di Antoniu Martin, storico e analista politico
Ogni nazione ha indubbiamente avuto, nel corso della sua evoluzione, le sue personalità provvidenziali, che hanno fornito quegli impulsi necessari al progresso, sia che si parli di progresso economico, scientifico o educativo. Conosciamo il ruolo fondamentale che le élite intellettuali hanno svolto nel processo di nazionalizzazione, di cristallizzazione della cultura di una nazione, di un Paese. Per la nazione rumena, come per la maggior parte delle nazioni europee, il XIX secolo è stato determinante da molteplici punti di vista. Durante questo periodo, la coscienza nazionale si cristallizzò a livello dei cittadini e l’istruzione vi contribuì in modo decisivo.
Da questo punto di vista, l’esistenza di personalità che intendevano sostenere la formazione di un’élite educativa è stata salutare. Nata nel 1801, vicino al confine occidentale della Romania, trascorse l’infanzia e l’adolescenza vicino ad Arad, per poi stabilirsi, attraverso il matrimonio, in questa bellissima città sul fiume Mureș. Rimasta vedova, nel 1830 entrò al servizio di un funzionario amministrativo fino al 1863. Quando il funzionario morì, non avendo discendenti, lasciò ad Elena un patrimonio considerevole. Un anno prima della sua morte, avvenuta nel 1864, Elena redasse il suo testamento in cui prevedeva, tra l’altro, che la somma di 48.000 fiorini fosse destinata ad una futura fondazione che portasse il suo nome.
La fondazione “Elena Ghiba Birta” doveva concedere 12 borse di studio annuali, da 200 fiorini ciascuna, ad alunni e studenti meritevoli, ma privi di possibilità materiali, di confessione ortodossa e di origine rumena. I beneficiari delle borse di studio provenivano da famiglie con redditi modesti – contadini, insegnanti, preti, artigiani – alcuni dei quali addirittura orfani. Molti di loro divennero medici, avvocati, preti, insegnanti, architetti, personalità di spicco della cultura e della vita politica rumena della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo. Un’altra parte della sua ricchezza è stata donata a diversi luoghi di culto ortodossi, cattolici, calvinisti, alla Casa dei Poveri di Arad, ad un progetto ospedaliero e al fondo dei vigili del fuoco.
Attualmente ad Arad un’importante istituzione educativa porta il nome di questa benefattrice dei giovani studiosi. Si tratta del Collegio Nazionale “Elena Ghiba Birta”, uno dei licei più prestigiosi di Arad e della Romania.
Il suo edificio, situato in Viale Dragalina n° 6, fu costruito secondo il progetto dell’architetto Milan Tabacovici di Arad, nel 1880. Davanti al liceo, come riconoscimento da parte della comunità, il busto della donna considerata la “patrona dell’educazione della citta di Arad” è collocato. Insignito nel 2001 del titolo di “Collegio Nazionale” – in riconoscimento della qualità dell’eccezionale azione educativa svolta e delle prestazioni di rilievo a livello nazionale e internazionale – il Liceo porta avanti con orgoglio una tradizione di oltre un secolo, che onora ma anche obbliga.
Promozione dopo promozione, i diplomati di questa istituzione educativa confermano la loro formazione e il loro valore essendo ammessi nelle migliori università in Romania, Europa e Stati Uniti. Il Collegio Nazionale “Elena Ghiba Birta” è costantemente impegnato in numerosi progetti educativi e comunitari, il cui scopo è la cittadinanza attiva e responsabile. Completano la sua attività i programmi di mobilità europea di cui godono sia gli studenti che i docenti. Beneficiando di un corpo docente ben preparato, coordinato dalla Direttrice Laura Putnic e dalla Vicedirettrice Camelia Avramescu, questo liceo di Arad, consapevole del suo prodigioso patrimonio, guarda con fiducia al futuro.