Milano Fashion Week, la proposta Diesel

    di Sara Maria Labidi

    Una caratteristica importante dell’effetto domino è che la magnitudo delle conseguenze derivanti dagli eventi secondari può essere più gravosa di quella legata all’evento primario”, riporta l’Enciclopedia Treccani, dove l’effetto domino è una reazione a catena che si verifica quando un piccolo cambiamento è in grado di produrne a propria volta tanti altri, , dando origine a una sequenza lineare.

    Che è più o meno quanto potremmo dire dell’effetto Diesel, con la sola differenza che a scaturirlo non è stato un piccolo cambiamento e la risultante è una sequenza tutt’altro che lineare.

    L’area è quella dello Scalo Farini  in via Valtellina 7 a Milano , pensata come uno spazio aperto per accogliere 7.000 ospiti.

    La sfilata Diesel, Fashion Week – aperta al pubblico su prenotazione, la cui disponibilità di biglietti è andata sold out in pochi minuti al momento del rilascio.

    Non è stata solo un rave  ma un momento di condivisione per celebrare l’appartenenza a quella che Glenn Martens ha trasformato in una grande famiglia.

    Dai look per i rave a un rave vero e proprio.

    La sfilata dell’apprezzatissimo brand disegnato da Glenn Martens è un appuntamento aperto a oltre sette mila persone che hanno mandato sold out l’evento in pochi minuti per restare a ballare fino a notte fonda sotto una pioggia battente.

    Difficile fare meglio delle ultime collezioni eppure Glenn Martens  con il sostegno di Renzo Russo Diesel sono riusciti nell’impresa.

    La sfilata del brand è uno degli appuntamenti più attesi e più partecipati dell’intera Milano Fashion Week e il denim lavorato come tessuto pregiato d’alta moda è ormai un marchio distintivo della creatività del designer belga.

    Come per le precedenti collezioni, anche nella Spring/Summer 2024 Martens presenta sia capi maschili che femminili.

    In passerella – una pedana rivestita dell’iconico rosso dietro la quale incombe un maxi schermo lungo ventisei metri che restituisce i dettagli dei look – sfilano modelle e modelli vestiti con look di jeans, lattice, lycra e pelle, spruzzati di vernice colorata e metallica.

    I capi hanno un effetto used e sono tutti lavorati pesantemente per offrire un’immagine ribelle e ricercata

    Rapiscono gli abiti, le canotte e i pantaloni sfrangiati e lavorati con una raffinatissima tecnica devoré. Le creazioni strappate, ridotte a brandelli, rivelano il corpo nudo. Martens non perde mai di vista il fattore seduzione, il motore della sua ricerca stilistica.

    A metà presentazione le creazioni diventano  sempre più delle eappresentazioni dedite al  colore lunare , che mostra la naturalezza del corpo . Creando “ un vedo non vedo” .

    Il jeans fa posto a lattice e chiffon, i colori sono argentei e riflettono la luce.

    Il pubblico viene stregato dalla schiettezza  degli abiti, dai colori argento o color bronzo che coloranonil corpo e i visi dei modelli .

    Ultime uscite con un tris di look che sono decisamente i più  Eleganti e notturni della collezione realizzata .

    Il tutto è avvenuto sotto la pioggia di Milano, è la musica a unire ,prima ancora della moda. Dall’apertura dei cancelli alle 18 fino alle chiusura – prevista per le 2 del mattino – dj set dopo dj set, è un insieme di punti di vista quello che si muove a ritmo elettronico. A curare le performance NTS Radio, un broadcast inglese che scova e sostiene nuovi talenti.

    Al termine dello show Diesel ha annunciato che fino a Domenica 24 Settembre lo Scalo Farini sarà il luogo di un Festival del Cinema con una selezione di dieci pellicole Indie.

    Tra gli altri Spider-Man, Downsizing, Wall-E, Fantastic Mr. Fox, Blade Runner e Batman.

    Gli applausi interminabili al termine, erano quasi da stadio.

    Non è stata solo una semplice sfilata ma una vera performance experience  emozionante.

    Già ospiti dei precedenti fashion show di Diesel, tornano a popolare la prima fila Elisabetta Canalis, Melissa Satta e Fedez, tutti e tre grandi estimatori dello stile del brand.

    In piedi davanti alle transenne posano Cecilia Rodriguez, i Coma_Cose e Chiara Biasi.

    Al photocall posano (da sinistra) Bene Schulz, Jacob Roth, Luis Freitag, Tim Schaecker e Julien Brown, tutti portavoce dello stile Diesel per una sera.

    Non mancano i cantanti all’evento di un marchio che dà notevole importanza al mondo della musica. In foto, da sinistra: Achille Lauro, Lazza e Rose Villain e Wax (Matteo Lucido) di “Amici” anche loro perfetti per le creazioni Diesel.

    Brand pionieristico del denim dal suo lancio, nel 1978, oggi “Diesel” è  una delle firme Made in Italy più conosciute al mondo, dalla moda al lifestyle. Un’azienda che non sta mai ferma, quella creata da Renzo Rosso, e che si muove a grandi passi attraverso l’innovazione, tanto nei materiali – come dimostra l’ultima collaborazione con Polygiene per i jeans antivirali – quanto da un punto di vista stilistico: inaugurando un nuovo capitolo della sua storia, Diesel ha appena svelato il suo nuovo direttore creativo, il designer belga Glenn Martens, che supervisionerà infatti non solo lo stile del marchio, ma anche la comunicazione, l’interior design, e più generale la creatività globale.

    Classe 1983, lo stilista è approdato all’universo moda per caso, dopo aver studiato design d’interni ed essersi candidato – con successo – alla prestigiosa Royal Academy of Fine Arts di Anversa, che lo portò a iniziare il suo percorso nell’industria fashion con Jean Paul Gaultier. Nel 2012 Glenn Martens ha fondato il suo marchio omonimo, che ha fatto il suo debutto alla Paris Fashion Week e ha sfilato per tre stagioni, lavorando poi come primo assistente del fondatore di Y/Project, Yohan Serfaty. Dopo la sua scomparsa nel 2013, il designer belga ha preso il suo posto alla direzione creativa, espandendo gradualmente l’orizzonte della griffe con l’abbigliamento femminile.

    Glenn Martens fa parte della nuova guardia parigina di stilisti che hanno guidato e plasmato la rivoluzione dello streetwear, infondendo umorismo e riferimenti alle sottoculture più disparate in collezioni concettuali e di alta sartoria: non è un caso, quindi, che grazie al suo approccio avanguardista sia entrato a far parte della famiglia Diesel, con cui aveva già collaborato come guest designer nella serie di capsule sperimentali Diesel Red Tag: «Da quando ho incontrato Glenn nel 2017 ho visto la sua esperienza crescere e il suo talento affermarsi» ha dichiarato Renzo Rosso, presidente di OTB «Lavorare con lui su Diesel Red Tag, scorrere assieme gli archivi e l’heritage di questa azienda, vederlo interagire con il marchio ci ha uniti, e oggi sono felice di vederlo prendere le redini di Diesel, e sposare la sua visione creativa con i valori iconoclasti di questo brand speciale». Un’unione di cui non vediamo l’ora di ammirare i frutti.