Federacciai, siderurgia italiana al primo posto per sostenibilità

La siderurgia italiana si classifica al primo posto in Europa per livello di decarbonizzazione e circolarità. È quanto emerso dal Rapporto di Sostenibilità di Federacciai 2023 che, giunto alla quinta edizione, mostra l’Italia come il primo mercato UE per produzione di acciaio da forno elettrico e primo Paese del G7 in termini di produzione pro-capite di acciaio da forno elettrico.

Primati che dichiarano come efficienza, digitalizzazione, ambiente e sicurezza muovano gli investimenti siderurgici nel nostro Paese. Temi che complessivamente hanno rappresentato circa l’80% degli investimenti attivati dalle aziende siderurgiche.

Il settore è stato impegnato nella riduzione delle proprie emissioni specifiche di CO2 del 60% dal 1990 ad oggi e i consumi energetici di oltre il 33% dal 2000 ad oggi. La siderurgia italiana è la più virtuosa in UE per ridotta intensità di carbonio ed elevata efficienza energetica con performance migliori del 40% rispetto alla media europea.

Dal rapporto di sostenibilità emerge che oltre l’85% della produzione italiana è stata realizzata grazie al riciclo del rottame ferroso, materia prima strategica per la circolarità e la decarbonizzazione. Le acciaierie italiane si collocano al primo posto in UE per volumi di riciclo. Oltre il 76% dei rifiuti prodotti dai processi siderurgici viene inviato a recupero.

Il Rapporto di Sostenibilità di Federacciai rappresenta in maniera aggregata le performance di sostenibilità delle aziende associate e non potrebbe esistere senza lo sforzo di rendicontazione trasparente delle singole aziende: oggi il 90% della produzione nazionale di acciaio è realizzata in imprese che rendicontano volontariamente le proprie performance di sostenibilità, attraverso strumenti quali bilanci sociali e di sostenibilità o dichiarazioni volontaria di carattere non finanziario, conformi agli standard riconosciuti a livello UE e internazionale. Sempre più diffusamente nel settore siderurgico le imprese adottano strategie di sostenibilità impegnandosi ad integrare nel loro modello di business i fattori ambientali, sociali e di gestione d’impresa (ESG).

Le imprese siderurgiche italiane sono impegnate in un processo di miglioramento continuo delle proprie performance ambientali attraverso l’applicazione delle migliori tecniche disponibili: il 100% delle acciaierie italiane è dotato di sistemi di gestione ambientale certificata; – 62% di emissione di NOx dal 1990; -19% consumi idrici dal 2010; -14% produzione rifiuti dal 2012.

L’industria siderurgica nazionale si conferma caratterizzata da una forte incidenza del fatturato estero che raggiunge fino al 40% dell’attività delle acciaierie nazionali, testimoniando la capacità dei siderurgici italiani di occupare e difendere importanti spazi di mercato.

Reclutamento e formazione del capitale umano sono connotazioni strategiche della produzione siderurgica. La rapida evoluzione delle tecnologie e l’adozione di nuovi processi richiedono un costante aggiornamento delle competenze dei dipendenti, che nel 2022 ha portato ad un aumento delle ore di formazione del 30%.

Con l’obiettivo di instaurare un rapporto di lavoro duraturo nel tempo e migliorare la coesione tra i lavoratori, la siderurgia italiana privilegia l’adozione di contratti a tempo indeterminato che rappresentano il 97% del totale.

Gli imprenditori siderurgici italiani continuano ad investire con passione nell’innovazione delle proprie fabbriche, coinvolgendo le nuove generazioni nella gestione delle sfide della transizione ecologica e digitale e con rinnovata attenzione al territorio dove sono collocati gli stabilimenti. Questo è testimoniato dalla selezione di casi studio aziendali riportata in appendice al Rapporto, certamente non esaustiva, ma in grado di restituire un’idea della molteplicità di iniziative e progetti messi in atto o pianificati dalle imprese siderurgiche italiane sui temi della decarbonizzazione, sostenibilità ambientale e sociale, cultura.