Cambio di stagione: quali effetti sull’organismo

di Federica Di Leva, dottoressa in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche

Primavera e autunno rappresentano le stagioni di passaggio durante le quali non soltanto si riordina l’armadio, ma anche l’organismo si riorganizza in risposta ai cambiamenti esterni. Infatti, sbalzi di temperatura e variazioni nella durata della giornata influiscono sulla produzione di diversi ormoni e neurotrasmettitori. Naturalmente, non tutti reagiamo allo stesso modo, ma durante questi periodi dell’anno, la maggior parte di noi risente di un forte senso di stanchezza e problemi intestinali.

Come rispondono il corpo e la mente al cambio di stagione?

Come già accennato, il principale problema che caratterizza il cambio di stagione è un costante senso di stanchezza, sia fisica che mentale, che accompagna le nostre giornate rendendole più faticose. Questo accade perché si verifica un cambiamento nella durata del giorno e della notte, il quale si riflette sulla produzione di alcune molecole come la serotonina e la melatonina, responsabili rispettivamente della regolazione del tono dell’umore e del ciclo sonno-veglia, e del cortisolo, l’ormone dello stress.

Alcune persone, addirittura, sviluppano un vero e proprio disordine psicofisico definito “disturbo affettivo stagionale”: si tratta di un problema che colpisce soprattutto chi soffre o ha sofferto di ansia e depressione e i cui sintomi più comuni sono insonnia o ipersonnia, irritabilità e iperfagia. Inoltre, tutte queste variazioni a livello ormonale possono indurre nelle donne alterazioni del ciclo mestruale.

Anche le nostre difese immunitarie subiscono un duro colpo, infatti il mal di gola, la febbre e il raffreddore ci accompagnano all’inizio dell’estate e dell’inverno, poiché la primavera e l’autunno sono dei periodi dell’anno in cui la temperatura è facilmente mutevole; non a caso, è consigliabile vestirsi “a cipolla”. Inoltre, nei momenti di freddo, trascorrendo la maggior parte del tempo in luoghi chiusi e affollati, si facilita la trasmissione di virus come quello influenzale.

Un’altra vittima del cambio di stagione è il nostro apparato gastrointestinale, poiché in questa fase si verifica un aumento di acidità gastrica che può portare a bruciore di stomaco, soprattutto nelle persone che soffrono di reflusso gastroesofageo. Invece, un cambio di routine e di abitudini a tavola può portare a problemi di stipsi e diarrea.

Prevenire e curare gli effetti del cambio di stagione

Per contrastare, almeno in parte, questi fastidi possiamo adottare alcune buone abitudini nel corso delle nostre giornate. Innanzitutto, una sana alimentazione, con un giusto apporto di vitamine e minerali, garantisce un corretto funzionamento del nostro sistema immunitario. Inoltre, bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno permette di mantenere la nostra pelle idratata e favorisce l’eliminazione di scorie prodotte dall’organismo.

Poi, non è da sottovalutare l’importanza di praticare attività fisica, non soltanto perché fa bene alla circolazione sanguigna, ma anche perché promuove il rilascio di endorfine, generando una sensazione di benessere e riducendo i livelli di stress, uno dei principali avversari del sistema immunitario. Infine, non bisogna dimenticare di prendersi, durante la giornata, un momento per sé per ricaricarsi e di dormire almeno otto ore al giorno.

In questi periodi più complicati per il nostro organismo, è giusto anche ricevere un po’ di “aiuto” dall’esterno, mediante il consumo di integratori ricchi di sali minerali e vitamine; in particolare la vitamina B2, B6, magnesio e zinco aiutano a contrastare la sensazione di stanchezza e spossatezza, mentre la vitamina B12, insieme alla vitamina C e D, contribuisce al corretto funzionamento del sistema immunitario.

Inoltre, per regolarizzare il nostro apparato digerente è possibile assumere prodotti a base di probiotici, mentre per facilitare il sonno è consigliabile l’utilizzo di integratori contenenti sostanze come melatonina e camomilla.