Klaus Davi: boicottaggio di Israele da parte di Coop mi ricorda Farinacci

«Leggo con sgomento, paura e apprensione che una catena di grande distribuzione starebbe progettando e addirittura intimando ai proprio clienti di boicottare Israele e in particolare i suoi prodotti. Solo pochi giorni fa sono stato aggredito per le strade di Milano perché facevo alcune domande sul 7 ottobre e una settimana fa è stata violentata una bambina di 12 anni perché ebrea nella periferia di Parigi. Voglio gridare a tutti che mi sento personalmente minacciato da questa presunta scelta della Coop e, se i fatti stessero davvero così, voglio dire che mi sento doppiamente in pericolo per queste prese di posizione, e soprattutto mi sentirei in pericolo nel frequentare i punti vendita Coop. Ammesso che tutto ciò sia vero, lo ribadisco, una decisione simile non farebbe che avallare le scelte dei violenti e di coloro che per strada mi hanno immobilizzato, sputato, insultato in quanto per loro ero un “israeliano assassino”. Non posso credere che la Coop abbia dimenticato quel che è successo in Italia nel 1938. Non posso credere che il management della Coop non sia a conoscenza del fatto che le leggi razziali siano state pienamente condivise e assecondate in Italia e siano iniziate con l’assalto alle sinagoghe e soprattutto con il boicottaggio dei negozi degli israeliti».

Lo ha dichiarato il giornalista Klaus Davi, recentemente aggredito nelle strade di Milano perché poneva pacificamente alcune domande agli esponenti della comunità islamica di Viale Jenner a Milano

(video al link https://www.youtube.com/watch?v=iSEdsSOS-2U&ab_channel=KlausCondicio).