di Viviana Bazzani
“Mi sono innamorata di te…. perché non avevo niente da fare!!!, se questa brano poetico fosse stato cantato oggi sul palco del festival, sicuramente ci saremmo trovati a leggere post d’indegnazione per una frase che considera la donna il meno del nulla.
Qualcosa è cambiato, è esageratamente cambiato a volte in modo esponenziale sul concetto “rispetto per le donne”.
Sono lontani gli anni 70, le conquiste, le lotte, le manifestazioni ma, sempre, con grande dignità nel chiedere L’UGUAGLIANZA.
Sono trascorsi tantissimi anni e, noi donne, ne abbiamo fatta di strada riuscendo a conquistare lavori ad appannaggio degli uomini e diritti a tutela di mogli e madri lavoratrici.
Poi arriva l’esasperazione che io definisco “senso unico” dove, ad essere calpestati, in alcuni casi, sono i diritti degli uomini/padri e mariti. Si ha la sensazione che ogni esternazione ” atipica” rischia di essere interpretata come un offesa alla donna senza soffermarsi che, a volte, qualcosa non torna.
Sia ben chiaro, oggi 8 marzo festa delle donne, condanno ogni forma di offesa, di violenza verbale e fisica ma lotto per quella libertà di dire la mia su quelle donne che non ci rappresentano bene.
Basta dover applaudire frasi del tipo “la donna è libera di vestirsi come le pare”….. libere si ma, con intelligenza.
Non voglio percorrere una strada a senso unico senza incroci che ci permettono la crescita del confronto.
L’uguaglianza appartiene alle società intelligenti, quelle società che comprendono che la fine di un matrimonio non vuol dire distruggere un uomo, metterlo all’angolo, calpestare i suoi diritti fino a portarlo, più delle volte, ad una povertà umiliante nei suoi affetti.
I diritti sono assessuati e come tali tutti e sottolineo.. TUTTI, devono essere messi nelle condizioni di trovare la giusta strada di nuovi percorsi di vita.
Oggi festeggiare l’8 marzo significa insegnare alle nuove generazioni che ogni giorno si lotta per piccole conquiste ma sempre rispettando tutti in egual misura.