di Agostino Marotta
A Milano ci sono 123 Consolati rappresentati da 123 Consoli e Consoli Generali , che fanno da ponte tra Milano ed i loro Stati di riferimento.
Tra questi c’è il Prof. Avv. Francesco Cristina, da 35 anni Ministro Consigliere e Console Generale On. della Gambia: “Da quando avevo 18 anni ho cominciato a frequentare l’Africa per assecondare il mio desiderio di conoscenza di alcune tribù in estinzione di quel continente. Dopo alcuni anni mi sono occupato di antropologia ed etologia cioè dei rapporti tra uomo ed animali nelle medesime condizioni ambientali. Completati gli studi ed il periodo di tirocinio ho iniziato ad occuparmi professionalmente di Arbitrati Internazionali sia Milano che a Londra e in questa città venni contattato dall’Ambasciata Italiana, parliamo di 40 anni fa, che mi chiedeva la autorizzazione a indicare il mio studio legale ad un imprenditore gambiano del settore edile avendone ricevuto richiesta dall’Ambasciata della Gambia a Londra. Ricevuto il mandato professionale iniziai le trattative per la compravendita di una fabbrica italiana di piastrelle che si perfezionarono con la sottoscrizione dell’accordo da parte del mio cliente gambiano. A distanza di qualche mese venivo contattato via telex dalla Presidenza della Repubblica della Gambia, che dopo le congratulazioni per il successo della trattativa sopra indicata, mi invitava a Banjul per un incontro con il Presidente. Mosso dalla mia consolidata passione per l’Africa e poichè la Gambia era uno dei pochi paesi africani che non avevo ancora visitato, accettavo l’invito. In occasione degli incontri ufficiali il Presidente della Repubblica mi affidava questo incarico consolare per l’Italia e successivamente quello diplomatico per San Marino dove ho il rango diplomatico di Ministro Consigliere e cioè di vice Ambasciatore.”
Cosa lascia dentro la realtà africana dal punto di vista umano? “Molti valori umani che nel mondo industrializzato sono desueti, tra i quali il rispetto per l’anziano che convive con i familiari e da loro viene accudito, tant’è che nella Gambia non solo le case di riposo non hanno ragione di esistere, ma soprattutto l’anziano viene considerato ” il saggio” e partecipa alle decisioni importanti della famiglia esprimendo e motivando il suo punto di vista.”
Come si è articolato negli anni il suo lavoro? “Ho dovuto costituire da zero le relazioni diplomatico-consolari della Gambia con la Repubblica d’Italia e la Repubblica di San Marino. Successivamente ho costituito 18 associazioni territoriali gambiane radicate nelle varie regioni italiani dalla Lombardia alla Sicilia, che fanno da ponte e facilitano le relazioni con i cittadini gambiani delle varie località . Dopo il lavoro di cui sopra ho dedicato la mia attenzione alla integrazione dei gambiani nella società italiana e al rispetto dei principi fondamentali di convivenza tra i cittadini italiani e quelli gambiani, nonché al rispetto delle norme italiane ed internazionali che, a mio avviso, costituiscono motivo di esempio. Aggiungo a mo’ di ulteriore esempio che ai sensi di un accordo bilaterale di cooperazione sottoscritto tra la Gambia e l’Italia nel settore della migrazione e del traffico di esseri umani, il rimpatrio coattivo è possibile a condizione che il cittadino gambiano si sia macchiato di un reato grave. Anche nel settore turistico è in itinere un accordo che sarà sottoscritto da entrambi gli Stati quanto prima. Sono anche in corso incontri esplorativi per rendere possibile una visita ufficiale dei Ministri degli Interni e degli Esteri italiani nella Gambia finalizzata alla cooperazione nell’ambito del csd “Piano Mattei” promosso dal Governo Italiano. Non posso tralasciare che quotidianamente ho sessioni telefoniche e epistolari con i ministri del Governo Gambiano, con le altre figure istituzionali oltre che con gli uffici amministrativi. Tale gran lavoro è necessario per agevolare il più possibile la vita in Italia della numerosa comunità gambiana. In conclusione è per me motivo di orgoglio diplomatico – consolare poter affermare che gli accordi di cooperazione bilaterale sottoscritti tra la Gambia e l’Italia sono tenuti in grande considerazione e spesso utilizzati come modello da altri Stati della EU e da Frontex, agenzia di controllo delle frontiere europee.”