di Viviana Bazzani
Ci sono percorsi di vita che segnano ma fortificano, ci sono donne che, trasformano il convivere con patologie complesse, in una quotidianità unica.
A volte l’arte della scrittura è la medicina ideale per soffocare i dolori cronici diffusi (Fibromalgia).
Il raccontarsi attraverso romanzi e poesie è per Pietrina OGGIANU il giusto equilibrio introspettivo.
Lei, giovane mamma, originaria di una regione baciata dal mare, dal vento e dal sole che è ispiratrice delle sue opere…la Sardegna.
Semplicemente Donna parlerà, oggi, di lei… una artista unica nel suo genere.
D – Come è cambiata la tua quotidianità dopo la scoperta di questa complessa patologie la “fibromalgia”?.
R – Quando ci si ammala inevitabilmente la vita cambia per chiunque, qualunque sia la malattia da affrontare. Diciamo che per chi soffre di fibromialgia ” Sindrome da dolore cronico diffuso ” essendo una malattia cronica fortemente invalidante, il quotidiano diventa un percorso a ostacoli. Oggi non resco più a lavorare, convivo col dolore 24 ore su 24, questo limita la mia vita e di chi mi sta intorno e purtroppo combatto 2 guerre. La prima con la società, e soltanto dopo con la malattia, perché noi fibromialgici siamo considerati malati immaginari. Questo accade perché in Italia ancora oggi nonostante siano più di 2 milioni le persone affette da questa paatologia, la fibromialgia non è stata riconosciuta, le lascio immaginare le difficoltà che viviamo.
D – Come hai spiegato, ai tuoi figli, le tue difficoltà nel condurre una vita normale?
R – Sono madre di una figlia stupenda, che sto crescendo da sola praticamente da quando era in pancia. Abbiamo un legame unico, molto forte…speciale molto speciale. Non ho dovuto spiegare Niente, i figli capiscono prima di noi quando le cose cambiano, diciamo che ciò che più mi fa male, e che assista al mio dolore vedendomi soffrire. Noi genitori vorremmo far vedere ai nostri figli sempre il bello della vita, quando non è possibile è triste e ti senti impotente. Per fortuna ho trasmesso a Luna, l’amore per la vita e il coraggio di affrontare anche ciò che non ci piace. L’amore poi…e la medicina più forte che ci sia e non ha bisogno di spiegazioni.
D – La scrittura era una tua passione sin da ragazza oppure una scoperta in questi ultimi anni?
R -Scrivo da sempre, da quando ero ragazza, negli anni 2000 ho coltivato la passione per la poesia, e via via oltre a recitare poesie nelle gallerie d’arte a Roma ottenendo diversi riconoscimenti, ho cominciato a scrivere libri. Ho esordito nel 2014 con il mio primo libro ” IL PORTALE DELLA VITA, da li in poi sono tanti i riconoscimenti ottenuti vincendo diversi concorsi a livello Nazionale.
D – Nel tuo romanzo “Avrei voluto urlare” parli di tutte quelle persone che non hanno la forza, come te, di gridare e raccontare una malattia a volte incompresa e ingombrante nella vita quotidiana di chi ti sta vicino. Quale messaggio positivo vuoi, attraverso quest’opera, indicare?
R – Questo nuovo romanzo,” AVREI VOLUTO URLARE” “oltre che rappresentare la mia rinascita dopo un fermo di 7 anni a causa della malattia, è nato dalla necessità di dare voce a tutte le persone che soffrono di fibromialgia. Per dare loro coraggio, forza ma sopratutto raccontare attraverso la mia storia, cosa significhi vivere con questa patologia, al fine di sensibilizzare più possibile la società e le istituzioni.
D – Nelle tue poesie si racchiudono le tue fragilità passate e le tue energie future…. scrivere fa bene ma, per chi non avesse questo dono che, suggerimento, vuoi dare?
