Il dottore Marco La Mantia è l’ospite di oggi de La Gazzetta di Milano. Il nutrizionista specializzato in Scienze dell’alimentazione clinica e sportiva affronta diversi argomenti durante questa intervista, dispensando preziosi consigli su abitudini alimentari, diete e tanto altro ancora.
Benvenuto Marco La Mantia su La Gazzetta di Milano. Lei è un noto nutrizionista. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa attività lavorativa?
Divenire, come naturale conseguenza di chi esercita un ruolo così delicato, un riferimento e una fonte di stimolo verso i propri pazienti. Gratifica e responsabilizza. Quest’ultima non deve impaurire perché i rapporti che s’instaurano sono spesso molto intimi ed è un privilegio poter entrare nella vita degli altri come strumento capace di aiutare loro nel conseguire un obiettivo o traguardo. Rapportarsi con loro in modo proficuo ed onesto riduce al minimo ogni tipo d’insidie.
Che cosa le piace di più del suo lavoro?
Quanto detto prima sicuramente. Mi piace essere partecipe del progetto condiviso e gioirne una volta portato a termine. La professione comporta inoltre un continuo confronto con numerose altre branche mediche, spesso annesse, che ampliano le proprie competenze.
Qual è il falso mito più comune che andrebbe sfatato in ambito nutrizionale?
Tanti ne andrebbero smentiti. Sicuramente lo slogan “meno mangio e più dimagrisco” è un approccio controproducente poiché causa parecchi effetti secondari quali stasi metabolica, amenorrea, perdita del tono muscolare e carenze vitaminiche. Oggi è fondamentale garantire un dimagrimento qualitativo e spendibile nel tempo come stile di vita proficuo e preventivo.
Stanno cambiando le abitudini alimentari degli italiani?
Il contesto sociale d’appartenenza e l’attenzione sempre più meticolosa verso sé stessi e le proprie condizioni fisio-patologiche influenzano sicuramente molto, ma l’attuale vita frenetica e la continua necessità di curare l’immagine del proprio corpo sta determinando sempre più la necessità di consumare pasti rapidi e il più delle volte definiti anche “proteici”. Vi è inoltre una continua crescita di richiesta di prodotti bio o salutistici e/o preventivi.
Quale dieta alimentare risulta essere assolutamente la più bilanciata?
Il mito della dieta mediterranea puramente classica rimarrà eterno ma la stessa nel tempo si è rimodulata ed ammodernata mediante la stesura di sub-protocolli sempre più personalizzati. La più nota in tal senso è la dieta a “Zona” ovvero una mediterranea la cui distribuzione dei macro nutrienti (carboidrati/proteine/grassi) è orientata più in chiave sportiva e verso l’ottenimento di un benessere metabolico più performante.
Quale approccio utilizza per prescrivere le diete ai suoi pazienti?
Compatibilmente con quelle che sono le varie condizioni fisio-patologiche del paziente e il suo stile di vita sia alimentare che non, ogni tipo di tecnica o approccio va di conseguenza plasmato attorno al vissuto socio-culturale del soggetto. Mediante questo approccio riesco davvero a cucire addosso al mio cliente un piano vincente. In termini puramente tecnici uso una strategia alimentare di rimodellamento corporeo da me personalizzata molto valida caratterizzata da un apporto glucidico lievemente in deficit, ma rigorosamente a basso indice glicemico.
Un individuo adulto che ama la carne, ogni quanto dovrebbe mangiarla?
Oggi è disponibile la carne certificata Grass fed, ovvero bovini allevati al pascolo e nutriti esclusivamente ad erba e senza uso di antibiotici, ormoni e OGM. Tutto ciò permette di poter consumare, senza comunque mai eccedere, un buon quantitativo di carne rossa in sicurezza. Ove non fosse possibile reperirla per svariati motivi non supererei, secondo le attuali linee guida, la dose di 400g di carne rossa e 400g di quella bianca a settimana.
Che cosa consiglia a chi non riesce a fare a meno ogni giorno di dolci?
Anche qui ho una buona notizia. Con l’utilizzo ad esempio di prodotti quali farina d’avena aromatizzata, frollini e yogurt alla frutta senza zuccheri aggiunti è possibile preparare un infinità di ricette dolci e appaganti. Molte torte light oggi vengono preparate con dolcificanti ipocalorici e bassissimo indice glicemico di origine naturale, quali stevia ed eritritolo.
Cosa consiglierebbe a chi volesse intraprendere la sua carriera?
In ogni contesto di vita credo sia basilare avere passione. Consiglio quindi di comprendere sin da subito di essere innamorati o meno della materia in questione così da poter essere riconoscibili e credibili una volta conseguito il titolo ed esercitando la professione. Non ho mai compreso le scelte dettate da mode o indotti mediatici ma solo per amore e voglia di fare. Il percorso formativo minimo obbligato è molto impegnativo (3 anni di scienze biologiche + 2 anni di scienze della nutrizione + ulteriore esame conclusivo di abilitazione). Occorre quindi munirsi di entusiasmo e apprendere il più possibile sia durante il percorso formativo basico che nel post università con corsi, master, stage e congressi. Quest’ultimi consentono, confrontandosi con tanti colleghi, di tenersi aggiornati e preparati. Altro aspetto prioritario è l’empatia. Si ha a che fare con persone il cui connubio animo-corpo non può essere scisso ed è per questo che bisogna essere non solo divulgatori di benessere e salute, ma elemento guida e di supporto quotidiano.
Ha altri consigli da dare a coloro che cucinano per la famiglia tutti i giorni?
La cucina di “gruppo” ovviamente non tiene conto dell’esigenze e priorità di ogni singolo soggetto. In linee generali consiglio alle mamme di limitare condimenti estremamente elaborati e ricchi di un uso abnorme di grassi e sale. Opterei per l’utilizzo prevalentemente di cotture al vapore o finti soffritti (un po’ di olio evo o meglio ancora a crudo va benissimo) e di prediligere l’uso (sempre che non ci siano condizioni che ne sconsigliano l’uso) di farine integrali e prodotti senza zuccheri aggiunti.
Quali sono i progetti professionali per il suo futuro?
Sono in corso diverse partnership importanti e il consolidamento dell’attuale con la Dott.ssa Angela Mugnos (medico estetico), la quale dirige lo studio di medicina estetica e nutrizione di cui ne sono responsabile in materia di nutrizione clinica, sportiva ed estetica.