Il Rinascimento Culturale delle Pescherie di Giulio Romano a Mantova promosso da un gruppo di imprenditori del territorio.

Le Pescherie di Levante di Giulio Romano a Mantova, l’unico edificio a conservare ancora nella facciata le tecniche originali del celebre architetto allievo di Raffaello, da tempo non era più accessibile ai visitatori e versava in pessime condizioni di conservazione

. Dal 2016 la Fondazione delle Pescherie di Giulio Romano si impegna per trovare i fondi necessari a restaurare il monumento e l’accesso alla riva del Rio. Le Pescherie – una sorta di “Ponte di Rialto Mantovano” – oltre che un bene culturale di grandissimo valore, sono anche un punto strategico del centro storico e uno snodo cruciale dei percorsi turistici cittadini.

Il progetto di restauro, che complessivamente avrà una portata di oltre un milione di euro, ha già recuperato l’accesso al Rio; è in corso la seconda fase del restauro, che riguarderà la Loggia e la sala soprastante, con l’obiettivo di rendere le Pescherie un punto di incontro tra i cittadini e il territorio.

Rinascimento Culturale

Alla ricostruzione sta contribuendo, in maniera fondamentale, un gruppo di imprenditori visionari del mantovano, convinti che la cultura possa essere produttiva e che fare sistema tra le piccole e medie imprese possa rendere il patrimonio culturale e monumentale diffuso in tutta Italia una rete di luoghi che creano valore e lavoro. Nonostante le difficoltà del periodo storico, questo gruppo di uomini e donne ha deciso di investire – complessivamente – 250.000 euro nella cultura, di considerarla bene essenziale e motore di sviluppo, di credere in un Rinascimento che passa attraverso il recupero e la valorizzazione dell’arte, della bellezza del territorio, come arricchimento della collettività: una economia della cultura che genera circoli virtuosi destinati a crescere.

Tra loro: Guido Rovesta, Amministratore Delegato di Finservice S.p.a., società di consulenza indipendente specializzata in finanza agevolata e ottenimento di contributi a fondo perduto; i fratelli Roberto e Katja Acquaroli di Sapiens S.p.a., agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro a svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta, ma attenta anche ad offrire formazione e a valorizzare i profili dei lavoratori; Angela Picozzi di Castor, azienda leader nel settore della prototipia (trasformazione dei capi di tutti i grandi stilisti da schizzo ad abito compiuto), che dal 2008 promuove la linea Mantù, 100% mantovana. Tra i sostenitori anche Abaco S.p.a., società specializzata in soluzioni software per la gestione e il controllo delle risorse territoriali.

 

Il restauro                                                       

Per lungo tempo le Pescherie hanno versato in stato di abbandono e hanno dunque bisogno di un significativo intervento di restauro. Per realizzarlo, è nata la Fondazione delle Pescherie di Giulio Romano, costituita dall’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e da un gruppo di privati cittadini per scongiurare il rischio di vendita ai privati dell’edificio, che era stato messo all’asta dal Comune di Mantova. La Fondazione è formata da un gruppo di volontari, consapevoli dell’importanza di prendersi cura del proprio territorio, e con il loro contributo imprescindibile la Fondazione porta avanti tutte le sue iniziative, aprendosi all’impiego di professionisti di vari settori, contribuendo così al circolo virtuoso dell’economia della cultura che sta alla base del Rinascimento Culturale delle Pescherie.

Questo progetto di recupero a tutto tondo – non solo del monumento nel suo valore artistico, ma anche nel suo ruolo sociale di incontro e di contatto – è guidato da valori precisi: collaborazione tra privato e pubblico, rispetto del patrimonio artistico, volontà di investire nella cultura come canale di sviluppo e di arricchimento collettivo. Valori che potranno rendere quello delle Pescherie un modello replicabile di sinergia virtuosa.