Ungheria: meta d’elezione per vivere un’esperienza di benessere autentico.

Quest’anno, i mesi di novembre e dicembre regalano due ponti imperdibili per organizzare una fuga dalla quotidianità: il ponte dei morti e quello dell’Immacolata, entrambi di 4 giorni, permettono un vero e proprio soggiorno all’insegna del relax e del remise en forme. In questo senso l’Ungheria è una meta perfetta per andare alla scoperta del patrimonio termale del paese e non perdere le mete più originali. La regione situata nel bacino dei Carpazi è infatti famosa per il benessere e la cura personale, garantiti dalle numerose sorgenti di acqua calda, più di 1500 meraviglie naturali che ogni anno attirano migliaia di turisti locali e internazionali.

Gli amanti del relax possono scegliere di organizzare le loro vacanze immersi nelle acque benefiche ungheresi, vere oasi di pace dove ritrovare l’equilibrio tra corpo e mente grazie alle storiche terme naturali incorniciate da paesaggi unici nel mondo. Il paese è ricco di fonti termali e, nel tentativo di farne una selezione, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Detto questo, sono tre le destinazioni d’elezione per una fuga davvero unica lontano dalla quotidianità e perfetta per ricaricare le energie

Le colline di sale di Egerszalók

Le colline di sale, una delle tre esistenti al mondo insieme a quelle di Pamukkale e del Parco Nazionale di Yosemite, si trovano nella regione di Eger a solo un’ora e mezza di macchina da Budapest e sono uno spettacolo unico in Ungheria I minerali rilasciati dall’acqua termale di Egerszalók negli anni sono fluiti lungo il fianco della collina e hanno creato un paesaggio di 1.200 metri quadrati che affascina i visitatori, creando terrazze bianche come la neve e illuminate di notte con i colori dell’arcobaleno. I turisti possono soggiornare al Saliris Resort Spa and Wellness che, attingendo alle acque termali, offre trattamenti curativi ma anche i migliori servizi di benessere, tra saune e massaggi, per concedersi una coccola di relax.

 

 

Il lago di Hévíz

La parola significa letteralmente “acqua calda” e questo è già un motivo valido per visitare la città di Hévíz, situata vicino alla punta occidentale del lago Balaton. Gli amanti dell’acqua e del relax qui possono vivere l’esperienza di immergersi nel più grande lago di acqua termale biologicamente attivo del mondo.  Questo specchio d’acqua, vecchio di centinaia di migliaia di anni, raggiunge una profondità di 38 metri ed è circondato da una foresta di 50 ettari, che protegge il lago, risulta un elemento chiave per il suo sistema ecologico e per l’effetto curativo. Le sue acque sono utilizzate per la riabilitazione post-operatoria e per combattere gli effetti della febbre, oltre che per il mantenimento generale della salute.

Il fango è un altro prodotto naturale famoso di Hévíz, i trattamenti effettuati con l’elemento medicinale caldo possono stimolare la circolazione, accelerando il metabolismo.

 

Budapest

Ultima, ma non per importanza, Budapest, una vera regina nell’offerta termale; non esiste infatti città al mondo che vanta così tante sorgenti termali all’interno dei propri confini.

In alcuni bagni termali della città si respira una atmosfera davvero unica e spesso, grazie alle straordinarie strutture architettoniche, sembra di trovarsi all’interno di un museo. Questo è quello che capita, ad esempio, nel Bagno Termale Széchenyi; l’edificio ha l’imponenza di un palazzo reale, si affaccia su un parco lussureggiante, e mette a disposizione dei visitatori un totale di 21 piscine, di cui tre all’aperto. Oltre ad essere uno dei più importanti complessi termali in Europa, Széchenyi è una tappa obbligatoria per chi visita la capitale ungherese ed è a due passi dalle migliori attrazioni come la piazza degli Eroi, il Castello di Vajdahunyad, il Museo delle Belle Arti e il Giardino zoologico e botanico di Budapest. All’interno di quest’ultimo è curioso sapere che la vasca in cui si bagnano gli ippopotami è alimentata da una delle sorgenti delle Terme Széchenyi perché le proprietà delle sue acque assomigliano a quelle del Nilo.