“Dalla fonte al rubinetto perdiamo una goccia su due: una situazione non più sostenibile e il digitale è parte della soluzione”

Oggi si è svolto presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati l’incontro istituzionale dal titolo “Obiettivi per lo sviluppo di un futuro sostenibile“, con la partecipazione degli Onorevoli Dario Iaia, Giulio Centemero e Vincenzo Amich, e dei Senatori Ignazio Zullo, Elena Murelli e Giulia Pastorella. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, la più autorevole istituzione di ricerca in Italia su temi della sostenibilità digitale, nonché il principale Think Tank italiano dedicato alla relazione tra sostenibilità e trasformazione digitale.

 

Scopo dell’incontro è stato quello di presentare il nuovo piano strategico della Fondazione, che prevede la creazione di quattro nuovi gruppi di lavoro focalizzati su Acqua, Inclusione, Mobilità e Salute. Ciascuno di questi gruppi ha come obiettivo quello di sviluppare filiere verticali di ricerca, analisi, divulgazione ed advocacy, e di collaborare con le Istituzioni italiane e l’intero Sistema Paese.

 

Acqua, inclusione, mobilità e salute sono quattro temi centrali, abilitanti per lo sviluppo di un futuro sostenibile, ha affermato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. La Fondazione per la Sostenibilità Digitale parte da questi quattro gruppi con l’obiettivo di aggregare le principali realtà italiane attente allo sviluppo di un futuro sostenibile, grazie al digitale”.

 

Si è partiti dall’illustrare la preoccupante situazione dell’acqua in Italia: una goccia su due si perde negli acquedotti; il 66% acque superficiali e il 26% di quelle sotterranee non raggiungono gli standard minimi di qualità (Ispra); si registrano picchi di deficit idrico fino al 60% al Sud e il 20% delle risorse idriche sono in diminuzione del 20% a causa dei cambiamenti climatici (proiezione). La prossima iniziativa sarà il convegno “Sustainable Water”, sul ruolo della trasformazione digitale nel ciclo di vita dell’acqua, che si terrà a Milano il 4 marzo prossimo, presso la sede di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico della Città metropolitana di Milano. Obiettivo del convegno è quello di condividere con i principali acquedotti delle diverse regioni italiane il position paper redatto della Fondazione, che sarà poi messo a disposizione delle Istituzioni.

 

Durante la conferenza i top manager Paolo Lanza – Chief Information Officer di Acquedotto Pugliese, Michele Tessera – Chief Information Officer di Gruppo CAP, Marco Barra Caracciolo – Chief Information Officer di Italgas e Marzio Bonelli – Chief Information Officer di MM S.p.A. hanno illustrato il lavoro che il gruppo di lavoro ha intrapreso dalla sua costituzione.

 

Obiettivo primario è quello di coinvolgere sempre più attori del settore idrico, prevalentemente frammentato in piccole e medie imprese pubbliche, e rafforzare la collaborazione con tutte queste realtà, allargare la composizione del gruppo e poter quindi avviare iniziative concrete in modo partecipato, ha spiegato Epifani. Siamo convinti che senza un processo di gestione sostenibile della risorsa idrica – dalla captazione alla distribuzione e alla depurazione non sia possibile perseguire uno sviluppo sostenibile e che le tecnologie digitali siano una leva ineludibile per attuarlo. Transizione digitale e trasformazione digitale sono due fenomeni che, il primo dal punto di vista della ridefinizione dei processi, il secondo da una prospettiva di senso, ridefiniscono profondamente il rapporto con la risorsa acqua nel suo complesso”.

 

La sostenibilità digitale nel settore idrico va oltre la mera riduzione dell’impatto ecologico delle tecnologie e abbraccia un concetto più ampio di sostenibilità, incorporando l’efficienza energetica, l’economia circolare e la responsabilità sociale come pilastri fondamentali.  Per questo motivo è necessario un uso responsabile delle tecnologie che bilanci il progresso tecnologico e l’impatto ambientale. La trasformazione digitale può svolgere un ruolo fondamentale nella gestione della risorsa idrica: riuso, riciclo, desalinizzazione, riparazione perdite, monitoraggio e smart management sono strumenti chiave.

 

Ma quali tecnologie a supporto del mondo idrico?

Le tecnologie digitali possono essere classificate in tre aree tra loro interdipendenti, in relazione alla loro funzione e sono state analizzate in riferimento ad alcuni use case che coprono la maggior parte delle attività in carico ai gestori dell’acqua:

  • Infrastruttura fisica, riguarda le tecnologie che gestiscono il ciclo di vita degli asset e la loro rappresentazione nel territorio attraverso il Geographic Information System, il loro funzionamento grazie all’Industrial Internet of Things e le infrastrutture tecnologiche e di rete abilitanti a trasmettere ed elaborare le informazioni in tempo reale grazie all’utilizzo della banda larga e del cloud.
  • Infrastruttura di processo, si appoggia sulla precedente e riguarda le tecnologie in grado di ottimizzare i processi, sviluppare nuovi servizi e ripensare il modo di lavorare tradizionale attraverso analisi predittive basate su algoritmi di Intelligenza artificiale e Machine Learning, avvalendosi di tecnologie come l’Edge Computing, i Big data, e la Block chain.
  • Ecosistemi digitali, contiene soluzioni, composte dall’interconnessione di una o più tecnologie sopra descritte, in grado di rappresentare a livello digitale la realtà fisica degli asset e i loro comportamenti, nonché di permettere l’interazione tra le tecnologie e le persone le quali, attraverso le azioni, diventano parte integrante del sistema, condizionandone i comportamenti. Tutte le tecnologie sono erogate attraverso servizi cloud e comunicano tra loro attraverso diverse modalità, tra le quali la Banda larga e il 5G. In questo ambito importantissimo è l’apporto del Digital Twin e degli Smart Meter.

