Intanto proviamo a cercare di capire meglio la questione. Di chi è la colpa del caro affitti e pochi posti – con prezzi alle stelle – per gli studenti?
“Non certo dei proprietari che decidono di intraprendere la strada degli affitti brevi tipo ‘Airbnb”, sottolinea Cosimo Cannizzo, cofondatore dell’immobiliare milanese Gruppo Galileus.
Da una parte ricordiamo tutti le immagini degli studenti scesi in piazza a dormire dentro le tende per protesta, come dall’altra la bozza del decreto legge Santanché con l’introduzione di un minimo di due notti per poter affittare una camera in modalità “Airbnb”. Dall’altra ancora, poi, il divieto del sindaco di Firenze a nuove licenze di affitto breve a privati nel centro storico. Se infine ci aggiungiamo la crisi economica, i tassi europei che galoppano pronti a un altro +0,25% dopo aver raggiunto già il 4% e le nuove aperture dei mutui in picchiata, gli elementi per un mare in burrasca ci sono tutti.
Quindi? Se non è colpa dei proprietari che scelgono Airbnb, è colpa di questa e altre piattaforme simili?
“Assolutamente no – risponde deciso Cannizzo del Gruppo Galileus – in realtà è il nostro sistema che è sbagliato. Oggi, se ti entra una persona in casa che smette di pagare, ci metti anni e anni a mandarla via. Non è possibile che ci pensi solo Mario Giordano con la sua trasmissione a far andare via i morosi, molti dei quali sono degli approfittatori. Anche in caso di reale bisogno, ci mancherebbe, non è però il privato che deve farsi carico di un dovere sociale: è lo Stato – attraverso Comuni, enti, associazioni – che deve trovare immediatamente una sistemazione e obbligare il moroso a lasciare un immobile indebitamente occupato”.
Insomma, la legislazione è carente e permissiva… “Esattamente, vanno cambiate le leggi a favore dei proprietari degli immobili. Solo così tantissime case sfitte torneranno sul mercato o magari saranno tolte dalla modalità di affitto breve – conclude Cosimo Cannizzo – Vi pare logico che un proprietario per paura di avere dei morosi rinuncio a un introito fisso? Significa che anche lo Stato ogni anno perde milioni di euro di tasse e quant’altro… Prendersela con Airbnb, poi, non serve. Piattaforme come questa non sono un’alternativa agli alberghi, ma aiutano il turismo, rappresentano una sana concorrenza alla tradizionale hospitality, oltre che un supporto fondamentale in caso di eventi, fiere, concerti dove le sole strutture alberghiere non bastano o risultano troppo care per tutti. Certamente va detto anche che gli affitti brevi vanno vigilati e i proprietari devono garantire rispetto del vicinato e cura delle parti condominiali”.