R – Credo che saper scrivere sia veramente un dono come giustamente lo hai definito, non è facile riuscire a regalare emozioni attraverso la scrittura, quando poi arrivi al cuore della gente, ti rendi conto che abbiamo un Dio meraviglioso e a ognuno di noi regala qualcosa. Penso che chi affronta una malattia, dovrebbe in primis accettare il dolore, qualsiasi esso sia purtroppo. imparare a conviverci e reinventarsi facendo ciò che più fa bene al cuore. Il segreto è non concentrarsi sulla malattia e affrontarla con Positività anche se non è facile se lo spirito è forte tutto si può affrontare…io dico meglio affrontarlo con il sorriso, sempre!.
D- La fibromalgia quanto ti ha cambiata e come, la ricerca scientifica, sta migliorando il vostro vivere.
R – Mi ha cambiata tantissimo, oggi cammino con un corpo ferito che non sanguina ma comunque ferito. Sono una guerriera di carta, piango spesso all’improvviso in strada, sulla metro, davanti a una cassiera al supermercato, e questo accade perché sono devastata dai dolori. Sono diventata fragile e psicologicamente vulnerabile.
Ho spesso attacchi di panico improvvisi e anche questo fa parte del pacchetto. Poi c’è la Fibro-fog, una sorta di nebbia mentale che arriva e ci offusca pensieri e concetti, la fibromialgia ha cambiato la mia vita in tutto sembra di viver in un tunnel di sofferenza continua Purtroppo a oggi non c’è una cura per la fibromialgia, chi soffre di fibromialgia si avvale di terapie palliative che aiutano a gestire il dolore.
D – Nel tuo prossimo futuro cosa stai progettando.?
R – Sto scrivendo due nuovi libri, ma non dico nulla se no tolgo la sorpresa ai miei fans, progetti futuri? Sto lavorando a un progetto per la conduzione di una rubrica radiofonica e tanto altro ma…anche qui vedremo poi.
Certo è che non mi fermo, faccio molto volontariato, mi aiuta a sentirmi viva, penso che ci sia molta più gioia nel dare come insegna Gesù, piuttosto che ricevere. Inoltre sono testimone di Geova e poter servire il creatore dell’universo è il regalo più grande che potessi avere. Vivo tutto a mille nonostante il dolore con la forza della fede, camminare con Dio mi permette di affrontare qualsiasi prova.
D – Una frase d’incoraggiamento a quelle donne che non trovano ancora pace nel dover lottare contro questa terribile patologia.
R – Di non mollare mai, anche quando pensiamo di non potercela fare, di lottare sempre con le unghie e con con i denti, di prendere tutto ciò che Dio ha creato per noi, e soprattutto alle donne dico ” La donna è colei che Dio ha scelto per dare la vita, e la vita con tutte le sue vicissitudini…vale sempre la pena di essere vissuta.
D – Un aggettivo per descrivere, oggi, la sua vita.
R – Sicuramente un aggettivo appropriato è “Dolorosa “, si! Ho una vita segnata dal dolore in tutti i sensi, ma come ho detto sono una guerriera, di carta… ma comunque una guerriera.
D-C’è stato qualcuno che nonostante ti conoscesse da sempre, ti ha ferito o offeso dopo che ti sei ammalata? E se si come hai reagito?
R- Si! Ci sono state due persone che reputavo amiche da sempre, non comprendendo i miei continui non rispettare orari e appuntamenti a causa della malattia che spesso mi costringe a stare a letto, hanno preferito giudicarmi una malata immaginaria piuttosto che aiutarmi e accettarmi con i miei limiti.
Non tengo mai rancore con nessuno, ho preferito piangere e soffrire in silenzio allontanandomi semplicemente da loro.
Il dolore non si può spiegare, non si può comprendere purtroppo fino a che non lo si prova sulla propria pelle. Ciò nonostante auguro a queste persone ogni bene.
Per quanto riguarda la fibromialgia, sono fiduciosa che presto verrà riconosciuta anche nel nostro paese e ringrazio associazioni come il cfu Italia Odv ” Comitato fibromialgici uniti ” per tutto il grande lavoro svolto fino a ora a favore di tutti i fibromialgici. Ci si auspica che la fibromialgia sia inserita presto nei LEA ( Livelli essenziali di assistenza)