di Viviana Bazzani
Anche la moda ha subito una battuta d’arresto in questo 2020 anomalo, annullando appuntamenti glamour dalla “fashion week Milano e Pitti Moda Firenze”.
Collezioni che richiedono mesi di ricerca nei colori, nei tessuti, nelle idee e nella preparazione delle sfilate andare in fumo. Una collezione del 2020 non può essere, sia ben chiaro, riciclata x l’anno successivo.
Non possiamo dimenticare e ignorare lo staff di professionisti che lavorano alla nascita di una collezione… stilisti, sarte, ricamatrici, indossatrici, hair-stylist e truccatori. La Pandemia ha messo stop alle sfilare ma non alle idee, quindi, ho pensato di dare voce ad una stilista che non si è persa d’animo ed ha continuato a creare pronta per la nuova collezione lei è Yvonne Paiano.
D- Quando nasce la tua passione per la moda?
R- la mia passione per la moda è innata. Da bambina ho sempre giocato con tessuti ,tulle,pezzi di ricami che mia mamma e mia zia realizzavano all’uncinetto, al tombolo ..ed io “rubavo ” quei pezzi per realizzare abiti sfarzosi icome vere principesse alle mie bambole.
D- Ricordi ancora il primo abito che hai confezionato? Per chi era?
R – Certo! Confezionai il mio primo abito all’età di 17 anni quando ancora frequentavo l’istituto professionale femminile statale di moda a Poggiardo (LE)per la mia amica Teresa la quale ,divenne poi la mia modella personale. L’abito era in velluto di seta colore nero che ricamai tutto a mano con perline colorate.
D- Cosa contraddistingue la tua creatività dalle altre collezioni?
R- ciò che mi contraddistingue è l’unicità,ciò che la mia mente suggerisce nel momento in cui creo un abito o qualsiasi altro capo, l’asimmetria,il non regolare,il diverso, lo definirei un dono.
La ricerca di nuovi materiali come la fibra di fico d’india ,la plastica dai quali ho realizzato abiti di alta moda.
Abiti scenografici puntati solo con alcuni spilli e indossati da modelle belle come Vera Atyushkina e Sylvie Lubamba.
D- Hai ricevuto diversi riconoscimenti quali?
R- Si ho ricevuto tanti riconoscimenti da diverse parti d’Italia ed estero. Ne cito alcune per me importanti come “Sua Maestria” con la camera di commercio di Pavia, alla fashion week a Milano Golden fashion Milano, fabbrica del Vapore,
D- Con la pandemia sempre più donne tendono a trascurarsi, cosa consigli a loro?
R- Il mio consiglio è quello di non trascurare la propria immagine,di essere sempre sorridenti,combattive,delle vere guerriere perché solo così possiamo affrontare gli urti della vita.
D – Parlaci della tua nuova collezione e dove la presenterai?
R-questo è stato per me un anno molto importante,di riflessione,ricco di avvenimenti importanti,di nuove collaborazioni per tanto in questo periodo di restrizioni, chiusi in casa ho impegnato il tempo a creare e la mia nuova collezione che è in fase di sviluppo. Non ho ancora pensato dove avverrà ,magari in qualche salotto Milanese … sarà quindi presentata a breve con un bel messaggio per tutti!!
D – Oggi è difficile diventare stilista? Quali le difficoltà che incontri nella tua professione?
R – Oggi diventare stilista non è difficile,anzi,tutti e tutte s’improvvisano ideatori di moda,di una moda a cui non danno il giusto valore ma solo per il gusto di apparire per una manciata di scatti fotografici e per un briciolo di notorietà.
Uno stilista ,crea,inventa,,studia attentamente le varie fasi di elaborazione della sua creazione rendendola unica.
La mia unica difficoltà che incontro nella mia professione è la tecnologia ,abituata alla manualità , tutto mi appare difficile e complicato.
D- Che consiglio dai alle nuove generazioni che vogliono intraprendere questa professione?
R-Il consiglio che darei è lo stesso che i miei genitori mi hanno sempre ripetuto:
“Mpara l’arte e mintila de parte” e così ho fatto!
Secondo me chi sceglie questa strada , è già a metà dell’opera .
Il mio consiglio è di portarlo fino in fondo.
D – Come vedi il futuro della moda italiana?
R-il momento non è certamente dei migliori e di conseguenza lo vedo triste!
Ci stanno proiettando in un mondo virtuale e la moda non ha bisogno di questo.
Voglio essere ottimista ,con l’auspicio che il nuovo anno ci ridia la libertà che questo virus ci ha tolto!