Il sistema moda invecchia (ma ci credo ancora), bilancio della Milano Fashion Week

    di Cristiana Schieppati (chièchinews)

    Settembre non è finito ma se non altro ci siamo lasciati la Fashion Week alle spalle. Si continua a Parigi dove per dieci giorni si continuerà a parlare di moda. Ma veniamo a noi. Da dove cominciare? Inizierei da una telefonata che mi è arrivata su whatsapp “Pronto Cristiana? Sono un tuo ammiratore io ti seguo sempre ?” Lì per lì ho avuto un momento di panico dato che nell’ultimo video che ho messo su tiktok , quello del compleanno di Brunello Cucinelli a Solomeo, mi sono ritrovata virale con una serie di commenti di uomini assatanati. Poi vedo che appare il nome Saverio e mi tranquillizzo, riconoscendo l’unico con quel nome nella mia rubrica, il dinamico Moschillo. La fashion week è anche l’occasione per rivedere vecchi amici e così sono passata a trovare lui e la cara Alessandra, quanti ricordi, quelli si che erano tempi “rich”!

    Ma veniamo a tutti i fatti che mi sono annotata sull”iPhone per non perdere lo spunto.

    PER VENDERE MODA CI VUOLE UN FIORE. A quanto pare l’effetto “è gratis” è tornato di moda. Vuoi la crisi, vuoi che per vendere la moda si affida al marketing, a sto giro gli amanti del pollice verde potranno seminare i loro fiori made in Prada ed Emporio Armani sui loro balconcini. File e file di consumatori si sono infatti accalcati per recuperare barattoli di latta con semi e tote bag da questi due brand che sono diventati virali su tiktok mettendo come ricerca “Cosa si scrocca alla milano fashion week”. Il canale @milanodascrocco ha poi fatto sapere che anche Loro Piana, grazie alla personalizzazione dell’edicola in via dei Giardini, regalava la torta giapponese, quella soffice. Insomma la famosa “banda del panino” quella che è stata bandita da tutte le mailing list ha avuto la possibilità di partecipare attivamente e di portarsi a casa il sacchettino. Mi chiedo se Miuccia e Giorgio si siano messi d’accordo sui semi o se hanno avuto la stessa idea…mah.

    CHI E’ CHI AWARDS: DELLA VALLE DOVE LO METTO? Altro giro altra telefonata. Mi chiamano dall’ufficio stampa Tod’s pochi minuti prima che stia per iniziare la cerimonia dei CHI E’ CHI FASHION COMMUNITY AWARDS a Palazzo Marino. Ora io che faccio la pr una volta all’anno e che mi sono concentrata su quei pochi posti da dover riservare, quando sento che sta arrivando il Signor Della Valle per presenziare alla consegna del premio a Gherardo Felloni un po’ sono andata nel panico. E mo’? Dove lo metto? ( pensatelo detto un po’ alla Checco Zalone). Mi vengono in aiuto Andreina Longhi e Paola Pollo “No Cri in terza fila no, no devi metterlo in prima fila, no togli uno dei vincitori e metti lui” … insomma in preda ad una crisi di nervi lo sistemo dietro al Direttore creativo di Roger Vivier, ma lui dopo aver salutato tutti si mette in fondo in ultima fila. Panico rientrato. Quella dei posti, diciamolo, è una grande menata ( amiche pr vi voglio bene lo so che condividete appieno … metti un like se anche tu la pensi come me ahahah). Come la fai la fai qualcuno non è mai contento. Anche sistemare la giuria che mi guarda il lato B per tutta la cerimonia non è stato facile, ma a volte penso che dobbiamo ridimensionare le nostre paure e accomodare come se fossimo a casa tra amici. Io la penso così e forse è l’unica soluzione per rendere l’atmosfera più “leggera”. Detto questo ho adorato Toni Belloni che ha ringraziato la moglie, Pietro Beccari che mi diceva che dalla sua finestra si vedeva la Senna, Michelle Hunziker che mi ha chiesto se poteva portarsi via il cuscino con le sue iniziali ….insomma a me piace il lato umano, la spontaneità. A volte mettiamo sul piedistallo certi personaggi e invece è cosi bello vederli come noi, sono persone, ricordiamolo.

    VALEXTRA: SCIURA GLAM Tutti da Valextra per salutare Matteo Ausano e per vedere la nuova borsa Milano (3.980 euro) dedicata alla sciura milanese. Sempre per restare in tema scopro che da Valextra fanno i cappottini ( e qui sapete che nei salotti bene tra taglia e cuci e cappottini su misura se ne fanno a gogo), ma si tratta di vere e proprie personalizzazioni della borsa Inside. Pensate che per il matrimonio di Nicola Beckam (ex Nicola Anne Peltz) ne hanno realizzato uno in pizzo macramè per il suo matrimonio. Che chic!

