“Per quanto riguarda in particolare la direttiva europea Case Green, i costruttori hanno bisogno di avere un orizzonte temporale diverso rispetto a quello che è stato dato e la certezza di avere dei sostegni da parte dello Stato italiano, ma anche da parte dell’Europa”. Lo ha affermato Letizia Moratti, presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia e candidata alle prossime elezioni europee nella circoscrizione Nord-Ovest, a margine dell’incontro “Costruire un’Europa più sostenibile: strategie e programmi per il futuro”, organizzato da Assimpredil Ance e Confservizi Lombardia. “Questo sarà il mio impegno. – ha continuato Moratti – I nostri costruttori hanno bisogno di un mercato che dia loro certezze per gli investimenti e la possibilità di investire in competenze sia per quanto riguarda la mano d’opera sia per quanto riguarda il digitale”.
“Credo che si abbia spinto troppo sulla sostenibilità ambientale senza tener conto di quella sociale ed economica. Occorre un riequilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Lo ha affermato Letizia Moratti, presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia e candidata alle prossime elezioni europee nella circoscrizione Nord-Ovest, nel corso del suo intervento all’incontro “Costruire un’Europa più sostenibile: strategie e programmi per il futuro”, organizzato da Assimpredil Ance e Confservizi Lombardia. “Ad esempio, le auto elettriche – ha evidenziato Moratti nel suo intervento – sono un esempio di direttiva europea che mette a rischio migliaia di posti di lavoro, nella sola Lombardia”. La candidata si è focalizzata anche sul tema casa: “Abbiamo in Italia case di proprietà, prevalentemente. Abbiamo delle criticità che riguardano il nostro patrimonio edilizio perché è per il 68 % in classe tra la ‘E’ la ‘G’. Un patrimonio diverso rispetto a quello più moderno dei paesi nordici. Siamo tutti favorevoli alla necessità di una transizione green e ad arrivare agli obiettivi di sostenibilità ma non possono essere raggiunti a scapito della sostenibilità sociale. Occorre prevedere un orizzonte temporale diverso e delle risorse europee che sopperiscano al fatto che come Italia non abbiamo la possibilità di prevederle e non vogliamo che l’onere ricada sulle famiglie”.(MiaNews)