sette stanze, Locanda Borgo Impero, e di un ristorante con cantina, NOVO Osteria. Per il settore della ristorazione veneta la protagonista è la Trattoria L’Artigliere, di Davide Botta. È qui che la sua cucina cresce fino a raggiungere un alto livello di qualità. Le prime soddisfazioni arrivano con il passare del tempo, grazie anche al supporto di importanti pubblicazioni del settore, tra cui l’ingresso nel gruppo dei giovani ristoratori dell’associazione “Jeunes Restaurateur d’Europe” nel 1997 ed il riconoscimento della Stella Michelin da parte della Guida Michelin nel 2003. Nel 2008 la sua attività si trasferisce, con tutto lo staff, in una nuova location: il complesso del Santellone di Brescia, non solo un ristorante, ma anche un resort accompagnato da centro benessere e SPA. Dal 2013 diventa “L’Artigliere: Ristorante con Locanda”, stabilendosi, dove tutt’ora si trova, a Isola della Scala, abbagliato dal mulino della pila più antica del paese, dedita alla lavorazione del riso, a pochi chilometri dal centro di Verona. Previsti anche gli showcooking alla Distilleria Ceschia, in collaborazione con l’Accademia del Gusto FVG e infine all’Acetaia Aula Mater si gusteranno prodotti tradizionali come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. con lo speciale showcooking diretto dallo Chef Rino Duca del ristorante Il Grano di Pepe.
Le dichiarazioni dei promotori
Alessandra Pizzi, amministratore delegato Post Eventi: “Durante i molti eventi che abbiamo organizzato in giro per l’Italia, in anticipazione di WeFood, con i produttori delle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese, ci siamo resi conto che non solo i nostri prodotti sono di altissima qualità e vanno valorizzati di conseguenza, ma che gli imprenditori del settore hanno voglia e capacità di raccontarsi e di lavorare in sinergia. Così come sono molto legati ai territori di appartenenza, perché spesso sono proprio le loro tipicità a permettere di ottenere un certo prodotto. Eppure mancano ancora le occasioni di fare rete e costruire una narrazione di quelle che noi chiamiamo Fabbriche del Gusto. Questo è l’obiettivo di WeFood, che, anche col crescere dell’interesse da parte degli italiani per il turismo legato al cibo, WeFood vuole essere un’opportunità di far entrare i visitatori nel dietro le quinte di un settore così vitale per il nostro Made in Italy”.
Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring Club Italiano: “Si è affermato in questi anni un crescente desiderio di riscoprire l’Italia e l’enogastronomia rappresenta un elemento-chiave di questa riscoperta perché è la porta di accesso ai territori. Attraverso il gusto, possiamo conoscere la cultura di un luogo, il suo contesto ambientale e il tessuto produttivo che lo rende unico e riconoscibile”.
Come partecipare
Tutti possono partecipare a WeFood e tutti gli eventi di WeFood sono a ingresso libero: è solamente richiesta, per ragioni organizzative e di sicurezza, la prenotazione alle visite e agli eventi di proprio interesse sul sito internet www.wefood-festival.it, in corrispondenza di ciascuna azienda visitabile.
WeFood sulla rete
Punto di riferimento per aggiornamenti in progress su WeFood è il sito internet www.wefood-festival.it dove è possibile consultare le schede di tutte le aziende aderenti e gli eventi che vi si svolgeranno.
È attiva anche la comunità di:
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Gli hashtag ufficiali per seguire la manifestazione sono #wefood e #wefood23.