Chi non vorrebbe provare l’emozione di viaggiare nel tempo? E se vi svelassi il luogo segreto che può rendere questo viaggio possibile?
Di cosa stiamo parlando? Di Vintage Larouge ovviamente!
Un luogo magico in cui tutti gli oggetti, provenienti da privati, riportano in vita le storie di chi li ha posseduti e amati prima di noi.
Punto di riferimento per gli amanti del vintage a Milano, Vintage Larouge si è contraddistinto fin dalla sua apertura per la capacità di riportare in vita antichi tesori senza però perdere di vista la modernità, grazie anche alle originali proposte per mixare antico e moderno.
La boutique ospita soltanto vintage originale, ammiccante e divertente, con il preciso scopo di armonizzare i capi con il presente, l’attualità e le esigenze di chi li desidera.
Sin dal 2019 quindi il negozio propone una curata selezione di abbigliamento e bijoux che spaziano dagli anni ‘30 agli anni ‘80, con un focus sui mitici Fifties; ad aprile però la coraggiosa decisione di passare la Metaverso e trasferire l’attività online, con il nuovissimo sito vintagelarouge.com.
A parlarci con passione delle motivazioni di queste scelte è Lara, la proprietaria, che insieme al fratello Federico ha fatto del ricercare, valorizzare, conservare con amore questi pezzi unici e talvolta imperfetti una vera missione. Il risultato? Uno spazio (reale e virtuale) libero da ogni tabù e pregiudizio, dove abbigliamento ed accessori diventano una preziosa occasione per esprimere se stessi e dove ogni accostamento, anche il più ardito, è sempre consentito.
Stile inconfondibile, capelli rosa e occhiali da gatta, Lara sorseggia il suo drink e risponde alle nostre domande, la mente che viaggia tra i pensieri della passione di una vita.
Come è nata la tua passione per il vintage?
Fin da piccola mi divertivo a curiosare nel cassettone dei gioielli di mia nonna, era la nostra attività prediletta della domenica.
Credo che sia stata questa miccia a far scattare in me l’interesse e la cura per tutto ciò che ha una storia da raccontare.
Da adolescente invece sono diventate irrinunciabili le scorribande per mercati e mercatini con mia sorella maggiore.
Da adulta, coltivando questa passione da sempre, sono arrivata ad un bivio: mi trovavo ben inquadrata professionalmente, con una carriera in ascesa e mi sono interrogata se proseguire in questo percorso o se prendere tutto il coraggio di cui disponevo e aprire il mio negozio, trasformando il mio amore per il vintage in una professione, ho scelto la seconda, ed eccomi qui!
L’oggetto vintage a cui non rinunceresti mai
Una domanda difficile…perché già decidere tra abiti e bigiotteria mi mette in crisi! Però, dovendo scegliere, opterei per la mia spilla preferita, un pezzo raro della contessa e creatrice di bijoux Cissy Zoltowska (la potete ammirare in foto). Non è un bijoux che indosso spesso in realtà, ma su di me esercita un effetto ipnotico. Ogni tanto mi piace anche solo metterla alla luce e perdermi tra le mille sfumature dei suoi cristalli, è un oggetto a cui sono davvero molto legata.
Nel tuo negozio non ci sono riproduzioni, ma solo articoli originali, come mai questa scelta?
Semplicemente perché quello che mi trasmette il vintage è ciò che stuzzica il mio interesse.
Dalla ricerca, alle fasi di “restauro”, all’unicità e all’attenzione ai dettagli, il viaggio fino a noi che quell’oggetto ha da raccontare, le sue vibrazioni sono da sempre una calamita per me. È proprio una questione di passione, non riguarda un approccio snob al mondo delle repro, semplicemente il vintage è la mia dimensione prediletta!
Come funziona la caccia ai nuovi articoli? Che attenzioni richiede?
Di solito le fonti di approvvigionamento per noi sono due: la nostra personale collezione e l’acquisto da privati.
Per nostra procedura interna, preferiamo avvalerci della rete di contatti che ci siamo costruiti nel tempo, questa è la ragione che ci spinge a non acquistare dai nostri clienti o potenziali tali.
I criteri possono basarsi su diversi parametri, ad esempio possiamo decidere di acquistare un pezzo memorabile, raro o di fattura eccellente, anche se presenta delle imperfezioni rilevanti, intuendone il potenziale e mettendo in conto che richiederà delle attenzioni extra.
In generale, se non si tratta di queste eccezioni, preferiamo che l’oggetto sia in buone condizioni, mettendo in conto che trovare fondi di magazzino e’ raro, quindi si tratta di oggetti comunque vissuti e che per noi acquisiscono valore anche per quello.
Il nostro maggior successo è vedere i clienti sfoggiare con orgoglio i capi o i bijoux della nostra selezione, accogliendoli anche con qualche segno del tempo, dimostrando di comprendere appieno lo spirito del nostro lavoro di ricerca e del suo valore.
Ogni pezzo viene personalmente selezionato da noi ed entra a far parte della collezione che presentiamo perchè per noi ha qualcosa di speciale da trasmettere e deve risultare armonico con l’immaginario etereo, e un pochino romantico che amiamo proporre.
