di Viviana Bazzani
Quando si parla di scuola primaria e secondaria il pensiero va al corpo docente, al Direttore didattico e, ovviamente alunni e genitori.
Non ci soffermiamo mai su altre, importanti, figure professionali che ruotano attorno al sistema scolastico.
Ho voluto, questa settimana, intervistare Livia ARBINI capo struttura mense scolastiche.
D – Quali sono le competenze di un responsabile mense scolastiche?
R – È convinzione di molti che, il menù scolastico venga deciso in giornata, invece, il tutto viene attentamente studiato da un Dietologo in collaborazione con la Direzione ASL.
Carboidrati e proteine sono elementi basilari nei pasti dei bambini con giusti dosaggi. Ogni pasto segue un protocollo.
D- Sono ventidue anni che svolge questa professione e, ultimamente, con più responsabilità. Cosa è cambiato, nell’alimentazione scolastica, negli ultimi vent’anni?
R- Oserei dire… molto, iniziando dal l’attenzione di bambini ciliaci, vegetariani o con altre allergie alimentari significative.
È chiaro che l’attenzione dei genitori è molto alta e collaborativa tra la direzione ASL e direzione didattica.
Nulla viene preso con superficialità, anzi, con massima attenzione per tutelare la salute dei bambini.
D- Lei con chi si rapporta?
R – Una volta alla settimana mi reco nella varie strutture scolastiche per verificare il buon funzionamento del nostro servizio. Con le maestre, la nostra cooperativa, ha un bellissimo rapporto di collaborazione.
D- Come avviene la preparazione dei pasti?
R – Le cucine della cooperativa hanno il compito, una volta preparati i pasti, di separarli in appositi contenitori.
Alcuni contenitori posso portare il nominativo dell’alunno oppure la dicitura “Diete Rosse” cioè rischio vita.
Successivamente i pasti vengono consegnati, sempre da noi, nelle varie mense scolastiche.
D- Quali sono i pasti preferiti dei bambini?
R- Lasagne, cotolette e pastasciutta… peccato che a volte il bimbo non mangia tutta la sua porzione sprecando un buon pasto.
D- Oggi, i bambini sono più capricciosi?
R- I bambini sono sempre gli stessi di venti o trent’anni fa, forse sono i genitori un po cambiati e molto esigenti.
D- Da bimba Livia quale lavora sognava di fare?
R- Sin da bambina non avevo ancora le idee chiare se non quello di stare sempre in mezzo alle persone. Questo lavoro mi piace perché mi consente di rapportarmi con tante persone e professionisti che mi consentono di crescere professionalmente.
D- Il suo luogo di lavoro è composta da uomini e donne con chi preferisce lavorare?
R- Non è una questione di donna o uomo ma, semmai, di carattere. Lavoro bene con tutti perché mi ritengo una persona solare e il mio compito di responsabile e quello di far andare tutti d’accordo.
D- Come vede il suo futuro?
R- Mi vedo in giro per il mondo e in paesi lontani per conoscere le loro tradizioni, le loro usanze e la loro arti culinarie.