    BOOMER WEEK. E’ vero, negli ultimi anni siamo stati un po’ trascurati noi boomer. E prima i giovani, e prima gli influencer, e poi i tiktoker e poi i talent. Ma questa Milano Fashion Week è stata all’insegna del “REVENGE BOOMER” . In prima fila e in passerella le 50enni la fanno da padrone (signori e signori attenzione perchè la menopausa sta diventando di moda #fatecicaso). Linda Evangelista, Kate Moss, Naomi Watts, Demi Moore in prima fila da Fendi. Tutti ad applaudire Naomi in passerella per Dolce & Gabbana, per non parlare di Claudia Schiffer che arriva in volo privato per sfilare da Versace. Signori, mi dispiace dirlo ma qui non si molla niente. La classe al potere è over 40. Giornalisti, Manager, Stilisti, Pr : la moda è vecchia, il sistema è vecchio, le idee sono vecchie. L’ho detto e ciao. Io quando ho visto la scena di Miuccia Prada e Raf Simons che salutano Fabio Zambernardi l’ho vissuta un po’ come quando mio zio è andato in pensione e gli hanno fatto la festa.

    LA MODA NON RIDE. Lo dice la pagina più seguita sui social @stylenotcom che ha superato @dietPrada. Dietro le slide con testo su sfondo blu c’è Beka Gvishiani, 31 anni, nato nel Caucaso. Pagina nata durante la pandemia che prende il nome dal sito Style(dot)com chiuso nel 2017, ha conquistato la community della moda per la sua schiettezza e per la capacità di presentare sotto una luce diversa la comunicazione delle grandi maison. Ad esempio per la sfilata di Emporio Armani ha postato ” Every single model smiling and every single guest not smiling at Emporio Armani ” Fashion Does not SMILE” . #perdire

    GUCCI GUCCI GUCCI E ANCORA GUCCI. Per forza se ne parla, se ne è parlato e se ne parlerà. Prima di tutto da giorni la zona Brera si preparava al debutto di De Sarno tra le vie del quartiere. Si dice ( ripeto si dice) che alcuni ristoratori abbiano percepito 8.000 euro per chiudere il ristorante e dare spazio alla passerella. Tutto era pronto, tranne il meteo. La tensione era così alta che all’ultimo momento si è deciso di filare nell’Hub Gucci in via Mecenate. Che ben capite non è la stessa cosa, specie per una collezione che doveva essere vissuta in via Fiori Chiari. Ho letto di tutto. Ma veramente di tutto. Da chi era disposto a stare sotto la pioggia per vedere la sfilata a chi si è lamentato che non ci fosse nulla di innovativo. Il peggio sono i commenti di chi scrive “sembra Zara”. Ora io mi sono affidata ai commenti su Instagram di qualche collega che non ha peli sulla lingua e vi riporto quanto segue.

    ANDREA BATTILLA: “Sono uscito dalla sfilata di Gucci profondamente deluso, forse anche un po’ arrabbiato”

    MICHELE CIAVARELLA ” Dopo un debutto caratterizzato da una grande e contagiosa gioia di vivere, l’appuntamento non può’ essere che alla prossima sfilata con la prossima collezione. Lì si vedrà di quanto desiderio e quanta ricchezza sono fatti i sogni. Ancora”

    GIULIANA MATARRESE ” Al netto dei necessari tempi che si concedono a tutti per adattarsi in un’azienda e in un ruolo diverso, quello che si vorrebbe chiedere a De Sarno è cosa fa sussurrare a lui ANCORA, attaccato a una cornetta del telefono, come se ne dipendesse la vita ( qui Giuliana si riferiva alla storia della canzone di Mina scritta da Malgioglio ndr) . Perchè prima di rivestirci di mini dress e felpe logate è necessario spogliarci, degli abiti ma anche dei timori, accettare la possibilità di essere feriti, e scegliere il coraggio dissennato di rimanere inermi, sperando di essere infine, accolti in un abbraccio. Un coraggio che auguriamo a De Sarno di trovare presto. Perchè è li che risiede la vertigine. E anche in fondo l’Italianità.

    IMRAN AMED Bof : “Non si dovrebbe mai giudicare uno stilista alla sua prima uscita, soprattutto per un marchio delle dimensioni di Gucci, dove le parti in movimento sono molte. Chiunque entri in un ruolo così importante dovrebbe avere il tempo e lo spazio per sviluppare e implementare una visione per più di una stagione. Non vedo l’ora di vedere di più sulla visione di De Sarno per Gucci nei mesi a venire.