Vogliamo inoltre che chi acquista da noi si senta libero di esprimersi, per questo teniamo molto a non relegare a categorie genderizzanti i nostri capi o bijoux.
Qual è la parte che ami di più del tuo lavoro?
Lo stupore piacevolissimo di quando trovi un abito impolverato, stropicciato, magari un po’ scucito, te ne prendi cura, lo lavi, lo rammendi, lo stiri e lo profumi e assisti alla sua rinascita graduale, diventandone parte integrante.
È un processo che da una soddisfazione incredibile!
Forse chi non ha questa passione faticherà a comprendere, ma è davvero una sensazione sorprendente e appagante, dal risvolto anche filosofico se vogliamo: è il presente che interviene sul passato per garantirne la presenza nel futuro.
Vintage e moderno: come stanno insieme per te questi due mondi?
Per me la contaminazione creativa e l’unicità sono vitali, così come evitare il più possibile gli incasellamenti e le costrizioni.
Se mi piacciono un jeans o una bralette moderni, sono ben felice di indossarli e mixarli con dei capi vintage.
In generale, per questioni etiche, e non estetiche, prediligo comprare capi moderni comunque di seconda mano, riducendo gli acquisti dei prodotti “nuovi” al minimo indispensabile.
Se parliamo di valori, sono ben felice vivere in quest’epoca, anche se siamo purtroppo molto lontani dalla mia visione ideale di equità e libertà. Troppo spesso mi sembra che ci siano delle regressioni, piuttosto che delle evoluzioni, ma questa è un’altra storia e poco ha a che fare con il vintage!
Portiamola fuori dal letto: perché?
Perché ho sempre amato la lingerie e la frase che spesso mi sono trovata a dire a me stessa o agli altri era “che meraviglia, è un peccato usarla solo in casa o per andare a letto”.
Allora a un certo punto mi sono detta: perché rinunciare a godere di quei pizzi raffinati, di quei dettagli e alla comodità della Lingerie?
E da quel momento ho iniziato a usare le mie sottovesti e vestaglie preferite fuori dal letto.
Mi facevano sentire inaspettatamente a mio agio e speciale, e la gente che incontravo non poteva credere che stessi indossando per uscire la mia lingerie!
Per loro si trattava di abiti a tutti gli effetti, questo mi ha fatto intuire la potenzialità del messaggio di “portarli fuori dal letto”.
Abbiamo iniziato ad introdurre tantissimi capi di lingerie colorata nella nostra boutique, proponendoli come abitini, quando poi abbiamo creato il nostro nostro e-commerce gli abbiamo dato la stessa impostazione, giocando, oltre che con la proposta di outfit, anche con le parole, sbizzarrendoci con claim ironici, ammiccanti e civettuoli.
Il riscontro e’ stato molto buono, ai nostri clienti piace reinventare il proprio guardaroba, anche a costo di osare un po’!
Parliamo dell’apertura del nuovo sito: come mai questa scelta?
L’apertura del sito è l’unica delle strategie che abbiamo adottato partendo da una necessità e non dalla passione.
Eravamo nel periodo della prima quarantena, il negozio doveva restare chiuso per l’avvento della pandemia e allora abbiamo capito che avere un sito ci avrebbe aiutato, abbiamo fatto diversi tentativi prima di creare quello che vedete oggi, ancora va perfezionato molto, ma ce la stiamo mettendo tutta!
Adesso abbiamo scelto di dedicarci esclusivamente alla boutique online per poter essere meno vincolati, sia dal punto di vista dei costi che dal punto di vista del tempo, il negozio richiede molta dedizione e ci stavamo allontanando dalla passione della ricerca.
Questo per me rappresenta una grande sfida, non è un mondo che sento a me affine, non possiedo grandi competenze, ma ne intuisco il potenziale e mi piace mettermi in gioco: sarà un allenamento al cambiamento e uno stimolo a imparare cose nuove. Il mio più grande sogno è che l’immaginario proposto da Vintage Larouge possa arrivare a più persone possibili, in modo da poter fare investimenti sempre più grandi per poter viaggiare, magari in Francia o negli Stati Uniti, e selezionarvi la miglior collezione di sempre! Sogno che le persone possano riconoscere subito il nostro marchio, identificandosi non solo con le linee che proponiamo, ma anche con i valori che promuoviamo.
Hai qualche suggerimento a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo?
Siate coraggiosi e fieri della vostra unicità, sperimentate per trovare il vostro stile personale, diffidate delle scatoline in cui tenderanno a volervi inserire e fregatevene dei giudizi altezzosi dei puristi del vintage!
Trovate la chiave che fa per voi, scoprirete che il vintage può armonizzarsi nella vostra quotidianità molto più facilmente di quanto crediate, ci prenderete gusto e non smetterete più!
Potrebbero esistere parole migliori per concludere?
Certo che no. Non mi resta che ringraziare Lara per la bella occasione che ci ha offerto ed augurare a Vintage Larouge buona fortuna per questa nuova avventura!
A presto,
Miss Stormy Valentine