 

Il Gruppo di lavoro nelle prossime settimane lavorerà sull’analisi degli impatti delle soluzioni digitali prendendo come base di riferimento le varie fasi del ciclo dell’acqua, e individuando così i benefici correlati con l’utilizzo delle differenti tecnologie applicabili ad ogni fase.

 

Il Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha infine illustrato le finalità degli altri tre gruppi di lavoro inclusione, mobilità e salute che partiranno nelle prossime settimane.

 

QUOTE DEI COMPONENTI IL GRUPPO DI LAVORO ACQUE:

 

Marzio Bonelli: Le tecnologie digitali rappresentano una leva fondamentale per l’efficienza e l’efficacia nel settore del Servizio Idrico Integrato, offrendo soluzioni innovative per ogni fase, dalla captazione alla distribuzione fino alla depurazione. Attraverso un approccio multidimensionale, esse contribuiscono significativamente agli obiettivi di sostenibilità. A livello infrastrutturale, le tecnologie avanzate come i sistemi GIS e l’IIoT migliorano la gestione e l’operatività degli acquedotti e degli impianti. Sul piano dei processi, l’Intelligenza Artificiale permette di rivedere e ottimizzare metodi di lavoro, offrendo analisi predittive cruciali. Infine, gli ecosistemi digitali creano una sinergia tra tecnologie e utenti, attraverso i Digital Twin, per una gestione più integrata e reattiva degli asset idrici. Questo approccio digitale apre la strada a un ampio ventaglio di applicazioni, dalla riduzione delle perdite idriche alla gestione ottimizzata delle risorse, contribuendo in modo decisivo a garantire l’accesso all’acqua pulita, la salute pubblica e la protezione degli ecosistemi, riaffermando l’impegno verso una gestione sostenibile e responsabile delle risorse idriche.

 

Michele Tessera: Nel corso degli ultimi sei mesi, abbiamo dedicato il nostro impegno alla redazione di un position paper volto a esplorare il rapporto tra l’innovazione tecnologica, cruciale per l’evoluzione del servizio idrico integrato, e l’imperativo di sostenibilità, con un focus specifico sull’importanza strategica del digitale nell’attuale contesto aziendale. Questo documento, che ha l’obiettivo di orientare i gestori italiani del servizio idrico integrato nella selezione di tecnologie e strategie aziendali all’avanguardia, pone un’attenzione particolare alla sostenibilità come principio guida. Il 4 marzo presenteremo ufficialmente i risultati del nostro lavoro, con l’intento di coinvolgere un ampio numero di operatori del settore a livello nazionale. Il nostro obiettivo è che il position paper funga da catalizzatore per un dialogo costruttivo e per un processo collaborativo, che tenga conto delle diverse esigenze territoriali del nostro paese e che sia capace di evolversi e arricchirsi grazie al contributo di tutti i partecipanti. Parallelamente alla presentazione, daremo avvio a gruppi di lavoro tematici incentrati sugli aspetti più significativi trattati nel documento, al fine di definire un percorso strategico condiviso che promuova un approccio olistico e sostenibile allo sviluppo del settore idrico integrato.

 

Paolo Lanza: Durante gli incontri promossi dalla nostra Fondazione, si è manifestata la comune necessità, avvertita da tutti i partecipanti, di approfondire tematiche specifiche legate alle rispettive realtà operative. In risposta a questa esigenza, e su iniziativa congiunta con il presidente Epifani, abbiamo deciso di istituire la Community del Gruppo Acque. Questo nuovo organismo si propone di affrontare sfide e obiettivi particolari che richiedono un’attenzione mirata, come l’indagine su specifiche aree di ricerca, lo sviluppo di progetti dedicati o la gestione di questioni tematiche di particolare rilievo. L’idea di fondare una Community nasce dalla volontà di offrire maggiore supporto e flessibilità nei progetti, soprattutto a vantaggio delle realtà più piccole, che altrimenti incontrerebbero difficoltà nell’agire autonomamente. La partecipazione alla Fondazione, grazie al vasto e qualificato network di soci che rappresentano le eccellenze italiane, favorisce un fertile scambio su temi legati alla sostenibilità digitale e consente di ottimizzare efficacia e impatto delle iniziative promosse. Questo contesto collaborativo è inoltre propizio per avviare sinergie con le istituzioni, al fine di promuovere una percezione del digitale come opportunità di crescita anziché come mero costo.