A caccia del brivido del tradimento. Soprattutto ad agosto, quando, stando ai dati dell’Istituto di Evoluzione Sessuale di Milano, le persone (uomini e donne in egual misura) sono maggiormente disposte a lasciarsi andare a qualche avventura extraconiugale. Complice il rallentamento del lavoro, le scadenze meno pressanti, i corpi che si scoprono e i weekend lontano dalla città di mogli (o mariti), i milanesi si rivelano inclini al tradimento, ma ad alcune condizioni.
Il boom
La community milanese di Gleeden, app dedicata agli incontri extraconiugali più popolata d’Italia, conta attualmente 290mila persone: gli uomini (168mila, il 58%) sono un po’ di più delle donne (122mila, il 42%). La maggior parte dei membri (57%) ha un’età compresa fra i 31 e 50 anni, uno su 4 è over 50.
Le iscrizioni nella città di Milano sono cresciute esponenzialmente: nel 2010, anno di sbarco della piattaforma, erano 8mila. Nel 2016 erano già salite a circa 50.000. A fine 2019 la community milanese contava 187.000 persone. Un anno dopo, complici le chiusure della pandemia, oltre 221.000, fino ad arrivare ai 290.000 “infedeli” a Milano città: +55% rispetto al pre-Covid. Attraverso l’analisi dei suoi profili, criteri di ricerca e spending habits, Gleeden ha realizzato anche uno speciale identikit del traditrice/traditore tipo sotto la Madonnina.
La donna tipo
La traditrice milanese in media ha 41 anni. È bionda, fisico magro e occhi scuri. Fa la libera professionista, la consulente o la sales manager. Sposata, ma senza figli, vuole avventurarsi nel gioco della seduzione senza necessariamente ‘concludere’. A differenza dell’uomo, il profilo femminile non cerca subito un’avventura o del sesso casuale ma preferisce procedere a piccoli passi cercando soprattutto “relazioni virtuali”. Flirtare a distanza con uno sconosciuto appaga la sua autostima, provando la sua capacità di sedurre. La donna è anche molto selettiva sull’aspetto fisico del potenziale amante, che deve essere moro, con gli occhi chiari, alto e di corporatura sportiva. Inoltre cerca in prevalenza profili che dichiarano “un reddito sopra i 75.000 euro”, dettaglia l’analisi di Gleeden.
L’uomo tipo
‘Don Giovanni’, invece, ha 45 anni in media, è moro con gli occhi scuri e una corporatura “forte”. Fa l’imprenditore, il consulente o il senior manager. Caratterialmente si descrive gioioso e affidabile, di natura sportiva. L’infedele milanese si dichiara “aperto a ogni tipo di relazione” anche se cerca prevalentemente quelle di breve durata e “senza impegno”. Preferisce partner senza figli, con una netta preferenza per le more, formose, e con i capelli lunghi. Si connette tra le 15 e le 18, in orario d’ufficio, e tra le 21 e mezzanotte. Lontano, ovviamente, dall’occhio della partner ufficiale.
L’identikit del traditore (e della traditrice) milanese: portafoglio pieno e poca voglia di spostarsi. Il partner si cerca in un raggio di soli 5 chilometri
L’utenza milanese è di alto profilo socioeconomico per la tipologia di professioni più comuni e il livello di reddito dichiarato (tra i 30 e 50mila euro l’anno). Un’altra caratteristica curiosa chi parla di incontri extraconiugali, il raggio di ricerca è molto più ampio, e spesso include città limitrofe, anche per motivi di discrezione. Gli infedeli milanesi risultano invece abbastanza pigri e non ci pensano proprio ad uscire dalla loro città, nemmeno per incontrare l’amante.
Cosa si nasconde dietro questa “pigrizia”?
“Crediamo che questa abitudine dipenda, oltre che dal fatto che certi iscritti preferiscano non usare l’auto in città, dal motivo che Milano, nonostante non abbia lo sviluppo urbanistico di Londra o Parigi, garantisca il pregio dell’anonimato tipico delle metropoli: la gente insomma non bada a quello che fanno gli altri. L’incontro con un o una potenziale amante non è accompagnato dalla paura del pettegolezzo tipico invece di quella provincia dove tutti conoscono tutto”., spiega Sybil Shidell, country manager di Gleeden Italia.
Dall’identikit della traditrice-tipo viene fuori che la donna cerca soprattutto “relazioni virtuali”. Perché?
“Quando abbiamo indagato i motivi che spingono le donne a iscriversi a Gleeden è emerso che la vera molla è legata all’autostima: flirtare a distanza con uno sconosciuto è appagante perché dimostra la propria capacità di sapere ancora sedurre. Andare oltre, concretizzare, a differenza di un uomo, non è così rilevante. Quello che conta è il brivido della conquista che si contrappone alla noia e alla scomparsa del “mistero“ in una relazione ordinaria”.
Come tutelate la privacy dei membri di Gleeden?
“A differenza della altre app di dating, nella nostra piattaforma non ci sono foto profilo obbligatorie e non è possibile fare ricerca per nickname. Il primo incontro, stimolato dalla descrizione dell’utente, si sviluppa sul terreno della conversazione. Gleeden fa venire fuori la potenza della personalità. Naturalmente ogni iscritto ha degli album altrimenti potrebbe essere catfishing (il tentativo di truffare qualcuno online utilizzando un’identità falsa, ndr) ma le foto sono visibili in uno step successivo, solo se si dà il permesso ad accedervi”, conclude Shidell.