    Insomma ognuno dice la sua, c’è chi voleva l’effetto wow, c’è chi voleva una nuova mission come quella portata avanti da Alessandro Michele con il Genderless. Se ben vi ricordate per 7 anni ogni giornale, ogni servizio di moda parlava di questo, oggi non se ne parla più. Quando nel gennaio 2015 Alessandro Michele divenne il Direttore creativo di Gucci, quasi tutti gli addetti ai lavori si dichiararono sorpresi e perplessi della scelta effettuata da Marco Bizzarri, il nuovo Ceo della celebre marca. Io penso che sia stato un azzeramento ( non a caso il profilo Instagram è stato completamente cancellato) e che Gucci voglia anche andare a prendersi quei clienti che erano stati delusi e che non si riconoscevano più nel brand. Questo è un nuovo corso, un po’ come un nuovo amore. Mai paragonarlo alla relazione precedente. E comunque la risposta più bella l’ha data Sabato il sabato successivo alla sfilata. Postando un video dove canta e balla la canzone di Mina nel backstage con i suoi collaboratori. Lui riparte da questo.

    LA MODA STA FINENDO? La fashion week finisce con una domenica di sole e i CNMI Sustainable Fashion Awards al Teatro alla Scala di Milano. L’evento giunto alla sesta edizione è soprattutto un grande red carpet. Si dice che addirittura qualche celebrity arrivi solo per farsi la foto e poi vada via. Quest’anno a presentare la serata l’attrice Sabrina Impacciatore ( noi l’abbiamo premiata nel 2018, sempre avanti eh) diventata una celebrity anche in America per essere stata protagonista della serie The White Lotus. Inglese perfetto, l’ideale per una cerimonia, italiana, che viene condotta tutta in una lingua che non è la nostra. E pensare che nel parterre erano praticamente tutti italiani e che anche i social ora traducono in simultanea i testi. Comunque sia l’obiettivo è di creare un evento internazionale dove di Italia c’è un po’ pochino. A rappresentarci ON STAGE , oltre alla conduttrice vestita Valentino, la cantante Elodie, che si è rifiutata di parlare e di leggere, Chiara Ferragni, nominata pochi giorni fa nuovo membro del Camera della Moda Fashion Trust, la top model Bianca Balti e il cantante Marco Mengoni. Non un giornalista, non un imprenditore, non un attore, non un artista. Insomma mentre da Cracco iniziavano i preparativi per la cena post serata ( sembra che ci siano state delle urla per i posti placé tra gli organizzatori ) in teatro la serata proseguiva tra un cartoncino stampato male che metteva in agitazione la conduttrice, un telefonino che nel silenzio della sala resta acceso e fa partire la canzone “L’estate sta finendo e un anno se ne va…” , e un urlo “Marco sei figo!” a Mengoni che presentava il premio a Donatella Versace “the one and only”. So che molti se ne sono andati via prima ma il finale va raccontato. Alle 22,30 dove tra la fame e la stanchezza di una settimana pesante gli addetti ai lavori iniziavano a dare segni di cedimento, Sabrina Impacciatore inizia un monologo in inglese che invita ad aver cura della nostra terra. Il tutto inizia con un percorso di meditazione “Close your eyes and relax” (ti pare facile Sabri’!) ci immedesimiamo in un futuro in cui ci viene prospettata la fine della specie, in cui la terra gira vorticosamente mentre noi siamo seduti alla Scala. All’improvviso l’attrice scopre che le manca un pezzo del discorso. Si blocca, chiama qualcuno che non le porta il foglio, si innervosisce dice “ecco perchè alla fine faccio tutto da sola” , le portano il cellulare con il suo discorso, poi l’pad. Ad un certo punto spengono la musica e lei dice a chi evidentemente le sussurra qualcosa di stare zitti. Insomma l’imbarazzo è totale. Al lancio dell’ultimo foglio il discorso finisce e tutti tirano un sospiro di sollievo e con un po’ d’ansia se ne scappano finalmente fuori.

     

    PIU’ TESTA E MENO PANCIA. Le influencer sono cresciute. Matrimonio, figli, vita casalinga. La moda si adegua ai loro followers, cresciuti con loro. Non sono più ragazze ma donne e anche la moda le vuole più eleganti. Si piacciono vestite bene, con una borsa capiente che possa all’occorrenza ospitare un biberon o un ricambio per il pupo. La community della moda invecchia, non c’è ricambio. Qualche tiktoker dice “mi piaceva la moda perchè era più esclusiva, ora è per tutti non mi affascina più”. Ecco che quell’ANCORA che tanto abbiamo sentito mi fa pensare. Questo sistema funziona Ancora? L’iter del calendario, dei mille eventi che ci fanno spostare da una location all’altra intasando una città ( non mi dite che è ecologico per cortesia !), le foto al beckdrop, la mania dell’invito a tutti i costi. Io credo che ci sia molto da cambiare nella moda. Aspetto. Ancora.