“Il mercato di Milano nella seconda metà dello scorso anno ha segnato un rallentamento della crescita con una brusca frenata delle compravendite. I Prezzi della fascia alta del mercato hanno trascinato in alto anche i prezzi dei mercati di fascia medio bassa e bassa e si è ridotta la forbice dei valori delle zone estreme della città: il centro e la periferia” ha evidenziato Elena Molignoni, coordinatrice Osservatorio Milano Inclusiva e ricercatrice Nomisma in occasione del Forum dell’Abitare in corso oggi a Milano.
“Contestualmente in città cresce l’area della vulnerabilità sociale e crescono le diseguaglianze. Le statistiche sul reddito delle persone fisiche restituiscono a Milano e alla Lombardia il primato di zone più ricche d’Italia contemporaneamente ad una crescita delle diseguaglianze interne alla città. L’indice di Gini è pari a 0,54 (più è alta più cresce la diseguaglianza il cui valore massimo è 1) quando nella media nazionale è di 0,43”, continua Molignoni.
“L’indebolimento del quadro macroeconomico con le ricadute sulla capacità di spesa della domanda e sui costi della produzione, dal lato dell’offerta, ha ridotto questa capacità di risposta che l’ERS nel recente passato ha garantito.
Nello specifico i canoni ERS a confronto con i canoni espressi dagli altri target di mercato nell’arco di poco più di 2 anni si sono spostati verso destra, vale a dire verso i canoni di mercato lasciando scoperta una fascia via via più ampia di canoni a cui non corrisponde un’offerta sul mercato milanese.
Sono i protagonisti di questo mercato che ci dicono che se non si interviene con agevolazioni pubbliche attraverso la leva finanziaria, fiscale o urbanistica, sono costretti a produrre più edilizia destinata alla vendita sul libero mercato a scapito della locazione a canoni accessibili per compensare i mancati guadagni a seguito dell’aumento dei costi di produzione e degli oneri finanziari”, conclude la Coordinatrice Osservatorio Milano Inclusiva e ricercatrice Nomisma. (MiaNews)