Da quando è entrato in carica il 23 novembre 2023, il presidente Daniel Noboa ha combattuto a testa alta il crimine organizzato transnazionale in difesa della democrazia, della pace e della sicurezza degli ecuadoriani.
Oggi, quando l’Ecuador si trova ad affrontare un conflitto armato non internazionale, le cui ripercussioni sono state evidenti sulla democrazia e sulla pace dei cittadini, l’abuso delle immunità e dei privilegi concessi dalla Convenzione di Vienna, concessi a una missione diplomatica, non può che aggravare questa situazione.
Per questo motivo, vorrei spiegarvi come l’Ecuador ha esaurito il dialogo diplomatico con il Messico su questo tema:
- Il cittadino Jorge Glas Espinel si è presentato il 17 dicembre 2023 all’Ambasciata del Messico ed è stato ricevuto come ospite, in seguito è stato considerato un richiedente asilo. Il suddetto cittadino, il quale è stato condannato due volte per reato comune, il quale aveva una misura cautelare con obbligo di presentarsi periodicamente all’autorità giudiziaria, non può in alcun modo essere considerato un perseguitato politico, religioso o etnico.
- L’Ambasciata messicana, ricevendo il signor Glas Espinel, ha contribuito al mancato rispetto dell’obbligo di presentarsi settimanalmente all’autorità giudiziaria, colpendo le istituzioni democratiche dell’Ecuador, in palese violazione del principio fondamentale di non intervento negli affari interni di altri Stati.
- Il Ministero degli Affari Esteri ha trasmesso tempestivamente all’Ambasciata del Messico tutte le informazioni fornite dalla Corte Nazionale di Giustizia e dall’Ufficio del Procuratore Generale dello Stato sulle condanne pronunciate per i reati di associazione illecita e corruzione, nonché sul mandato di arresto emesso nei suoi confronti per il reato di appropriazione indebita.
- L’Ecuador ha informato l’Ambasciata del Messico, attraverso ripetute comunicazioni e incontri ufficiali, che non è in alcun modo appropriato concedere asilo diplomatico al signor Glas Espinel ai sensi delle disposizioni dell’articolo III della Convenzione di Caracas del 1954 sull’asilo diplomatico e dell’articolo 1 della Convenzione di Montevideo del 1933 sull’asilo politico i quali stabiliscono chiaramente che non è legittimo concedere asilo a persone condannate o perseguite per reati ordinari e dai tribunali ordinari competenti.
- Il 29 febbraio 2024, il Ministero degli Affari Esteri ha richiesto all’Ambasciata del Messico, sulla base delle disposizioni dell’articolo 22 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, l’autorizzazione dell’Ambasciatore del Messico affinché la Polizia Nazionale possa rispettare il mandato d’arresto emesso dalla Corte Nazionale di Giustizia. Che è stato negato.
- È importante precisare che l’articolo 41 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche prevede che tutte le persone che godono di privilegi e immunità rispettino le leggi dello Stato ricevente; e sono obbligati a non interferire negli affari interni di tale Stato.
D’altra parte, il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto infelici, mettendo in dubbio la legittimità delle elezioni del 2023 e banalizzando l’assassinio del candidato presidenziale Fernando Villavicencio, violando ancora una volta il principio fondamentale di non intervento negli affari interni di altri Stati.
È per questo motivo che il Governo della Repubblica dell’Ecuador ha deciso, in conformità con l’articolo 9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, di dichiarare l’ambasciatore del Messico a Quito “persona non grata”.
Di fronte a questo fatto, il Presidente del Messico ha ratificato le sue dichiarazioni, colpendo la stabilità democratica, la sovranità e la dignità dell’Ecuador e, allo stesso tempo, il Ministero degli Affari Esteri del Messico ha riferito che il governo messicano ha deciso di concedergli asilo politico.
Secondo l’Ecuador, la concessione dell’asilo diplomatico al cittadino non solo è un atto illegittimo del Messico nell’ambito delle summenzionate disposizioni delle convenzioni in materia di asilo, ma viola anche l’articolo 41, paragrafo 3, della Convenzione di Vienna, in quanto i locali della missione non devono essere utilizzati in modo incompatibile con le funzioni della missione. Ribadisco, categoricamente, che l’Ecuador è un paese che rispetta il diritto internazionale, in cui nessuno è perseguitato per motivi di razza, religione, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinione politica, in conformità con la Costituzione, gli strumenti internazionali sui diritti umani e le leggi della Repubblica.
Inoltre, il Messico doveva rispettare gli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione del 2002 e dalla Convenzione interamericana contro la corruzione del 1996, che attuavano l’obbligo di cooperazione per prevenire e combattere gli atti di corruzione nell’esercizio delle funzioni pubbliche.
La decisione del Presidente della Repubblica è stata presa, inoltre, in considerazione di un concreto rischio di imminente fuga del cittadino richiesto dalla giustizia, nell’esercizio della nostra sovranità.
Il governo nazionale ha ottemperato all’ordine di arresto di Jorge Glas emesso dalla Corte Nazionale di Giustizia e lo ha posto sotto gli ordini delle autorità competenti. Secondo l’Ecuador, nessun criminale può essere considerato perseguitato politicamente quando è stato condannato con una sentenza esecutiva e un mandato d’arresto emesso dalle autorità giudiziarie.