L’Italia è considerata un Paese anziano in cui, grazie al progresso scientifico che ha migliorato i processi di cura, l’aspettativa di vita va ormai ben oltre gli 80 anni.
È un’opportunità certo, ma anche una grande sfida che necessita di un rimodellamento di gran parte degli assetti sociali ed economici, e che si riflette nel campo della produzione, del consumo, nel mercato del lavoro e soprattutto della sanità.
Per gestire un’evoluzione di questo tipo è essenziale un profondo cambiamento culturale e un approccio innovativo. L’Unione Europea ha decretato il 2012 come Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.
Nello stesso anno il Royal College of Physicians ha istituito la commissione dell’ospedale del futuro (Future Hospital Commission) con l’obiettivo di sviluppare un modello di cura ospedaliero progettato intorno alle esigenze dei Pazienti.
Consapevoli che l’invecchiamento va di pari passo con la comparsa di multiple patologie, spesso concomitanti, l’ospedale del futuro deve essere inteso come un modello flessibile, orientato non solo alla singola malattia ma soprattutto ai bisogni assistenziali del paziente. L’obiettivo finale deve essere una visione integrata – olistica – della persona.
I nostri ospedali, gravati negli anni da una progressiva riduzione dei posti letto e dalla necessità di ridurre i tempi di degenza per far fronte ai numerosi accessi di pronto soccorso, non sono generalmente attrezzati alla cura di pazienti polipatologici con importanti necessità assistenziali.
La vera sfida, quindi, è costruire dei nuovi modelli organizzativi i cui obiettivi principali siano:
- formare professionisti della salute attenti alla persona ed esperti nella governance
- implementare la deospedalizzazione in favore del territorio e delle reti
- utilizzare l’innovazione tecnologica, essenziale valenza strategica per assecondare tale processo
Nel mese di settembre, il reparto di Medicina del Presidio Ospedaliero di Saronno ha iniziato l’attività di telemonitoraggio da remoto, ossia ha implementato il servizio di telemedicina.
I pazienti che possono usufruire del servizio sono i polipatoligici (affetti contemporaneamente da patologie croniche come il diabete, le malattie cardiache o i problemi respiratori) individuati in sede di dimissione da ricovero ospedaliero o da vista specialistica di follow-up multidisciplinare, e che possono ricevere un’assistenza e un supporto continui dal proprio team sanitario.
Attraverso la piattaforma tecnologica viene assicurata la rilevazione dei seguenti parametri: saturazione di ossigeno, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, peso corporeo, elettrocardiogramma a 1 o 12 derivazioni.
Questi dati sono fruibili dallo specialista internista dottoressa Francesca Zanchettin. La dottoressa Alba Sciascera, in qualità di direttore della Medicina, ha creato il team multiprofessionale e multidisciplinare, nel quale il ruolo importante di case manager è rappresentato dall’infermiera di famiglia, Bonacci Rosaria e ha definito la presa in carico di questi pazienti partendo sempre dalla lettura dei bisogni della persona. Così è possibile individualizzare il percorso del paziente, al fine di prevenire le recrudescenze di malattia, permettendogli di rimanere al proprio domicilio.
La Telemedicina non sostituisce la prestazione sanitaria tradizionale nel rapporto personale medico-paziente, ma la integra per migliorarne efficacia, efficienza e appropriatezza.
Il servizio di assistenza in remoto, tenendo costantemente sotto controllo la situazione clinica e l’appropriatezza della cura, permette di costruire intorno al paziente un processo personalizzato, sulla base della patologia esistente: individuazione tempestiva di criticità, adozione di interventi e misure correttive prima che appaiano complicazioni più gravi.
Questi controlli ravvicinati consentono aggiustamenti terapeutici che migliorano l’aggravamento della malattia; obiettivi tutt’altro che secondari e possibili grazie al servizio di telemedicina, sono:
- ridurre il numero di giorni di degenza ospedaliera
- individuare i comportamenti e gli stili di vita sbagliati ed educare il paziente al cambiamento e alla prevenzione
- razionalizzare le decisioni attraverso la consultazione a distanza con gli specialisti
- acculturare il paziente e il caregiver sulle patologie e terapie, elemento questo veramente fondamentale per ridurre nel tempo il costo di cura del paziente
“Il piano di rinnovo del Presidio Ospedaliero di Saronno prosegue lungo il percorso tracciato e testimonia la ferma volontà di ASST Valle Olona di continuare ad offrire alla popolazione i servizi di cui necessita, tenendo in considerazione tutte quelle esigenze che inevitabilmente sorgono”, spiega la Dottoressa Roberta Tagliasacchi, Direttore Medico del P.O. di Saronno, “Siamo soddisfatti di come stiamo procedendo e la Telemedicina è, senza alcun dubbio, un ulteriore step indispensabile che consente di monitorare il paziente a seguito della dimissione, assisterlo nel modo migliore e prevenire il rischio di recidive e aderisce perfettamente a quanto richiesto dal PNRR Missione 6 Salute che prevede l’adozione di specifici interventi relativi alla prossimità al cittadino, in collaborazione con l’area territoriale, oltre alla digitalizzazione degli strumenti della sanità in favore dei cittadini”.