di Viviana Bazzani
La prima edizione di Miss Grand Prix si è tenuta nel lontano 1988 e la vincitrice fu Giusy Ravizza.
D – Una laurea triennale in Architettura e una vittoria in un importante concorso di bellezza quale il filo conduttore?
R – Ho deciso di iscrivermi al concorso proprio l’anno della mia laurea in cui ho studiato tantissimo per gli ultimi esami e avevo bisogno di fare qualcosa fuori dai miei (rigidi) schemi… Forse avevo bisogno di sentirmi femminile e bella dopo mesi davanti ad un computer e con l’idea che una donna può essere e fare tutto. Da passare ore sui libri a sfilare in passerella.
Penso che il filo conduttore sia proprio la bellezza di poter essere tante cose in una volta sola.
D – Perché la giuria tecnica ha proclamato te come vincitrice ? Cosa pensi abbia colpito, della tua persona, rispetto alle altre 22 agguerrite concorrenti?
R – Questa è una domanda che anche io mi sono fatta dopo la vittoria e su cui ho riflettuto molto. È difficile rispondere… Quando si arriva alla finale di un concorso nazionale importante ci si trova di fronte a tante altre ragazze bellissime e che sono state selezionate accuratamente. Credo che arrivati a quel punto non sia semplice neanche per la giuria tecnica decretare una vincitrice. A volte le persone sono colpite da una frase detta o non detta, dal modo di camminare, da uno sguardo, da un qualsiasi gesto o di un piccolo particolare che per caso viene notato e che può fare la differenza.
Sicuramente non mi è mai mancato il sorriso dal primo giorno, si vedeva che ero davvero felice di quello che stavo facendo e che ce la stavo mettendo tutta. Ho cercato di raccontarmi nel miglior modo possibile di fronte alla giuria e di presentarmi al meglio.
D- Sogni un tuo Brand di costumi da bagno come mai non hai pensato a studi specifici nel settore della moda?
R – Come ripeto devo ammettere che i miei originali schemi sono piuttosto rigidi e pertanto ho optato per un percorso universitario piuttosto “standard” che ora sto proseguendo con i due anni di magistrale in modo da avere maggiori possibilità con una preparazione più ampia e completa.
Il mondo della moda mi ha da sempre affascinato e non è detto che in futuro io non approfondisca gli studi anche in questo campo. Inoltre la mia facoltà sviluppa notevolmente il senso estetico, delle proporzioni, la capacità nel disegno e negli accostamenti di forme e colori. Tutte cose basilari anche per in futuro puntare sulla moda. Credo che diversificare oggi sia fondamentale.
D – Tra le altri concorrenti del concorso c’è stata unione oppure è prevalso il solito atteggiamento di sfida e gelosia?
R – Sfida e gelosia? Assolutamente no. Anche se inizialmente ero un po’ preoccupata nel conoscere le altre ragazze proprio per questo motivo. Invece mi sono trovata molto bene con tutte creando legami che mi sono portata anche al di fuori del concorso.
Siamo state solidali e ci siamo aiutate molto, in fondo eravamo tutte li con lo stesso obiettivo ma anche con le stesse paure. In particolare quello che forse ci ha unite ancora di più penso sia stato proprio il dietro le quinte la sera della finale, il prepararsi per lo spettacolo in tempi tecnici stringatissimi, l’aiutarsi a vicenda…
Anche dopo la vittoria non mi sono mai sentita sola, molte mi sono state vicine e mi hanno abbracciata quando sono scesa dal palco in lacrime. Vedere che erano lì al mio fianco mi ha resa ancora più felice di quanto già non lo fossi.
D – Si parla di un momento difficile per alcuni concorsi di bellezza femminile, per te a cosa si deve questo allontanamento e “snobismo” nel voler mostrare la bellezza esteriore?
R – Molti danno contro ai concorsi di bellezza accusandoli di essere un mezzo per mettere in mostra e giudicare il corpo e la bellezza esteriore di una donna.
Forse chi pensa questo non ha mai sfilato in passerella… le emozioni che ti fa provare, l’ansia, l’adrenalina e questo è ben lontano del semplice voler mettersi in mostra.
Ti senti bella e padrona del mondo e non propriamente sotto giudizio altrui. Sfili per la giuria ma soprattutto per te stessa, non per un pubblico che ti giudica, quello non lo vedi nemmeno.
Credo che l’atteggiamento di chi snobba i concorsi di bellezza sia un atteggiamento di chi ignora le potenzialità di una donna, di chi ignora che la maggior parte delle cose che fa una donna le fa per se stessa e se vuole può essere lei a decidere, scegliere, fare tutto ciò che vuole.
D – Il mondo dello Spettacolo è il sogno di molti, cosa temi o ti fa paura di questo settore?
R – Il mondo in generale fa un po’ paura. Bisogna stare attenti, non fidarsi di tutti e saper dire di no. Direi che non ho molti timori.. sono una persona che non si spinge eccessivamente e pertanto sto attenta a quello che faccio. È di certo un mondo che mi piace e fortunatamente per adesso ho incontrato solo persone splendide e che mi hanno sempre consigliato, protetto e lasciato la libertà di scegliere, cosa fondamentale. Inoltre non aver puntato tutte le mie aspettative su questo mondo credo renda più facile muoversi accettando solo ciò che davvero mi convince.
D – Quali , gli errori da non fare, durante la selezione e la finale di un concorso? Un tuo consiglio alle future miss.
R – Il “trucco” se così si può dire é essere se stessi e pertanto non atteggiarsi ad essere “la più bella”. Non prendere il concorso come una gara, una competizione con le altre ragazze, ma come un’esperienza che comunque vada ti arricchisce come persona. Forse è banale e poco credibile ma credo che vinca la bellezza semplice e naturale perché per assurdo inusuale oggi. E quando parlo di bellezza intendo in senso ampio del termine; estetica e pertanto evitare i trucchi pesanti ma anche bellezza umana e morale. Le ragazze vengono tutte intervistate, hanno colloqui continui con la giuria tecnica fino alla finale e credo che sia fondamentale essere se stesse con i propri sogni e anche le proprie insicurezze. Non credo valga la pena cercare di nasconderle, in fondo siamo tutte giovani ragazze poco più che ventenni e un po’ di insicurezza ce la possiamo permettere. Un consiglio è di portare sempre il sorriso, in passerella e non solo, di credere nelle proprie capacità e di inseguire i propri sogni.
D – Come e dove ti vedi in un prossimo futuro? Martina e i suoi sogni nel cassetto.
R – Come? Mi vedo una giovane donna più adulta con una cerchia di amicizie e conoscenze più ampia tra persone che hanno vite ed esperienze diverse, cosa che può solo arricchirmi. Mi vedo laureata e pronta a scegliere la mia strada che nel frattempo magari si sarà già definita; a volte le cose accadono e le occasioni che magari non immaginavi neanche si presentano e la tua vita prende una direzione precisa.
Dove? Non lo so, di certo mi piacciono tante cose e mi piace diversificare. Mi vedo in uno studio a progettare, proprietaria di un brand, o magari in tv.
Non so… e sono felice di non saperlo e di essere semplicemente curiosa di vedere cosa la vita ha in serbo per me.