Un nuovo punto di riferimento nelle relazioni italo-romene: la Fondazione Gemini

di Antoniu Martin, storico e analista politico

Per quanto riguarda il livello delle relazioni tra Stati, un barometro rilevante è la dimensione diplomatica ufficiale. Ma, al di là di questa coordinata, deve esistere e funzionare anche la dimensione non formale o informale, all’interno della quale un posto consistente è occupato dal coinvolgimento degli ambienti economici, culturali, accademici, ecc. In questa prospettiva, la recente nascita, nel contesto delle relazioni italo-romene, di una fondazione – la Fondazione Umanitaria Internazionale “GEMINI”, www.geminifundation.com -, che assume tra i suoi obiettivi la dinamizzazione dei rapporti tra i due Paesi, è salutare.

Con sede legale in Romania, la Fondazione Gemini riunisce importanti personalità provenienti da Italia, Romania, Albania, Repubblica Moldova e non solo, raggruppate attorno a principi e valori comuni. A partire da questi, la fondazione ha strutturato i suoi molteplici dipartimenti lavorativi: dalla cultura ed educazione, alla storia e diplomazia, alla geopolitica e società civile, fino alla facilitazione imprenditoriale e alle attività filantropiche. La particolarità di questo approccio è l’accento posto sul rapporto con gli ambienti diplomatici degli Stati rappresentati, siano essi riferiti ad ambasciate, consolati o consolati onorari.

Le previste partnership con Camere di Commercio, con diversi centri imprenditoriali, università e istituti culturali, ma anche con altre ONG (organizzazioni non governative) dal profilo simile, apriranno senza dubbio prospettive interessanti sia per la Fondazione Gemini che per i futuri beneficiari dei progetti da essa ideati .

In questa prospettiva, possiamo considerare che la società civile in Romania ha acquisito un altro prezioso rappresentante, e la dinamica dei rapporti tra l’Italia e le regioni dell’Europa Centro-Orientale e dei Balcani Occidentali, un attore di riferimento.